18 Recensioni su

Bohemian Rhapsody

/ 20187.3455 voti

Il voto sarebbe un 7.5 / 15 Ottobre 2019 in Bohemian Rhapsody

Film biografico su Freddie Mercury e i Queen diretto da Bryan Synger (regista di “I soliti sospetti” e “X-men”), anche se il film è stato finito da Dexter Fletcher.
Il film ripercorre quindici anni di carriera dei Queen; da quando Farrokh Bulsara (Rami Malek, il protagonista della serie tv “Mr. Robot”), non ancora Freddie Mercury, nel 1970 incontra in un locale una band chiamata Smile. Il loro cantante li ha appena abbandonati e Farrokh chiede di entrare nel gruppo. Sarà l’inizio di una straordinaria carriera che raggiunge il suo apice al Live Aid del 1985.
Oltre alle splendide canzoni, di alcune vediamo anche come sono nate, il film si sofferma sulla relazione tra Freddie e l’amata Mary (Lucy Boynton), sui dubbi di Freddie sulla sua sessualità e il rapporto a volte conflittuale (ma utile per i Queen) con il resto della band.
Inoltre si sottolinea giustamente la voglia di innovazione continua del gruppo e proprio la canzone che dà il nome al film rappresenta forse al meglio la band; struttura non convenzionale, pezzo eccessivamente lungo per i passaggi radiofonici ma i Queen se ne fregano e lasciano la casa discografica (EMI) proprio perché il dirigente Ray Foster (Mike Myers) non accettava Bohemian Rhapsody come singolo.
Il film ha vinto quattro oscar tra cui quello meritatissimo a Rami Malek come miglior attore. Ho letto che ci sono alcune imprecisioni, il film forse è un po’ romanzato ma interessante e avvincente con le canzoni dei Queen a dominare la scena.

Leggi tutto

Piacevole / 15 Agosto 2019 in Bohemian Rhapsody

Premetto che sono una fan dei Queen ma non conosco nel dettaglio la loro storia. In soldoni il film non racconta nulla di nuovo, concentrandosi più sulla personalità eccentrica di Mercury che sul gruppo stesso. Ma ci sta, è comprensibilissimo. Gli attori bravissimi, film scorrevole e piacevole, ma nulla che lasci a bocca aperta.

. / 31 Marzo 2019 in Bohemian Rhapsody

Il film permette alla nuova generazione di entrare in quella magia che è la musica dei Queen, attraverso le riproduzioni dei concerti che, per molti, sono un sogno irrealizzabile. D’altra parte la vecchia rivive i ricordi della propria gioventù e il legame ancora vivo con uno dei più grandi gruppi mai esistiti.
Il film è sicuramente romanzato, forse fin troppo, con dinamiche quasi da cartone Disney trite e ritrite, la solita retorica e filosofia spicciola americana. Se al posto di Freddie Mercury ci fosse stato un altro cantante, probabilmente il racconto sarebbe stato identico: la figura emarginata e disapprovata dal padre, il successo, lo sbaglio, il pentimento e la conclusione con il successo finale. L’analisi psicologica è subentrata molto in ritardo e molti dettagli della vita di Mercury non ritengo siano stati indagati a dovere (Come la scoperta della sua omosessualità in un’epoca in cui era mal giudicata).
Particolarmente apprezzata l’interpretazione di Rami Malek, che deve averci messo tutto se stesso per riprodurre il suo personaggio.

