Recensione su Un posto sulla Terra

/ 20018.114 voti

Angosciante, fastidioso, doloroso. Ho votato 8 a film peggiori, Yorick ha ragione ma ora speriamo non inizi a tirarsela. / 1 Giugno 2013 in Un posto sulla Terra

MESTO NA ZEMLE.
Un film diretto da Artur Aristakisyan.
Suggerito da un nostro fan, Alas Poor Child in arte Francesco.

Premetto dicendo che il Cinema dovrebbe essere una cosa di e per tutti. Questo però è sicuramente un film per pochi, non sto dicendo che io sia uno fra quelli anzi probabilmente neppure io ho la sensibilità per affrontarlo. Quello che sto dicendo è che non consiglierei la pellicola a una persona che per vent’anni ha visto solo film leggeri, ma andiamo al punto.

Dei soldati entrano in quella che sembra una palazzina ritrovo di giovani e non.
Questa è un microcosmo, un mondo a parte, un ambiente che vive di scarti.
Sono “scarti” (passatemi il termine) le persone ad essa collegate, sono scarti il cibo di cui si nutrono. “A Place on Earth”, un posto sulla Terra, la ricerca di un posto sulla Terra, un condominio, quello che dovrebbe essere un piccolo Paradiso Terrestre in realtà non lo è affatto. Lo cercano, i protagonisti della pellicola. , con tutto loro stessi.
Ci provano a farlo diventare tale.
Il film che come dicevo in precedenza mi ha spiazzato, ha suscitato in me un senso di angoscia. Lo spettatore si trasferisce in modo coatto in un’area periferica Moscovita, una palazzina sporca, buia, sovraffollata. Il Bianco e Nero usato rende ancora meglio l’idea. Una comune formata da personaggi che vivono l’uno accanto all’altro, barboni, menomati, dementi, giovani madri, hippies e persone con una sensibilità umana maggiore. Degli “outsiders” la cui vita consiste nel vivere ai margini della società, scansati dai più.
I temi classici come l’amore reciproco (non solo fra i sani, beninteso) è affrontato su altri livelli.
Il film è sporco, il film è amaro.
Dei bambini muoiono per disattenzione, perché qualcuno li vuole togliere dalle braccia materne.
Quella che è “la manna dal Cielo”, un frugale pasto consistente in scarti alimentari presi da chissà quale bidone non possono sostenere la crescita e lo sviluppo di una persona. Una ragazza non ce la fa a tenere il ritmo.
E’ la ragazza del capo carismatico, Johnny. Non sarà l’unica cosa che perderà, da questo momento infatti le sue credenze saltano, si sbriciolano come le fondamenta di un castello di sabbia.
Lo sconforto lo porta all’evirazione, una castrazione volontaria. Ad alleviare le sue sofferenze ecco giungere Maria, l’unico regalo che la vita potrebbe concedergli da qui alla sua morte (secondo lei). Maria è una disadattata, da notare l’accoppiata Maria-Johnny il quale nel film svolge un ruolo si carismatico ma anche profetico. Probabilmente se si fossero conosciuti prima avrebbero potuto scambiarsi anche il calore umano…
Tutta la vicenda ha del documentario, c’è un contatto fra spettatore e i ragazzi, diventano una cosa sola. E’ un film angosciante, fastidioso, doloroso (la scena dove un neonato muore perché schiacciato da un demente è qualcosa di allucinante, il regista non fa vedere sangue, è solo nella nostra testa, è questo il tremendo) racconta episodi di vita che spesso preferiamo non vedere e non conoscere.

DonMax

31 commenti

  1. Lenore Beadsman / 1 Giugno 2013

    @21st-century-schizoid-don , bella recensione, ma @yorick avrà da ridire sul voto sicuro 😀

  2. yorick / 2 Giugno 2013

    Stai scherzando, 8?

    • DonMax / 3 Giugno 2013

      Parliamone.
      (fa mettere sdraiato il paziente @yorick)
      Il voto non le piace ? Non è di suo gradimento ?

      Da notare come la nostra compatibilità sia lo 0.1 %, da paura.

      • yorick / 3 Giugno 2013

        @21st-century-schizoid-don, è palesemente un film da 10, come “Il cavallo di Torino”, del resto. Eh, suvvia!

        • DonMax / 3 Giugno 2013

          @yorick, posso arrivare a 8 e mezzo, 9.

          In effetti il Cavallo di Torino è su un altro piano, un momento devo cambiare il voto… Non vorrei farti inca°#are più del dovuto ma a “Il Cavallo di Torino” misi 8 e già mi cazziasti. Oddio ho messo 8 a entrambi, ora chi lo regge.
          Tornando a Mesto na zemle, ci sono delle scene che non mi han convinto (quella del Cinese nello scatolone per esempio) il voto l’ho messo anche per questo.
          Obiettivamente, sono sincero, dovrei alzarlo poiché ho messo 8 a pellicole belle ma che non mi hanno fatto fare le stesse domande.

