Recensione su Barbie

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21 Agosto 2023

L’interessante idea di fondo è sfruttare il mito di Barbie per unire operazione commerciale e riflessione autoriale. L’inizio è molto promettente, il film colpisce subito dal punto di vista estetico ed esibisce una serie di trovate brillanti. Ben presto però la sceneggiatura mostra tutti i suoi limiti e la trama si avvita su se stessa senza più riuscire a essere coinvolgente, la riflessione non si approfondisce ma resta superficiale, ripetitiva e assume un tono paternalistico. Alla fine, sotto la patina della didascalica critica all’ideologia patriarcale, si nasconde una piena riaffermazione dell’ideologia capitalista (che sta alla base di quella patriarcale), fino alla solita favoletta finale del “sii te stesso/a” in pieno stile hollywoodiano: nella seconda metà il film si svela per quello che è, cioè un prodotto di consumo efficace nel portare a compimento il suo vero obiettivo, vendere più prodotti. Dando ragione a coloro che sostengono che a Barbie non si possa chiedere di più.

1 commento

  1. nidice / 7 Settembre 2023

    Penso sia l’analisi più lucida e corretta che ho letto fino ad ora. Concordo in tutto.

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