Leggi tutto

Moralismo e retorica / 2 Marzo 2019 in Bohemian Rhapsody

Bohemian Rhapsody reinterpreta la vicenda di Freddy Mercury attraverso una griglia moralistica: l’ascesa rapida e felice, finché rimane confinata in una dimensione semi-domestica («Siamo una famiglia!», ripetono più di una volta i membri della band); la caduta dalla Grazia a opera di un tentatore, non a caso coincidente con la scoperta della propria omosessualità da parte di Freddy; la redenzione, con il ritorno agli antichi affetti. La realtà storica viene alterata, anche pesantemente (i Queen non si sono mai separati), e la retorica diventa a tratti insostenibile (gli amici commossi dietro le quinte di Live Aid e le donazioni che si impennano mentre il pubblico assiste alla performance dei nostri eroi).
Rami Malek è indubbiamente impressionante nella sua capacità mimetica, e il premio Oscar appare meritato; ma il fisico esile e il volto giovanile non possono essere cancellati, finendo per dare un’immagine quasi infantilizzata di Mercury, che il film ritrae come un Peter Pan bizzoso e ingenuo, personaggio più patetico che autenticamente tragico. Notevolissima infine la somiglianza di Gwilym Lee con Brian May (visto di recente nella sala di controllo della sonda spaziale New Horizons, nelle vesti originali di astrofisico).

Leggi tutto

Apoteosi di Freddie Mercury / 18 Febbraio 2019 in Bohemian Rhapsody

Biopic musicale dell’anno (perlomeno, in termini di successi al botteghino, di nomination -Oscar compresi- e di premi ricevuti finora), Bohemian Rhapsody è l’apoteosi estremamente romantica ed empatica di Freddie Mercury, interpretato da un commovente Rami Malek.

Non so quanto il film sia fedele alla biografia di Mercury e dei Queen (stando agli esperti, pare che non lo sia particolarmente, ma per me, in questa sede, non è una cosa molto importante): ascolto la loro musica da quando ne ho memoria, ma non sono esattamente una loro fan (pur cantando -e interpretando: Rami, scansate- le loro canzoni ogni volta che le sento in diffusione o quando, scientemente, le metto in playlist). Però, en passant, sono sicura che Freddie avesse gli occhi scuri e non azzurri/grigi/marmorizzati come si nota bene nel film. Ma va beh, ouh, basta divagare.

Nel complesso, Bohemian Rhapsody è un buon intrattenimento: ci sono musica, emozioni, aneddoti, l’intera esibizione dei Queen al Live Aid dell’85 riprodotta con fedeltà impressionante… Secondo me, però, manca il guizzo cinematografico.
Ora: non so quanto questo sia un film di Bryan Singer o di Dexter Fletcher, subentrato in corsa al momento della defenestrazione di Singer (maggiori dettagli sulla questione: https://www.nientepopcorn.it/notizie/prossimamente-al-cinema/rami-malek-freddie-mercury-bohemian-rhapsody-42091/), o di nessuno dei due (voglio dire: non riesco proprio a pensare che questo sia lo stesso lavoro di uno che ha girato una “cosa” interessante come I soliti sospetti).
Cinematograficamente parlando, Bohemian Rhapsody non mi è parso un film di fattura particolarmente pregevole: ha un buon ritmo (gli eventi si succedono velocemente), la sceneggiatura gira abbastanza bene (anche se i personaggi sono tagliati con l’accetta e sono tutti molto semplificati e stereotipati), ma il film non mi ha colpito per altro che esuli dalla musica dei Queen. E, purtroppo, la sola colonna sonora e il soggetto scelto per me non sono sufficienti per promuovere del tutto il film.

In coda, mi permetto di aggiungere che ho trovato decisamente poco riuscito il personaggio impersonato da un immobile e forzatamente fastidioso Mike Myers (Ray Foster della EMI), truccato al limite del Ciccio Bastardo, a cui viene affidata la battuta volutamente scarsamente preveggente (che, più o meno, dice): “Bohemian Rhapsody non è una canzone per i giovani, nessun ragazzo la ascolterà mai in macchina a tutto volume, muovendo la testa”, con un chiaro e forzato (cioè, pensato per mostrare la pedestre stoltezza del personaggio) riferimento a una famosa scena del film Fusi di testa di cui l’attore, nel ’93, è stato protagonista: https://bit.ly/1xW2sp4).

Leggi tutto

Chissene! / 3 Febbraio 2019 in Bohemian Rhapsody

Voto: 7
Molto romanzato, molto buonista, e molti errori temporali… Ma chissene, il film è coinvolgente, soprattutto per un fan dei Queen come il sottoscritto!

