Recensione su Samaritan

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Tano il Samaritano vs Cyrus O Partenopeo / 31 Agosto 2022 in Samaritan

Gli statunitensi non avendo una mitologia vera e propria, cioè avevano quella dei nativi americani e sappiamo come è andata, hanno creato i supereroi e ne hanno fatto una loro mitologia letta in chiave moderna prendendo in prestito dalla storia classica (greco-romana e non), dalle religioni (occidentali e orientali) e dai miti quello che per loro era più bello.
I film sui supereroi non mi hanno mai interessato né coinvolto, eccezioni a parte, in questo progetto però c’era Stallone e allora mi sono deciso di guardare Samaritan.
Samaritan è un film scritto col c**o in cui la rivalità di Caino e Abele, o Romolo e Remo, diventa quella tra Samaritan e Nemesis. La dualità del bene e male, il concetto orientale dello yin e dello yang è traslato nelle figure dei fratelli che nei primi minuti di film si menano in un edificio in fiamme. Poi la parola e la narrazione passano a Javon Walton di Euphoria che nel film, essendo rimasto fermo in cantiere da due anni, è proprio bambino e quindi il cervello ti si ingrippa. Javon interpreta Sam, bambino del sottoproletariato urbano orfano di padre che vive con la mamma infermiera in una delle case popolari della città. Ed è in un giorno di pioggia che Sam scopre che forse forse il suo misantropico vicino di casa Joe Smith altri non è che il suo idolo: Tano colui che ti dà una mano detto il SAMARITANo.

Sam e la mamma stanno alla canna del gas, rischiando ogni giorno di essere sfrattati e finire per strada, non sorprende quindi se Sam sia affascinato anche da CYRUS detto Ciro O Partenopeo, belloccio palestrato con la faccia da Borghi dedito alla criminalità e affascinato da Nemesis. Cyrus ha delle ambizioni, portare la anarchia in città, e vede finalmente una quadra nella sua vita quando si impossessa del martello di Nemesis. Riuscirà Cyrus a distruggere Samaritan l’amico delle guardie?
Non mi è piaciuto, ho apprezzato però un paio di cose: Stallone si muove fra senza tetto e disoccupati e nel film torna ad interpretare l’eroe proletario, fa il mondezzaro e aggiusta gli oggetti che vengono buttati via dalla nostra società consumistica, inoltre cerca di portare al lato buono questo bambino affascinato dal crimine. L’altra cosa interessante è che il film ci dice se non hai soldi purtroppo vivi di me**a e fai delle scelte conseguenti alla mancanza di denaro.
Tutta questa roba però rimane in superficie, analizzata timidamente come timidamente vengono girate le scene di menare in cui non c’è una ca**o di goccia di sangue che è una. Scritto coi piedi, dalle battute prese dai biscotti dei ristoranti cinesi e dai baci perugina, lo trovate su Amazon ma non dite che vi ho mandato io.
DonMax

Note
Non parliamo dell’effetto speciale per realizzare Sly da giovane

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