Recensione su Stranger Things

/ 20168.1649 voti

Revival e qualità / 25 Luglio 2016 in Stranger Things

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Non è chiaro se, visto il suo successo internazionale, Stranger Things diventerà una serie “classica” o antologica (pare che i Duffer Brothers confidino almeno in una seconda stagione), ma, per quel che mi riguarda, nonostante gli spifferi che passano attraverso le porte lasciate aperte dal primo ciclo di episodi, potrebbe efficacemente concludersi qui, non perché si tratti di un prodotto “difettoso”, ma perché, al contrario, è una serie di alta qualità, ben congegnata, ben realizzata, ben articolata e caratterizzata al punto giusto con quel mood anni ’80 che, lo confesso, per me ha rappresentato la fonte di attrazione principale. Insomma, va bene così, buona la prima, sono contenta, oh, era da un bel po’ che non avevo sotto gli occhi qualcosa di così stimolante e divertente (ma non per questo tirerei la corda, con il rischio di esaurire la carica positiva del concept).

Tra gli elementi più interessanti della serie tv, poi, annovero soprattutto la definizione dei personaggi, capaci di crescere ed evolversi in maniera molto interessante nell’arco di soli otto episodi: tutti, dalla sorella perfettina Nancy allo sceriffo Hooper, hanno dimostrato di possedere ampi margini di mutazione ben calibrati in fase di sceneggiatura. Massima simpatia per il terzetto di bambini (splendide facce, le loro) e per Undici/Eleven, fragile e potente come si conviene.

Effetto collaterale: mi è venuta voglia di leggere e/o rileggere un buon libro di Stephen King (il mio primo King, letto a quindici anni, fu The Tommyknockers e, a più riprese, Stranger Things, mi ha fatto provare nostalgia per quel libro che… neppure amai!).

Seconda stagione
La seconda stagione di Stranger Things si è confermata un buon intrattenimento, ma confesso che non mi ha entusiasmato particolarmente.
Sceneggiatura, livello tecnico e interpretativo (a proposito: bravissimo Will/Noah Schnapp) si confermano buoni quanto quelli della prima stagione, ma, giocoforza, nel frattempo, per quel che mi riguarda, si è esaurito il senso della novità. E anche il gioco delle citazioni, per quanto possa fare ancora breccia nel mio cuoricino di sbarba, è sempre più fine a sé stesso.
Fra quelle che mi hanno fatto più sorridere, ci sono Bob/Sean Astin che parla di pirati e croci sulle mappe (evidente richiamo in prima persona ai Goonies) e la salopette di Undici che, per tutto il tempo, mi ha fatto pensare a quell’odiosa di Punky Brewster e… A un certo punto! Sulla sua tv! Non spunta proprio quell’odiosa di Punky Brewster?!? Evvediché non c’è scampo.

Sono rimasta delusa dalla coppia di fratelli-coltelli Mad Max e Billy-che-sembra-Rob-Lowe: introduce temi interessanti (e la scena in cui lui solletica la fantasia della mamma di Mike mi ha proprio divertita), ma si risolve in maniera abbastanza evanescente. Meriterebbe uno sviluppo migliore. Probabilmente, ci sarà, come ci sarà di altri personaggi ancora un po’ irrisolti, ma ho già un principio di orticaria a pensare che di Stranger Things sono previste almeno altre due stagioni. Se la solfa sarà sempre questa (mostro-annientamento temporaneo del pericolo-trova la citazione), temo che potrei essere tentata di mollare la presa.

Ah! Per quanto sia interessante anche la sottotrama legata a Undici, l’episodio dedicato interamente a lei e a Nummero 8 (anche Suburra, mò 😀 ) mi ha annoiata decisamente (ovvio, la mia attenzione era concentrata sulla vicenda di Will: questa puntata lascia in sospeso il filone principale per un intero episodio, argh!).

Confermo comunque il voto assegnato alla prima stagione.

Voto seconda stagione: 8

Terza stagione
Rileggendo il mio commento alla seconda stagione, mi rendo conto di essere stata fin troppo generosa: a ripensarci, Stranger Things 2 è uno scivolone di cui salvo (e ricordo, in effetti) ben poco. Un po’ mi stupisco di aver confermato il bel voto assegnato al primo ciclo di episodi. La riflessione vale, soprattutto, se raffronto la seconda stagione alla terza che, se pure ha i suoi difetti, ha saputo sfruttare meglio e con più coerenza i riferimenti alla pop culture degli anni Ottanta.

Mi hanno divertito molto la squadra formata da Dustin, Steve, la sorella di Lucas e la new entry Robin (la figlia d’arte Maya Hawke) e il personaggio di Murray Bauman (Brett Gelman) che, a suo modo, alimenta la linea comica della serie tv.

La realizzazione di una quarta stagione è una certezza, ma, anche se questo ciclo di puntate non mi è affatto dispiaciuto, spero che Netflix non tiri troppo la corda, esaurendo definitivamente il bel potenziale di una serie che, ormai, è un fenomeno mediatico assodato.

Voto terza stagione: 8

Quarta stagione
[Aggiornamento del 5 luglio 2022]
Circa tre anni dopo la pubblicazione di Stranger Things 3 (e un’emergenza sanitaria di portata globale che, fra le altre cose, ha rallentato la produzione), Netflix ha pubblicato finalmente Stranger Things 4 e, nel frattempo, ha annunciato una quinta stagione e uno spin-off della famosa serie tv.