Una meraviglia / 20 Gennaio 2019 in Bohemian Rhapsody

Prima di vedere questo film ho letto un bel paio di recensioni e la maggior parte di queste criticava il fatto che la pellicola in questione non fosse poi così tanto inerente alla realtà, ovvero che ci fossero delle inesattezze storiche(in parole povere che fosse parecchio romanzato).
Mi piacciono molto i Queen ma non sono una di quelle fan seguaci fino al midollo che si vanno a studiare ogni minimo dettaglio della loro storia(non lo faccio con nessun artista che mi piace, non è da me) e di queste inesattezze non ne so nulla e se anche lo sapessi la mia risposta sarebbe soltanto una: chissenefrega!
Questo film è una meraviglia, ti da adrenalina, ti emoziona, ti coinvolge, ti commuove, ti rende partecipe di quella che è stata la vita di questo gruppo e del loro leader, per me il dio del canto in persona.
La sequenza del concerto del live AID di Wembley 1985 è qualcosa di magnifico, ho pianto per l’emozione per tutta la sua durata.
Interpretazione fantastica di Rami Malek, mi auguro che l’Academy la premi.
Profondo, emozionante, grandioso, per me da vedere più e più volte.

Leggi tutto

Godibile / 18 Dicembre 2018 in Bohemian Rhapsody

E’ un buon film ,molto probabilmente romanzato , certamente troppo pompato.
Faccio fatica a giudicare la performance di Malek : identico nei gesti e nelle movenze,l’ho però trovato mono-espressivo. Che penso sia la sua caratteristica , infatti andava benissimo per il nerd di Mr.Robot.
L’ho trovato invece molto meno adatto per rappresentare Mercury, che tutto era tranne mono-espressivo.
A volte mi è sembrata più una caricatura di Freddie Mercury, più che una verosomiglianza.
Ho trovato molto migliori gli altri tre membri, dal lato estetico (Brian May , SPAVENTOSAMENTE uguale)

Però il film fila via liscio(senza badare troppo a congruenze temporali, ovviamente…)

Leggi tutto

Molta indecisione… / 12 Dicembre 2018 in Bohemian Rhapsody

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Bohemian Rhapsody cosa dovrebbe essere?
Dobbiamo deciderlo. Se lo prendiamo come un film dove si racconta la storia di un ragazzo con una sessualità confusa ma con la passione per la musica infinita tanto da creare un gruppo rock chiamato curiosamente QUEEN e della loro storia e purtroppo anche della loro fine allora nulla da ridire. Ben realizzato. Ottimi gli interpreti.
La musica? MONUMENTALE!!!
Bellissimo…
Ma se invece vogliamo parlare di Freddie Mercury, della sua vita, delle sue passioni e non inventiamo storie inutili ma seguiamo realmente come sono andati i fatti allora questo film non va proprio bene.
Mentre lo vedevo mi domandavo: ma possibile che questa cosa mi è sfuggita? Riguardo la sua sessualità per nulla confusa ma ben definita. Di come i rapporti con gli altri componenti del gruppo fossero chiari era noto.
Inserire inutili situazioni che non portano nulla di interessante francamente non l’ho capito. Se uno poi va al cinema perché vuole sentire le canzoni meravigliose dei Queen l’invito a vedersi i LIVE tipo Wembley che a mio avviso sono fantastici.
Nel film comunque manca sicuramente il duetto con Montserrat Caballé della splendida BARCELONA.
Sarebbe un 6,5 ma vista la bravura degli attori sarò generoso.
Ad maiora!

Leggi tutto

bene ma non benissimo / 9 Dicembre 2018 in Bohemian Rhapsody

un stupenda “storiella” de I QUEEN ma anche di Freddie Mercury. non fedele al 100% alla vera storia, ma che sa sicuramente trasmettere la musica di uno dei più grandi gruppi rock della storia e di uno dei frontman migliori della storia del rock, da vedere.

