Il rituale

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Il rituale

Dopo un drammatico incidente, un gruppo di amici decide di partire per un viaggio in Scandinavia, con l'obiettivo di superare il trauma condiviso e di rinsaldare il proprio rapporto. Purtroppo, le cose si complicano e il gruppo si perde tra le foreste del Nord Europa e giunge a un casolare abbandonato.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Ritual
Attori principali: Rafe Spall, Arsher Ali, Robert James-Collier, Sam Troughton, Paul Reid, Matthew Needham, Jacob James Beswick, Maria Erwolter, Hilary Reeves, Peter Liddell, Francesca Mula, Kerri McLean, Gheorghe Mezei, Adriana Macsut, Constantin Codrea, Zane Jarcu, Mostra tutti

Regia: David Bruckner
Sceneggiatura/Autore: Joe Barton
Colonna sonora: Ben Lovett
Fotografia: Andrew Shulkind
Costumi: Ana Ioneci
Produttore: Jonathan Cavendish, Richard Holmes, Andy Serkis, Xavier Marchand, Will Tennant, Ron Ames, Phil Robertson
Produzione: Gran Bretagna
Genere: Horror
Durata: 94 minuti

Dove vedere in streaming Il rituale

Buone le premesse / 18 Giugno 2020 in Il rituale

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Buon le premesse, ma si sono poi rovinate tutte alla fine. speravo che la morte dell’amico avesse un ruolo maggiore nella trama e non fosse solo un pretesto per infilarci un dio cattivo.
Un film il cui finale fa rimpiangere l’ora e mezza di visione. Insipido

Alpinisti allo sbaraglio… / 13 Gennaio 2020 in Il rituale

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Gruppo di amici tra le montagne e i boschi.
Ma una scorciatoia si rivela fatale.
Film con troppa confusione. Non si capisce molto del perché degli eventi. Come sono spiegate le visioni ma si devono accettare per quello che sono. Solo dal protagonista si riesce, in parte, a capire il suo stato d’animo.
Totalmente incompleto e… Beh, spoilerò un po’ ma il Demone è una vera cag@t@… AHAHAHAH!!!!
Potete perderlo senza rimpianto…
Ad maiora!

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Inizia bene , finisce …sbrigativo / 8 Maggio 2018 in Il rituale

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Solita storia che vedo spessissimo negli horror : inizio avvincente, sviluppo promettente , primi dubbi , finale approssimativo.
L’idea di base è anche carina , ma molti particolari non sono spiegati e il finale è quasi messo li in fretta e furia : si sono concentrati troppo su questo “vedo -non vedo” del mostrone , anzichè dare una spiegazione chiara e lineare (non razionale sia chiaro , è un horror…)
Ad esempio : cosa sono le casette del bosco? chi ha disegnato le rune dentro e sugli alberi e perchè? cosa sono quelle allucinazioni del bar che ha il protagonista? perchè il protagonista è il “prescelto”? e chi sono quei tizi che sembrano usciti dal 1800? e perchè sono li?
Tutto cosi, le risposte me le sono un pò inventate per andare avanti.
Perchè – sia chiaro – il film è godibile e l’ambientazione nordico-forestale alla Dark , a me piace da impazzire.
Ah dimenticavo : dopo che finalmente ce lo fanno vedere…bello il mostrone! proprio bello!

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Netflix… non sei fatta per il cinema ma per le serie!!! / 10 Marzo 2018 in Il rituale

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Niente da fare, i film Netflix sembrano pieni di potenziale ma non c’è.nn ci sono elementi chiave per un buon film: anche se meglio di “open house” o cagate simili, questo film si lascia guardare ma senza emoziono, tutto già visto.
Poi quell’incrocio tra cervo, uomo e diavolo, è stato la ciliegina sulla torta!
🙂
Un 5 è abbastanza.

Estremamente convenzionale / 21 Febbraio 2018 in Il rituale

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Niente da fare: con i film, Netflix arranca ancora e continua a partorire titoli che non gliela fanno.
Questo Il rituale tenta di inserirsi nel filone horror di The Blair Witch Project e The VVitch, proponendo originalmente ambientazione e miti nord-europei, ma scivola male, come il tipo a inizio film, e poi zoppica zoppica zoppica e muore.

Il trauma che sottende il film non ha nessuna particolare utilità (hai voglia a mostrare scene in cui sogno e realtà si sovrappongono, richiamandolo ma senza avere alcun effetto sulla trama), non ci sono rapporti causa-effetto, non c’è consequenzialità. Anche gli elementi più intriganti, quelli legati al culto dello strano dio-renna che incespica nella foresta un po’ come la versione demoniaca del Didarabocchi di Miyazaki appendendo gente ai rami degli alberi a guisa di complementi d’arredo un po’ kitsch (“uno dei bastardi di Loki”, dicono, però di Hidlleston non ha preso proprio nulla, eh, ah ah ah ah ah ah… ah.)… Dicevo, non si sa niente e niente ci si degna di suggerire di questo culto, di questa comunità di redneck norreni, degli strani simboli sul petto del protagonista e della vecchia-che-mastica, del fatto che questo dio-demone non infierisce sul protagonista come ha fatto con altri personaggi…

Il ricchissimo contesto naturale nordeuropeo è rappresentato miseramente, è solo un impiccio, uno sfondo fine a sé stesso, né profondamente affascinante, né perturbante, che non interagisce con la vicenda, che non ha alcun particolare peso sulle sventure dei personaggi in gioco, perlomeno non ne ha più di quella che avrebbe avuto una foresta del Maryland: l’ambientazione scelta ha puro valore “esotico” (ambientiamo la storia lontano dai soliti luoghi battuti dalle storie di genere, per lanciare un nuovo pantheon diabolico, dai!).

Tecnicamente, non è da buttare: la fotografia è pulita, la macchina da presa si muove bene, gli attori si strizzano abbastanza per mostrare paura e smarrimento, ma nel complesso è tutto così convenzionale da non meritare alcuna menzione particolare.

A che serve un film (horror) così? A che? Mah.

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