11 Novembre 2012 in La gatta sul tetto che scotta

Questo è un film che trasuda libido ad ogni fotogramma: castissimo per scenografia, costumi e battute, sottende però una sensualità impari.
Tra gli occhi blu di Newman e quelli viola della Taylor, corre un filo sottile di intesa ad altissima tensione.
Con questi toni mélo, è un drammone improponibile nella realtà: risente dell’impianto teatrale da cui deriva, ma si lascia sempre guardare con voluttà.
Scena finale carica di lieti sottintesi liberatori.

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