Quattro incisivi in più / 9 Dicembre 2018 in Bohemian Rhapsody

Freddy Mercury negli annali del Rock è registrato sotto la voce di “leggenda vivente”, e non a caso certamente. Era un animale da palcoscenico, era eccentrico era riconoscibile, e la sua voce era versatile potente e immensa. Contenere un personaggio di tale portata era un impresa di non poco conto. Ma alla cabina di pilotaggio abbiamo Anthony McCarten alla sceneggiatura, che ha dato prova di saper gestire grandi personaggi iconici senza far perdere loro carisma e umanità, che si tratti di Churchill o di Stephen Hawking. Accantonata politica e buchi neri, ci addentriamo quindi nella storia di una grande band.
Attenzione, mentirei se pensassi che i Queen siano stati una band importante. Sono stati una grande band certamente, tuttavia non stava nel contenuto la loro forza, nè la loro grandezza. Probabilmente sono stati la più grande band DAL VIVO di tutti i tempi. Sicuramente non sono stati la più grande band di tutti i tempi. E questo chi ha confezionato il film lo sa molto bene, sa con che materia si sta confrontando, ne conosce i pregi e i limiti, e infatti il film è girato con consapevolezza e questo è un pregio. Si parte quindi dal mito del Live Aid come lo conosciamo e lo demitizza per farcelo conoscere meglio, passo per passo.
Certo, i limiti ci sono, come in ogni cosa. I canoni del biopic sono un po’ una zavorra ( l’ascesa, la caduta, la redenzione, ecc) però sono riusciti a rendere bene il rapporto della band, la loro amicizia e la loro capacità di creare.
Il pregio maggiore del film è senza dubbio il sonoro che mi ha letteralmente lasciata a bocca aperta, la voce di Freddie remixata, ridopiatta riadattata tanto da farla sembrare ancora viva…sono riusciti a restituire la forza di quella voce e del suo impatto che aveva dal vivo, assieme alla sentita ripresa della fisicità di Freddie di Rami Malek.
Tuttavia non si tratta di un Assolo di Malek che tenta di accaparrarsi un Oscar, si tratta di un film anche più corale di quel che mi aspettavo, buon intrattenimento senza buttare troppo sangue.
Il film dei Queen insomma…

Leggi tutto

Bohemian Rhapsody / 5 Dicembre 2018 in Bohemian Rhapsody

Sono una fan dei Queen da che ne ho memoria, è stato mio padre a trasmettermi l’amore per la loro musica (grazie, papà!). Non posso definirmi una fan sfegatata perché non conosco a menadito la storia della band o quella dei singoli componenti, tranne che per qualche dettaglio (ad esempio, sapevo che Freddie Mercury era nato a Zanzibar da immigrati indiani e del rapporto che lo legava a Mary), ma in ogni caso aspettavo con una certa ansia l’uscita di questo film.
E dunque, come l’ho trovato?
Al netto dei vari cambiamenti (anche se alcuni sono abbastanza clamorosi, bisogna ammetterlo), “Bohemian Rhapsody” mi è piaciuto molto. È un bel film. Rami Malek è un grande Freddie Mercury, ma bisogna dire che tutti e quattro gli attori che interpretano i membri della band hanno fatto un lavoro eccezionale (Gwilym Lee fa impressione da quanto somiglia a Brian May). E la colonna sonora è da paura, ovviamente. Ho trascorso due ore e mezza in uno stato di estasi.
Andate assolutamente a vederlo al cinema, ma non aspettatevi un resoconto rigoroso sulla storia della band e di Freddie Mercury: dopotutto è un film, non un documentario.

Leggi tutto

LA REGINA E’ MORTA, VIVA LA REGINA / 4 Dicembre 2018 in Bohemian Rhapsody

Superando la mia annosa allergia nei confronti dei biopic incoerenti sono andato (trainato da amicizie) a vedere quello che alla fine si è rivelato un bel biopic incoerente.
Nonostante esibissi un certo disinteresse per la pellicola in questione, in fondo al cuore, ma proprio in fondo in fondo, provavo una certa curiosità. Curiosità purtroppo generata dai motivi sbagliati, ovvero la travagliata produzione del film cominciata nell’ormai lontano 2010 dopo cristo.