La stagione, composta da 9 episodi, è stata distribuita divisa in due volumi (fine maggio, inizio luglio). Nonostante qualche lungaggine di troppo (il peccato originale di questo telefilm), il primo blocco di episodi è divertente e pieno di ottimi stimoli (su tutti, per me, il personaggio del metallaro Eddie). Le ultime due puntate sono francamente troppo lunghe (circa 4 ore totali di durata) e sovrabbondano di momenti dilatati senza particolari ragioni.
Personalmente, poi, non amo molto le situazioni di Stranger Things ambientate nel Sottosopra/Upside Down e, qui, ce ne sono a iosa.
Ma tutto fila, i protagonisti sono sempre adorabili (tutti), e la stagione e si conclude con un cliffhanger interessante e qualche linea narrativa da chiudere.

Spero che Stranger Things 5 arrivi presto e porti con sé una conclusione degna delle premesse con cui il progetto è comparso sul mercato dell’intrattenimento.

Voto quarta stagione: 8

13 commenti

  1. inchiostro nero / 27 Luglio 2016

    @Stefania Dai vari articoli che ho letto sul web, vi è una ferma intenzione da parte degli autori di continuare il progetto, dando un vero e proprio seguito alla stagione; quindi con i medesimi caratteristi, magari aggiungendone di nuovi. Ovviamente se Netflix ne ordinerà la produzione, visto che ancora non l’ha fatto. Da un lato un seguito potrebbe dare un maggiore ”senso di completezza” alla serie, sia dal punto di vista degli enigmi ancora irrisolti, sia per l’evoluzione dei personaggi, che sebbene, come hai giustamente descritto , in soli otto episodi è stata alquanto rilevante, anche alla luce dell’ultima parte, appare ancora in fase di maturazione, come se mancasse ancora qualcosa. Dall’altro, invece, un’eventuale seconda stagione dovrebbe contare sulla sua sola qualità, visto che la carta del ”revival” ( che ha fatto avvicinare molti spettatori, compreso il sottoscritto ) può essere giocata una sola volta ( sempre a mio avviso). Ma dato che di qualità ne ha fatta ben vedere, almeno il beneficio del dubbio per una nuova avventura si potrebbe pur concedere.

    • Stefania / 27 Luglio 2016

      @inchiostro-nero: proprio stamattina, ho visto un articolo con stralci di un’intervista ai Duffer che conferma quanto correttamente riporti (Netflix non si è ancora pronunciata, in effetti): http://www.highsnobiety.com/2016/07/27/netflix-stranger-things-season-2/
      Dopo la grossa delusione seguita alla messa in onda della seconda stagione di True Detective (che, va beh, cambiava cast e trama), ho sempre paura di imbattermi in un sequel televisivo non all’altezza delle sue ottime premesse 😀 Come dici tu, poi, la carta del revival duro e puro è andata…

      • Federico66 / 30 Ottobre 2017

        @stefania: anch’io ero perplesso, ma, almeno per me, i Duffer hanno centrato l’obiettivo e non hanno deluso le attese, come potrai leggere nella mia recensione aggiornata.

        • Stefania / 30 Ottobre 2017

          @federico66: ho letto l’aggiornamento (meno male che non contiene spoiler, perché sono solo al quinto episodio 😀 ), ma mi riservo di esprimermi a visione conclusa 😉
          Per ora, a spanne, sono d’accordo con te sull’evoluzione dei personaggi (mi piace molto Will che, per forza di cose, nella prima stagione era assente… anche se presente!). E anch’io ho pensato a Hawkins/ Derry 🙂 P.s.: a proposito degli ormai noti riferimenti, ho fatto un saltino sul divano quando Sean Astin/Bob, chiamato a interpretare i disegni di Will, parla di mappe del tesoro, croci e pirati:benché “telefonato” e prevedibile, quando c’è lui in scena è inevitabile pensare a I Goonies e a Willy l’Orbo. Non c’è niente da fare: il revival di questo tipo, su di me, continua a fare dolcemente presa 🙂

          • Federico66 / 30 Ottobre 2017

            @stefania: volutamente non ho riportato nulla della trama 🙂
            In merito a Sean Astin e alla scena della mappa, ho riso molto, mi sono detto, a volte tornano 🙂 Dopo 30 anni deve ripetere quasi la stessa scena 🙂

  2. henricho / 2 Agosto 2016

    Ho visto la prima puntata e mi è piaciuta moltissimo! Anche a me è venuto in mente Stephen King..in realtà io ho pensato a desperation ma mi ha fatto voglia di rileggere uno dei suoi libri 😉

    • Stefania / 3 Agosto 2016

      @henricho: eh, Desperation mi manca. Non c’entra affatto con Stranger Things, ma, a proposito di King, credo che proprio stasera inizierò a leggere 22.11.63 che mi lusinga da troppo tempo, ormai.

      • fabri830 / 20 Agosto 2016

        devo dire che in questa serie c’è un po’ tutto di King… io ho visto molti spunti tratti da IT ma anche ovviamente Stand By Me, Carrie, L’incendiaria, L’Ombra dello Scorpione.
        22.11.63 è bellissimo il mio King preferito probabilmente degli ultimi 15 anni

  3. henricho / 8 Agosto 2016

    Anche io ero piuttosto tentato..solo che prima devo terminare la versione di barney…decisamente meglio sulle pagine del libro che in pellicola 😉
    Comunque stranger things merita un seguito! O io impazzisco;-)

  4. TraianosLive / 19 Agosto 2016

    i tre ragazzini son bravi ma Millie Bobby Brown ha le stigmate della predestinata…molto espressiva.

  5. Nadja / 20 Settembre 2018

    @stefania scrivi talmente bene e argomenti così bene che quasi condivido il tuo pensiero, poi mi ricordo che a me non è piaciuta affatto e sono molto sorpresa della tua eccessiva bontà.

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