Prey

Dopo il primo film con Arnold tutti i sequel sono stati brutti… no brutti, pessimi… uno peggio dell’altro!
Quello con Brody poi….
Ma finalmente un sequel/prequel che è degno! Il problema era la poca inventiva: una volta capito il meccanismo dei Predator sin dal primo film, tutto diventa banale. Ma qui la storia è molto prequel ed è davvero interessante, ben sviluppata, bravi bravi!
Peró…. Il collegamento che si dice ci sia con Alien… qual’è?!
Per me è promosso.
7/10.

Anche la saga di Predator è tornata alle origini con questo nuovo capitolo del franchise, il quinto per la precisione.
“Prey” infatti è il prequel dell’intera saga: ambientato nell’era dei Comanche, la protagonista deve fronteggiare il predatore alieno altamente evoluto per difendere la sua tribù.
Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo prequel, che si dimostra essere un prodotto molto buono e di sicuro intrattenimento sotto tutti i punti di vista. E non è una cosa da poco trattandosi di un prequel.
La storia è sempre la stessa narrando ovviamente del duello contro il Predator, ma cattura per via dell’ambientazione storica scelta, molto curiosa ed affascinante.
La fotografia è molto buona, i duelli con il Predator sono avvincenti e gli effetti speciali sono di qualità.
Accanto al film del 2018 questo capitolo è uno dei migliori al momento di tutta la saga. Sicuramente anche questa saga non si fermerà qui.

Ciò che più sorprende di ”Prey”, oltre alla pregevole fotografia, che si erge nella sua cruda estetica, è l’atmosfera carica di timore e ansia che tanto ricorda quella del primo ”Predator”, cult indiscusso degli ultimi anni ‘80.
La pellicola, che mesce cadenze fantascientifiche a quelle del western, creando una sorta di ibrido anacronistico, riesce a coinvolgere per la sua capacità di ricostruire tutti i tropi che hanno poi contraddistinto la popolare saga, e in particolare il suo inizio.
Non si tratta di semplice emulazione, ma di un tentativo ( riuscito ) di riportare austerità a un genere, che nel tempo, nello splatter, ne ha fatto il suo costrutto.
‘’Chi sta cacciando chi?’’
Nella citazione dal film ‘’Van Helsing’’ di Stephen Sommers, si cela il cuore della sceneggiatura, il cui impianto narrativo risulta alquanto lineare, ma stabile.
L’allestimento visivo è d’impatto, e dona alla pellicola una palette di colori quasi spettrale.
Verrebbe da chiedersi a questo punto: ‘’Prey’’ è all’altezza di ”Predator”? In taluni aspetti, è migliore?
Quel che conta è che riesce a sopravvivere al suo spettro, e non è poco, e per quanto riguarda il titolo di cult, solo il tempo ce lo dirà.

Un prequel che, caso rarissimo, è all’altezza (o forse addirittura superiore) all’originale (il Predator del 1987). Prey ha una trama senza fronzoli e senza sbavature, che dopo un avvio un po’ lento si fa tesa, serrata, avvincente. Amber Midthunder, attrice appartenente alla Nazione Sioux, già vista nella serie tv Legion, è l’eroina che incarna in questa occasione l’archetipo della Ripley di Alien – e ci riesce con pieno merito. Peccato per la colonna sonora volenterosa ma che avrebbe richiesto un tema musicale all’altezza di quello de L’ultimo dei Mohicani.

Dai credit finali mi pare assente il secondo migliore interprete del film, il cane Sarii. Rimedio all’ingiustizia: il suo vero nome è Coco ed è una femmina di cane della Carolina. Questo è il suo primo ruolo: prima del film si trovava in un rifugio per cani abbandonati.

Personalmente dopo le lusinghiere anteprime e anticipazioni, mi aspettavo MOLTO di più.
I primi 45-50 minuti praticamente sono una specie di documentario sui comanche , mischiato a una trita e ritrita celebrazione retorica della figura femminile desiderosa di stima e ambizione.
Tutto giusto e correttissimo, sia chiaro…ma io sono qua per gustarmi il Predator e le sue armi, con cui scuoia e sbudella le sue prede.
Non per vedere Pocahontas (semplifico)
Poi mi ricordo che sono su Disney+ e tutto mi torna più quadrato, anche se non approvo.

Dal cinquantesimo minuto in poi, finalmente conosciamo meglio quello che dovrebbe essere il protagonista di un film sul Predator : ovvero…il Predator.
Che è davvero bellissimo : skin superba, casco osseo favoloso, struttura imponente e più massiccia, ma più o meno con la stesso bagaglio tecnologico del film del 87.
Finale banalissimo e scontatissimo, senza cliffhanger o sorprese.

Abbastanza una delusione, salvo solo le magnifiche ambientazioni e gli ottimi effetti speciali (soprattutto i “giochi” visivi sull’invisibilità del Predator)