Recensione su The November Man

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11 / 22 Febbraio 2022 in The November Man

The November man” è una pellicola del 2014 per la regia di Roger Donaldson.

Peter Deveraux, (Pierce Brosnan) ex uomo di punta dell'”Intelligence” statunitense, conduce una tranquilla ed elegante vita in Svizzera. Quando è convinto a rinunciare al suo buen retiro per compiere un’ultima missione, si trova a dover proteggere la giovane Alice Fournier, custode di segreti scottanti. Deveraux diventa allora il bersaglio di un agente (Luke Bracey) di cui è stato mentore. Conscio della possibilità che un infiltrato agisca all’interno della C.I.A., il protagonista ricorre a metodi estremi per salvare sé stesso, la donna e per snidare la talpa.

“The November man” è un’opera adrenalinica e dal ritmo serrato in cui l’azione è intercalata ad una buona pittura dei due agenti amici-nemici, fotografati nella loro ambivalenza morale: spregiudicati, eppure non privi di umanità. Il film colloca al centro delle disavventure la volontaria Alice Fournier, la splendida e versatile attrice ucraina Olga Kurylenko. La donna, tallonata da ubiqui sicari, è costretta dalle circostanze a confrontarsi con un istinto di vendetta che la conduce sull’orlo della tragedia.

L’interesse maggiore del lungometraggio risiede nell’esplicita denuncia delle operazioni falsa bandiera (false flag) per opera della C.I.A.: dopo la disgregazione dell’Unione sovietica, il Caucaso è teatro di sanguinari conflitti e loschi traffici con importanti funzionari della famigerata agenzia che architettano atti terroristici con il fine di destabilizzare la regione, lucrando nel contempo sulle attività criminali.

Lo stereotipo della figlia del protagonista rapita dai suoi avversari per costringere Deveraux a venire a patti è il limite più vistoso di una produzione altrimenti incisiva, un buon connubio tra intrattenimento e sguardo su una realtà politica internazionale irrimediabilmente corrotta.

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