Tesstupida (riassunto-recensione) / 31 Agosto 2016 in Tess of the D'Urbervilles (2008)

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

No, ma cosa? Cosa? Cos’è quest’allucinante storiella agreste da due soldi? Tess dei D’Urberville, ovvero lo straniante trip della ragazza più cretina, sfigata, antipatica e inconcludente della letteratura e della tv. Paperino fatto donna. Perfino la sindrome di Pollyanna avrebbe migliorato il personaggio principale, quest’insipida Gemma Arterton che attira sventure ogni due passi ma che viene immancabilmente amata da chiunque la sfiori, datori di lavoro esclusi.
Incapace di seguire i più elementari istinti della ragione umana, a tratti Tess non sembra nemmeno terrestre. Non sa niente del mondo al di fuori di casa sua, degli uomini, del sesso, dell’aristocrazia, ma appena vede un fregio su un cucchiaio, via!, parte in quarta e pretende di reclamare la perduta nobiltà di famiglia. Un genio, veramente.
Si fa violentare per gratitudine in mezzo ai boschi dal Buon Partito 1 (scemo ma ricco sfondato) e poi si lamenta pure, negando sfacciatamente di essere stata consenziente. E che fa, la gallina, in seguito? Lo spiffera al marito, signor Buon Partito 2, che si incazza e la scarica. Ti potevi fare i fatti tuoi, no? Vivi nell’800, come volevi che reagisse, tuo marito? E il Buon Partito 2 va a farsi benedire, gettando Tess e famiglia nella povertà più nera.
Si fa di nuovo avanti il Buon Partito 1, alias violentatore redento. La famiglia di lei è contentissima della proposta di lui, ma Tess rifiuta. Cretina! È ricco, e non è vero che t’ha violentata, tu gliel’hai smollata nella foresta!
Buon Partito 2 riappare tutto scuse e perdono, e lei, che per logica avrebbe dovuto tirargli il bidone e godersi BP1, uccide quest’ultimo e torna a strisciare da BP2!
E quello stordito che fa, dopo aver saputo dell’omicidio? La butta sotto un treno, come tutti desideriamo? No: si fa sopraffare dall’ammòre, diventa complice e fugge con lei per fare il vagabondo con destinazione Irlanda.
Infine l’illuminazione: Tess mostra (nuovi) segni di squilibrio e dice di voler morire (bene!), pronunciando qui la frase più insensata di tutta la miniserie: “Non poteva durare: ero troppo felice”. Cosa? Ma quando? Che dici? Non è mai successo, ti lamenti dalla prima puntata, ti manca solo la collisione di un’asteroide con l’Inghilterra, cazzarola. Tuttavia il marito (il volpone!) è triste, non vorrebbe farla morire, poraccia. Ma fatti i fatti tuoi, dico io, è l’unica cosa decente che ’sta sfigata può fare e tu la vuoi pure fermare? Per fortuna, però, l’arrivo della polizia ci regala il tanto agognato lieto fine: la acciuffa e la giustizia!

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