Bohemian Rhapsody

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Bohemian Rhapsody

Il film racconta la storia di Freddie Mercury e della band di cui era il frontman, i Queen, dalla loro formazione fino al concerto per il Live Aid del 1985.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Bohemian Rhapsody
Attori principali: Rami Malek, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joseph Mazzello, Lucy Boynton, Aidan Gillen, Allen Leech, Tom Hollander, Mike Myers, Aaron McCusker, Meneka Das, Ace Bhatti, Priya Blackburn, Max Bennett, Dermot Murphy, Dickie Beau, Jack Roth, Neil Fox-Roberts, Jess Radomska, Michelle Duncan, Ross Green, Bruce Mackinnon, Joshua Higgott, Pat Lally, William Owen, Philip Andrew, Tim Plester, Felipe Bejarano, Kieran Hardcastle, Martin Oelbermann, Ian Gabriel Dumdum, Matt Greenwood, Royce Cronin, James MacLaren, Andrew Bowerman, Drew P., Haf Gibson, Honor Hellon, Rosy Benjamin, Leila Crerar, Katherine Newman, Adam Rauf, Peter Howe, John Ottman, James Wallace, Matthew Houston, Scott Morrison Watson, Devlin Lloyd, Stefan Kopiecki, Garry Summers, Matthew Fredricks, Ian Jareth Williamson, Adam Lazarus, Johanna Thea, Adam Lambert, Andreea Helen David, Jason Lines, Adam James Johnston, Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor, John Deacon, Mostra tutti

Regia: Bryan Singer
Sceneggiatura/Autore: Anthony McCarten
Fotografia: Newton Thomas Sigel
Costumi: Julian Day, Sian Evans
Produttore: Denis O'Sullivan, Robert De Niro, Graham King, Bryan Singer, Jim Beach, Jane Rosenthal, Brian May, Arnon Milchan, Peter Oberth, Roger Taylor, Dexter Fletcher
Produzione: Gran Bretagna, Usa
Genere: Drammatico, Musica, Biografico
Durata: 135 minuti

Dove vedere in streaming Bohemian Rhapsody

Il voto sarebbe un 7.5 / 15 Ottobre 2019 in Bohemian Rhapsody

Film biografico su Freddie Mercury e i Queen diretto da Bryan Synger (regista di “I soliti sospetti” e “X-men”), anche se il film è stato finito da Dexter Fletcher.
Il film ripercorre quindici anni di carriera dei Queen; da quando Farrokh Bulsara (Rami Malek, il protagonista della serie tv “Mr. Robot”), non ancora Freddie Mercury, nel 1970 incontra in un locale una band chiamata Smile. Il loro cantante li ha appena abbandonati e Farrokh chiede di entrare nel gruppo. Sarà l’inizio di una straordinaria carriera che raggiunge il suo apice al Live Aid del 1985.
Oltre alle splendide canzoni, di alcune vediamo anche come sono nate, il film si sofferma sulla relazione tra Freddie e l’amata Mary (Lucy Boynton), sui dubbi di Freddie sulla sua sessualità e il rapporto a volte conflittuale (ma utile per i Queen) con il resto della band.
Inoltre si sottolinea giustamente la voglia di innovazione continua del gruppo e proprio la canzone che dà il nome al film rappresenta forse al meglio la band; struttura non convenzionale, pezzo eccessivamente lungo per i passaggi radiofonici ma i Queen se ne fregano e lasciano la casa discografica (EMI) proprio perché il dirigente Ray Foster (Mike Myers) non accettava Bohemian Rhapsody come singolo.
Il film ha vinto quattro oscar tra cui quello meritatissimo a Rami Malek come miglior attore. Ho letto che ci sono alcune imprecisioni, il film forse è un po’ romanzato ma interessante e avvincente con le canzoni dei Queen a dominare la scena.

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Piacevole / 15 Agosto 2019 in Bohemian Rhapsody

Premetto che sono una fan dei Queen ma non conosco nel dettaglio la loro storia. In soldoni il film non racconta nulla di nuovo, concentrandosi più sulla personalità eccentrica di Mercury che sul gruppo stesso. Ma ci sta, è comprensibilissimo. Gli attori bravissimi, film scorrevole e piacevole, ma nulla che lasci a bocca aperta.

. / 31 Marzo 2019 in Bohemian Rhapsody

Il film permette alla nuova generazione di entrare in quella magia che è la musica dei Queen, attraverso le riproduzioni dei concerti che, per molti, sono un sogno irrealizzabile. D’altra parte la vecchia rivive i ricordi della propria gioventù e il legame ancora vivo con uno dei più grandi gruppi mai esistiti.
Il film è sicuramente romanzato, forse fin troppo, con dinamiche quasi da cartone Disney trite e ritrite, la solita retorica e filosofia spicciola americana. Se al posto di Freddie Mercury ci fosse stato un altro cantante, probabilmente il racconto sarebbe stato identico: la figura emarginata e disapprovata dal padre, il successo, lo sbaglio, il pentimento e la conclusione con il successo finale. L’analisi psicologica è subentrata molto in ritardo e molti dettagli della vita di Mercury non ritengo siano stati indagati a dovere (Come la scoperta della sua omosessualità in un’epoca in cui era mal giudicata).
Particolarmente apprezzata l’interpretazione di Rami Malek, che deve averci messo tutto se stesso per riprodurre il suo personaggio.