Bohemian Rhapsody è esattamente quello che mi aspettavo che fosse. Un atto di onanismo da parte degli stessi Queen.
Come è noto sono stati proprio May e Taylor a volere fortemente un film sul gruppo. Nota bene…non su Freddie Mercury, sul gruppo… tanto che nel corso degli anni hanno allontanato chiunque non si fosse allineato al progetto “santino”. A supporto della tesi “santino” chiamo alla sbarra come testimone Sacha Baron Cohen che una volta segato via dal progetto dichiarò: “Ci sono storie straordinarie su Freddie Mercury. Era una persona davvero selvaggia e il suo stile di vita era all’insegna della più totale dissolutezza. C’è un aneddoto su un party dove c’erano queste “piccole persone” che giravano con dei vassoi di cocaina in testa. Ma tutto si stava trasformando in un film molto meno interessante perché loro (i Queen) volevano preservare la propria eredità in quanto band e volevano che si parlasse del gruppo. Cosa che posso capire completamente. Durante il primo meeting Bryan May disse: “È un film così grandioso perché a metà film accade una cosa fantastica!” io domando “Cosa accade a metà film?” e lui “Freddie muore”. Io a quel punto proseguo “Oh bene, una roba un po’ alla Pulp Fiction dove la fine è a metà film e la metà film è alla fine?”. E di nuovo lui “No, no, no”. Domando “Ma allora che accade nella seconda metà del film?” e questa persona mi spiega che “vediamo come i membri della band si fanno forza e superano questo momento”. A quel punto gli ho spiegato “Senti, nessuno andrà a vedere un film in cui il protagonista muore di AIDS a metà della storia perché a nessuno interessa scoprire cosa succede agli altri membri della band”.”

Morale della favola ci ritroviamo con il film che i Quenn superstiti hanno sempre voluto sin dall’inizio. Un gioviale racconto di fantasia su tre musicisti morigerati che conducono una vita di stampo monastico e un frontman con qualche eccesso ma in fondo nulla che ti ammazz…Ops…va beh. Ebbene si, sono riusciti nell’impresa di smussare anche le debolezze di Mercury. Perché di cocaina c’è giusto un tavolino impolverato per mezzo secondo, perché per vita dissoluta s’intende qualche bacetto a fior di baffo, e anche qualora qualcuno lo accusasse pubblicamente di tenere festini orgiastici, questo qualcuno è un personaggio odiato da tutti e livido di rancore per tanto poco attendibile.

Non sono un fan sfegatato dei Queen pertanto non conosco a menadito la storia del gruppo ma non mi straccio le vesti per la meraviglia quando a posteriori vengo a sapere che il personaggio del discografico non è mai esistito, che non si sono mai sciolti ufficialmente, che tutti i componenti del gruppo hanno intrapreso carriere soliste senza creare dissapori, che la genesi del gruppo è totalmente diversa, che la scoperta della malattia di Mercury è successiva e di molto rispetto a quanto mostrato, Ecc. Ecc.

Anche a livello di scrittura qualcosa non quadra. Alla fine della fiera sembra che i quattro, una volta formatosi, vendono il furgone incidono un album e sono famosi in tutto il mondo. Un racconto vagamente pressapochista.

In buona sostanza Bohemian Rhapsody è solo una scusa per rifarsi le orecchie con le musiche immortali dei Queen e con la voce cristallina di Mercury. Di sicuro non si preoccupa di raccontarci il fenomeno Queen e sopratutto omette il Freddie uomo per mostrarci esclusivamente il Mercury star.

Leggi tutto

Da pelle d’oca / 4 Dicembre 2018 in Bohemian Rhapsody

Come diceva uno in una recensione, se tutto doveva essere perfetto, avrebbero fatto un film documentario. Purtroppo i film hanno una “scaletta” da seguire, che almeno nel 99% dei film è sempre la stessa, quindi chi ne rimane deluso, che si guardi i concerti! attori spettacolari, Malek sapevo già che era molto bravo qui si è superato.

Andate a vederlo / 3 Dicembre 2018 in Bohemian Rhapsody

Galielo, Galielo, Galileo Figarooo… / 2 Dicembre 2018 in Bohemian Rhapsody

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Mi piacciono i Queen.

Vengo da una famiglia a cui piacciono i Queen.

A cui piacciono MOLTO i Queen.

