Habemus Papam

/ 20117.0426 voti
Habemus Papam

Il nuovo Papa, il cardinal Melville (Michel Piccoli), appena entrato in carica teme di non essere all'altezza del suo ruolo pertanto viene affiancato da un affermato psicanalista, il professor Brezzi (Nanni Moretti), che cercherà di comprenderne le ansie e il disagio per poterlo aiutare a risolvere i suoi problemi.
Andrea ha scritto questa trama

Titolo Originale: Habemus Papam
Attori principali: Michel Piccoli, Nanni Moretti, Margherita Buy, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Camillo Milli, Roberto Nobile, Ulrich von Dobschütz, Erik Merino, Peter Boom, Luis Rios Del Castillo, Gianluca Gobbi, Leonardo Della Bianca, Camilla Ridolfi, Dario Cantarelli, Teco Celio, Roberto De Francesco, Manuela Mandracchia, Enrico Ianniello, Cecilia Dazzi, Lucia Mascino, Maurizio Mannoni, Francesco Brandi, Giovanni Ludeno, Toni Laudadio, Mostra tutti

Regia: Nanni Moretti
Sceneggiatura/Autore: Nanni Moretti, Francesco Piccolo, Federica Pontremoli
Colonna sonora: Franco Piersanti
Fotografia: Alessandro Pesci
Costumi: Lina Nerli Taviani
Produttore: Nanni Moretti, Domenico Procacci
Produzione: Italia, Francia
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 102 minuti

Dove vedere in streaming Habemus Papam

20 Aprile 2022 in Habemus Papam

A tratti puo’ sembrare un po’ ridicolo, ma e’ difficile non esserlo quando si fa questo tipo di satira leggera sulla Chiesa Cattolica. Il risultato, Moretti come personaggio a parte (e’ antipatico, ma forse ci sta in questo contesto), e’ gradevole, non sempre centrato in tutti gli aspetti, ma mette in luce interessanti spunti di riflessione sulla Chiesa di oggi. Niente di profondo, ma una buona visione.

Leggi tutto

Fuga dal Vaticano / 31 Luglio 2018 in Habemus Papam

Recuperato con sommo diletto questo film molto dibattuto di Moretti. Capolavoro scenografico, direi innanzitutto; sembra di stare in Vaticano e invece è un set interamente ricostruito. Stupenda l’interpretazione di Michel Piccoli nel suo Papa Melville impacciato, terrorizzato, a tratti psichicamente instabile; molto ficcante lo scontro tra religione e psicanalisi nella figura di Moretti – una sorta di Apicella un po’ ammorbidito e incanutito – ma l’impressione non è mai quella di un rancoroso e vacuo atto d’accusa alle gerarchie ecclesiastiche, quanto di una analisi calma, divertita, a tratti perfino affettuosa, per quanto pungente. La deistituzionalizzazione del papato, la sua detronizzazione per il volto più umano e quindi più palesemente consapevole e partecipe del dramma della persona, è sostanzialmente una incredibile anticipazione di quanto accaduto in seguito con Bergoglio.

Leggi tutto

13 Dicembre 2013 in Habemus Papam

Ancora una volta Nanni Moretti si dimostra tagliente e soprattutto intelligente attraverso una articolata esplorazione allegorica del senso della cristianità che non manca di momenti esilaranti che si alternano a momenti più tipicamente introspettivi. Non il migliore di Nanni Moretti ma forse il più audace.

6 Ottobre 2013 in Habemus Papam

Non vorrei essere cinica, ma Moretti è un altro di quei registi che si è un po’ perso per strada con il trascorrere degli anni.
Ho letto lodi sperticate su questo film(qualcuno lo ha addirittura definito uno dei migliori film del decennio…), ma a me non è sembrato così, mi è parsa più una commedia comica che alla fine non fa nulla per evidenziare quello che era il suo pensiero principale, ossia il tormento e la paura che assalgono un uomo quando si trova davanti a situazioni che non è in grado di gestire e affrontare.
Poteva essere un ottimo film(il soggetto principale è molto interessante, la vicenda umana di un uomo che si ritrova a dover affrontare le sue paure, a dover affrontare una responsabilità più grande di lui, dalla quale viene inesorabilmente schiacciato), ma alla fine Moretti non spiega nulla, non ci fa capire dove volesse andare a parare(mi aspettavo un finale ben diverso).
Un voto in più lo conferisco solo per l’intensa interpretazione di Piccoli, perfetto nell’uomo fragile, sensibile, colto da mille dubbi e da mille paure, ma per il resto il film non mi ha detto assolutamente nulla.
Sto cominciando ad avere nostalgia del Moretti di “La messa è finita” e di “Palombella Rossa”…