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Moralismo e retorica / 2 Marzo 2019 in Bohemian Rhapsody

Bohemian Rhapsody reinterpreta la vicenda di Freddy Mercury attraverso una griglia moralistica: l’ascesa rapida e felice, finché rimane confinata in una dimensione semi-domestica («Siamo una famiglia!», ripetono più di una volta i membri della band); la caduta dalla Grazia a opera di un tentatore, non a caso coincidente con la scoperta della propria omosessualità da parte di Freddy; la redenzione, con il ritorno agli antichi affetti. La realtà storica viene alterata, anche pesantemente (i Queen non si sono mai separati), e la retorica diventa a tratti insostenibile (gli amici commossi dietro le quinte di Live Aid e le donazioni che si impennano mentre il pubblico assiste alla performance dei nostri eroi).
Rami Malek è indubbiamente impressionante nella sua capacità mimetica, e il premio Oscar appare meritato; ma il fisico esile e il volto giovanile non possono essere cancellati, finendo per dare un’immagine quasi infantilizzata di Mercury, che il film ritrae come un Peter Pan bizzoso e ingenuo, personaggio più patetico che autenticamente tragico. Notevolissima infine la somiglianza di Gwilym Lee con Brian May (visto di recente nella sala di controllo della sonda spaziale New Horizons, nelle vesti originali di astrofisico).

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Apoteosi di Freddie Mercury / 18 Febbraio 2019 in Bohemian Rhapsody

Biopic musicale dell’anno (perlomeno, in termini di successi al botteghino, di nomination -Oscar compresi- e di premi ricevuti finora), Bohemian Rhapsody è l’apoteosi estremamente romantica ed empatica di Freddie Mercury, interpretato da un commovente Rami Malek.

Non so quanto il film sia fedele alla biografia di Mercury e dei Queen (stando agli esperti, pare che non lo sia particolarmente, ma per me, in questa sede, non è una cosa molto importante): ascolto la loro musica da quando ne ho memoria, ma non sono esattamente una loro fan (pur cantando -e interpretando: Rami, scansate- le loro canzoni ogni volta che le sento in diffusione o quando, scientemente, le metto in playlist). Però, en passant, sono sicura che Freddie avesse gli occhi scuri e non azzurri/grigi/marmorizzati come si nota bene nel film. Ma va beh, ouh, basta divagare.

Nel complesso, Bohemian Rhapsody è un buon intrattenimento: ci sono musica, emozioni, aneddoti, l’intera esibizione dei Queen al Live Aid dell’85 riprodotta con fedeltà impressionante… Secondo me, però, manca il guizzo cinematografico.
Ora: non so quanto questo sia un film di Bryan Singer o di Dexter Fletcher, subentrato in corsa al momento della defenestrazione di Singer (maggiori dettagli sulla questione: https://www.nientepopcorn.it/notizie/prossimamente-al-cinema/rami-malek-freddie-mercury-bohemian-rhapsody-42091/), o di nessuno dei due (voglio dire: non riesco proprio a pensare che questo sia lo stesso lavoro di uno che ha girato una “cosa” interessante come I soliti sospetti).
Cinematograficamente parlando, Bohemian Rhapsody non mi è parso un film di fattura particolarmente pregevole: ha un buon ritmo (gli eventi si succedono velocemente), la sceneggiatura gira abbastanza bene (anche se i personaggi sono tagliati con l’accetta e sono tutti molto semplificati e stereotipati), ma il film non mi ha colpito per altro che esuli dalla musica dei Queen. E, purtroppo, la sola colonna sonora e il soggetto scelto per me non sono sufficienti per promuovere del tutto il film.

In coda, mi permetto di aggiungere che ho trovato decisamente poco riuscito il personaggio impersonato da un immobile e forzatamente fastidioso Mike Myers (Ray Foster della EMI), truccato al limite del Ciccio Bastardo, a cui viene affidata la battuta volutamente scarsamente preveggente (che, più o meno, dice): “Bohemian Rhapsody non è una canzone per i giovani, nessun ragazzo la ascolterà mai in macchina a tutto volume, muovendo la testa”, con un chiaro e forzato (cioè, pensato per mostrare la pedestre stoltezza del personaggio) riferimento a una famosa scena del film Fusi di testa di cui l’attore, nel ’93, è stato protagonista: https://bit.ly/1xW2sp4).

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