Normale quindi che, alla notizia di una pellicola su questa leggendaria band, se il mio lato di rude cinefilo cominciava già a serrare le terga pregando in qualcosa che non fosse una totale porcheria, l’amante della buona musica che è in me era eccitato come una tredicenne invitata ad uscire da un ragazzo di prima superiore.

La produzione a di poco “travagliata” dell’opera non faceva però ben sperare, e con premesse del genere, nove volte su dieci viene fuori una porcata.
Qui no: “Bohemian Rhapsody” è un bel film.

Nonostante la pellicola su una delle band più famose ed amate della storia della musica è un progetto dai rischi enormi, “BR” si difende bene, sfruttando in maniera piaciona ma sagace la ricca colonna sonora alternandola a picchi emozionali magari ordinari, ma che svolgono regolarmente il proprio compito.

È bene precisare che dal punto di vista della fattualità storica sono state prese notevoli licenze narrative: esordi musicali modificati per caricare l’effetto underdog, John Deacon presentato come primo bassista, canzoni scritte in periodi sbagliati, dinamiche del gruppo esagerate per convenienze drammatiche ed altre piccole e grandi differenze con la storia dei Queen che sicuramente un fan può notare.

Tali cambiamenti però non rovinano un’esperienza filmico-musicale accattivante ed avvincente; un film è infatti un mezzo attraverso cui raccontare una storia, e soggiace quindi alle esigenze di storytelling (i tópoi, i ruoli archetipici, le esigenze emozionali…), perciò condensare quindici anni di rock band in due ore, molte delle quali coperte da canzoni, non era una possibilità realisticamente fattibile.

Volete vedervi un bel film storico? Vi consiglio “Braveheart”.

Vi interessa la storia dell’indipendenza scozzese? Guardatevi History Channel.

La colonna sonora la fa ovviamente da padrona.

Bypassando l’elemento strettamente soggettivo che il film sui Queen inizi con la mia canzone preferita delle loro, tramutando il mio organo riproduttivo in un possente menhir facendomi spuntare due dita di pelle d’oca, fa comunque piacere constatare che le venti e passa canzoni che ne compongono la colonna sonora non siano buttate su schermo a caso, ma vengono incastrate con gusto per andare a corredo del momento emotivo dell’opera in quel determinato momento.

E quindi “Killer Queen” a sancire la prima svolta di vero successo commerciale, la faticosa lavorazione di “Bohemian Rhapsody” quando il gruppo viole compiere un importante salto di qualità, “Love of my Life” per le peregrinazioni sessuali di Mercury, “We Will Rock You” per superare conflitti interni mettendo il pubblico in primo piano, “Another One Bites The Dust” ad evidenziare le tensioni del quartetto e così via.

Il tutto ha come acme il Live Aid del 1985, sequenza girata magistralmente che, pur non seguendo pedissequamente il nastro originale con canzoni tagliate per ovvi motivi di tempi, mostra grande cura per piccoli dettagli che aumentano notevolmente l’immersività nelle scene, facendo dimenticare allo spettatore la finzione del prodotto filmico.

Per il cast inevitabile partire da Rami Malek: il suo Freddie Mercury, pur utilizzando il playback con le parti cantate del vero leader dei Queen ed essendo fisicamente più esile di lui, riesce ad essere credibile e convincente nelle movenze e nei gesti.
Non è, se vogliamo, una mimesi così totale come sembrerebbe ad occhio distratto (anche perché ovviamente l’aspetto vocale sarebbe stato improducibile, parliamo di una bestia unica), ma è una rappresentazione ideale dell’essenza del Castro clone.

Giusta scelta quella di non lesinare sulla sua vita privata turbolenta (feste, droga, eccessi) senza però ridurlo ad una macchietta bisex, ma ad un uomo che cerca di trovare un equilibrio mentale arduo a causa del suo essere personaggio prima che persona.

Per il resto del gruppo, fa sicuramente piacere che anche gli altri componenti della band si difendano ottimamente, sia sul mero elemento estetico sia come interpretazione delle loro peculiarità caratteriali.

In particolare Gwilym Lee, comparso in alcuni episodi de L’ispettore Barnaby,assomiglia a Brian May da giovane più di quanto Brian May somigli a se stesso, ed incarna efficacemente la parte più razionale e matura del gruppo, che pur non disdegnando le stranezze dei compari riesce sempre a mantenere la testa sulle spalle per il bene della band.