Leggi tutto

Habemus Papam? Qui non abbiamo (quasi) nulla, men che meno il Papa / 29 Settembre 2013 in Habemus Papam

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

A me Nanni Moretti non piace proprio. E’ brutto, ma brutto davvero. Ed è antipatico, ma antipatico davvero. E non sopporto nemmeno il timbro della sua voce, così stentato e fastidioso. E l’unico film che potevo dire di aver avuto il piacere di vedere della sua filmografia di regista/attore è La Stanza Del Figlio al quale ho dato un 6 alle buone intenzioni. Nonostante però queste premesse non ho avuto pregiudizi di sorta verso Habemus Papam di cui avevo sentito parlare molto e piuttosto bene e la cui trama destava in me parecchia curiosità. Alla fine della fiera sono però dovuta giungere alla conclusione che il cinema di Moretti non fa per me.
Le uniche (e dico le uniche) note positive del film sono l’idea di fondo (come per La Stanza Del Figlio), quei guizzi di leggera ironia che a volte la sceneggiatura ci regala (ad esempio ho parecchio apprezzato il sarcasmo sui giornalisti e i media in genere) e poi la fotografia piuttosto curata. Per il resto Habemus Papam è un film ambiguo e insensato.
Abbiamo un Papa che no, non ha perso la fede, semplicemente non vuole fare il Papa, ma (indovinate un po’?) in gioventù sognava di fare l’attore a teatro; una folla mondiale di fedeli (e non) che segue attonita lo svolgersi degli avvenimenti; le massime autorità della Chiesa che cercano di arrivare alla soluzione più veloce (e possibilmente più semplice) del problema; una rappresentazione del clero simpatica (anche se a volte un po’ presuntuosa), ma non so quanto veritiera; uno psicoanalista non credente (ma era proprio necessario dirlo?) chiamato ad aiutare il Papa con cui però parlerà una sola volta per poi essere comunque costretto a rimanere nel Conclave e per poi finire a dare consigli su tranquillanti e quant’altro e ad organizzare letture critiche della Bibbia, giochi di carte e un immancabile torneo di pallavolo tra i cardinali; la compagnia teatrale che mette in scena Cechov (?!); e poi l’interessantissimo personaggio di Margherita Buy (una delle poche attrici italiane che apprezzo qui brutalmente sprecata) col suo Deficit di Accudimento (come avremmo fatto senza?). E tutto questo per cosa? Perché alla fine il Papa riesca sì a trovare il coraggio di fare il suo discorso, ma solo per dire che no, non se la sente proprio di fare il Pontefice. Insomma, tanto rumore per nulla: era tutto nella prima mezz’ora di film. Il vagare del Papa tra la gente comune (anche questa una buona idea sviluppata male) che senso ha avuto? Nessuno: lui vuole solo scappare, scomparire, assistere buono buono alla rappresentazione di Cechov a teatro (tutto questo mi ha fatto tornare in mente un libro letto un po’ di tempo fa, Che Ne è Stato Di Te, Buzz Aldrin?, incentrato proprio sulla figura di un ragazzo che non vuole nulla dalla vita se non essere secondo, vivere nell’ombra, non trovarsi mai al centro dell’attenzione, andare avanti per la sua strada senza grandi scossoni).
Comunque, tornando a noi, ripeto che l’idea di fondo del film é buona: Habemus Papam mostra una figura importante, quasi mitica, come quella del Pontefice, con le paure e le debolezze (o si tratta di autocoscienza?) che, almeno una volta nella vita, paralizzano tutti noi facendoci credere (o facendoci capire?) di non essere all’altezza della situazione, ma poi calca troppo la mano, esagera, e consegna allo spettatore non un uomo depresso ma peggio ancora inetto (sulla scia di un certo Zeno) che ha scoppi d’ira insensati, che forse nella vita ha sbagliato tutto, che in poche parole non vuole prendersi alcuna responsabilità e che, diciamocelo, riesce anche a rendersi piuttosto antipatico. Forse persino più del personaggio di Moretti, anche quello un po’ nevrotico e, dato com’è andata sviluppandosi la storia, inserito nel film solo per permettere al regista di dire quelle due o tre cose di sinistra che deve dire in ogni sua opera (sennò non dorme in pace la notte).
Non so, avrei preferito un film meno caotico, magari con lo stesso finale inconcludente, ma più raccolto ed intimo, incentrato maggiormente sulle radici della crisi di quest’uomo, di questo Papa, e sul suo rapporto con lo psicologo che poteva diventare (perché no?) una di quelle amicizie che vanno oltre le differenze e che magari fanno migliorare entrambi (un po’ come ne Il Discorso Del Re), ma sto divagando… La domanda finale è: quand’è che Moretti, oltre ad avere buone idee, farà anche buoni film?

Leggi tutto
inserisci nuova citazione

Non ci sono citazioni.