          • yorick / 3 Giugno 2013

            C’è una storia molto divertente riguardo “Il cavallo di Torino”, @21st-century-schizoid-don, una storia che ha per personaggi una gnocca di cui non farò il nome ma che bazzica queste lande, io e il mio DVD dell’ultimo Tarr. In pratica, questa persona si era permessa di vedere “Il cavallo di Torino” e di votarlo 9. Andavamo molto d’accordo, ma dopo aver visto quel voto le piantai una grana assurda, rivalutandola come persona, la sua sensibilità, la sua capacità d’essere eccetera. Insomma, un casino bestiale, non mi è passata per una settimana. Dopodiché ha visto “Satantango” e ha votato 10, non so se per totale apprezzamento o per paura di vedersi morire. A ogni modo, tornando a “Mesto na zemle”, secondo me è un film complicato, e fondamentalmente a me è arrivato come un pugno allo stomaco. Fai conto che sono stato depresso per diversi giorni dopo averlo visto, quindi il mio “8, ma stai scherzando?” era fondamentalmente un essere coerente con me stesso. Ci sono scene che anche a me non hanno convinto, ma che si incastravano perfettamente nella lettura che alla fine ho scelto di dare al film – l’amore come intento rivoluzionario – e, in pratica, trattandosi di quel genio di Aristakisjan, ho pensato che fossi io a non aver capito quelle scene e non le scene che stonassero nell’insieme. Felice che ti sia piaciuto, a ogni modo. Non è un film per tutti (in più se pensi che la colonna sonora è di Robert Wyatt, che scrisse “Alifib” dopo essere morto, dopo cioè aver fatto un volo dal tetto di una casa, ubriaco spolpo, e aver visto la morte in faccia, e dopo forse averle scritto la mano. Se non l’hai fatto, ascolta “Rock bottom”, uno degli album più belli della scena progressive di Canterbury).

          • Socrates gone mad / 3 Giugno 2013

            “l’amore come intento rivoluzionario”
            “la colonna sonora è di Robert Wyatt”
            Ora mi tocca vederlo sto film, dannato @yorick.

          • yorick / 4 Giugno 2013

            @dovic, se non riesci a recuperarlo te lo passo. Fidati, è un capolavoro!

          • Socrates gone mad / 4 Giugno 2013

            @yorick Sono riuscisto a trovarlo sera dopo una ricerca difficoltosa, spero di guardarlo stasera. L’ho trovato solo in russo coi sottotitoli in inglese, ma non dovrei avere difficoltà.

          • yorick / 4 Giugno 2013

            Mandai un pm con il voto, @dovic 😛

          • Socrates gone mad / 4 Giugno 2013

            @yorick Voto E commento. Sarà fatto.

          • yorick / 4 Giugno 2013

            @dovic <3

  3. Lenore Beadsman / 3 Giugno 2013

    Ma @yorick, la gnocca di cui parli, secondo me, non avrebbe mai dato un voto a caso solo per farti felice. Fidati.

  4. Lenore Beadsman / 5 Giugno 2013

    @21st-century-schizoid-don, nuovo titolo della recensione meraviglioso! 😀

  5. yorick / 5 Giugno 2013

    Curioso che tu abbia alzato questo e non abbassato gli altri 😛

    • DonMax / 5 Giugno 2013

      @ph0ebe, grazie.
      Da notare come nel suo “Curioso che tu abbia alzato questo bla bla bla bla” ci sia un velo di “Ehi baby, me la tirerò fra 3.. 2.. 1..”
      @yorick dovrei cambiare il voto a 1/4 dei film (almeno) e come ben sai mi pesa il c##o. Per tua gioia l’ho alzato anche a “Il cavallo di Torino”.

      • Lenore Beadsman / 5 Giugno 2013

        @21st-century-schizoid-don, non devi cedere a questi ricatti morali! 🙂

        • DonMax / 5 Giugno 2013

          BUAHAHAHAHAHAHAHAAHAHA.

          No, lo sai che c’è ? Questi giorni ho riflettuto molto sul film e soprattutto sulla votazione.
          In effetti pochi film come questo (El Topo e un film di Herzog chiamato Paese del silenzio e dell’oscurità) mi hanno scosso, in modo diverso fra loro.
          Scosso, lasciato con domande o inquietudine.
          Ha ragione Francesco, nel mio “speriamo non se la tiri” era presente un “ha il diritto di tirarsela ma speriamo non lo faccia”.

          • Lenore Beadsman / 5 Giugno 2013

            @21st-century-schizoid-don, MAI dargli ragione, MAI. O sarà la fine!

          • yorick / 5 Giugno 2013

            Ha ragione @ph0ebe. Guarda lei, Don: non mi ha mai dato ragione, ma ogni volta che diceva una cosa con me aveva torto, dimostrandomi di avere ragione. Tu, almeno, hai avuto l’onestà intellettuale di ricrederti (come a me successe con bombus riguardo “Holy motors”).

      • yorick / 5 Giugno 2013

        Però così mi smorzi il gusto di figheggiarmela, @21st-century-schizoid-don 🙁

        • yorick / 5 Giugno 2013

          @ph0ebe, scusa tanto, ma tu eri quella che, dopo aver scoperto di aver avuto torto nella discussione su “Tauros”, anziché darmi ragione, mi ha dato uno schiaffo perché avevo ragione, quindi è inutile che ora vieni qui a rovinarmi la festa.

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