Spaventosa in positivo anche la somiglianza di Ben Hardy, già visto come Angelo in “X-Men – Apocalisse”, con il batterista Roger Taylor: scanzonato, viscerale e donnaiolo, il suo ruolo è spesso quello di comic relief, rappresentando la parte più verace del quartetto e contribuendo a scambi di battute che strappano più di un sorriso.

Joseph Mazzello, noto al grande pubblico come Tim Murphy in “Jurassic Park” è un John Deacon riservato, introverso e poco ciarliero, con la sua tranquillità che ha avuto il grande merito di saldare le personalità più spiccate dei restanti componenti.

“Bohemian Rhapsody” è sostanzialmente un tribute film, con tutti i relativi pregi e limiti.

Cercare la realtà storica non è a mio parere l’approccio giusto ad una pellicola che mira a romanzare la storia di una band enorme e di quello che probabilmente è stato il più grande cantante della storia della musica.

Vi piacciono i Queen? Quasi sicuramente adorerete questo film.

Non vi piacciono i Queen?

Peccato per voi.

Leggi tutto

Deludente / 2 Dicembre 2018 in Bohemian Rhapsody

Hanno storto ciò che é meramente successo per poter fare un film sentimentale che tanto sentimentale non erano. Temporalmente non corrisponde e chi conosce bene il gruppo lo sa. Mi aspettavo un film che parlasse della band non solo di Freddie. A tratti si vedeva che le canzoni fossero ovviamente in playback.

Eccoloooo!!!!!? / 29 Novembre 2018 in Bohemian Rhapsody

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Finalmente eccolo qui! Il gioiello mancante della Corona dei Queen! Hanno fatto milioni di cd, cofanetti, raccolte, vinili, dvd, bluray… ma mancava un vero Biopic, una bellissima biografica, seppur romanzata, di questa famosissima band!
ED ORA SPOILER!!!———>
Inizia il film (che sono gia 2 giorni che fremo per questo momento e ho la pelle d’oca) e si parte con un intro del Live Aid, la preparazione, con sottofondo la stupenda Somebody to love… da li inizia un tuffo nel passato, dagli anni 70, dai momenti in cui la band si conosce.
Ragazzi, quando intonano per prova Doin’ Alright, tutti e 3 all’unisono… i brividi!
Poi il carisma e l’arte di Freddie influenzano il gruppo e inizia la loro ascesa: bellissima e curiosa tutta la vicenda della creazione di Bohemian Rhapsody, dal gallo delle lande londinesi (chi non ha riso?!), ai “Galileooooo” di Roger, ai bisticci, alle feste, alla quasi caduta, e alla grande ripresa. Non serve che vi racconti tutta la storia perché molti la sapranno gia, ma alcune scene… cavolo da brividi….
Quando Freddie confessa la sua malattia al gruppo prima del Live Aid (che poi non è andata così) mi sono uscite le lacrime: “Non saró vittima come tutti gli altri, saró me stesso fino alla fine!”. Epico.
Poi il concerto: alla partenza di Bohemian Rhapsody, o la folla che intonava Radio GaGa, i suoi “Deeee-Oh”, il finale con We are the Champions… e quella folla impazzita, lacrimante, gioiosa, innamorata, urlante… era bellissimo!!!
Non sarà impeccabile nella cronologia storica (i più bravi l’avranno notato), gli interpreti non saranno grandi attori, anche se per me lo sono stati, ma credo che questo film sia stato grandioso. Un bravissimo e grandioso Rami Malek, non so se qualcuno avrebbe fatto di meglio: somiglianza e bravura ottimi!
Insomma, ho riso, ho pianto, ho cantato, ho esultato. E abbiamo anche applaudito alla fine.
Che potevo volere di più da un film sulla mia band preferita?
Do un 9,5 perché dare 10 mi sembra di parte!!!
Ma per me è 10 e lode!!!

Leggi tutto
inserisci nuova citazione

Non ci sono citazioni.

Non ci sono voti.