Il cinema non deve essere rassicurante: la filosofia creativa di Marco Ferreri

Ripercorriamo la filmografia di Marco Ferreri, lo 'scandaloso' regista italiano che, nei film con Tognazzi, Mastroianni e Michel Piccoli, ha smontato e deriso la società italiana tradizionale.

Anniversari , di
Il cinema non deve essere rassicurante: la filosofia creativa di Marco Ferreri

[Ultimo aggiornamento: 9 maggio 2020]

Il cinema di Marco Ferreri: la mostruosità della normalità

A due giorni dal suo sessantanovesimo compleanno, a Parigi, colpito da un attacco cardiaco, il 9 maggio 1997, moriva Marco Ferreri. Un artista dotato di intelletto poliedrico, una mosca bianca letteralmente fagocitata dalla sua nomea dissacratoria. Ferreri è stato produttore cinematografico (nientemeno che di Luchino Visconti), attore (per Lattuada: LA SPIAGGIA e IL CAPPOTTO), editore e pubblicitario ancor prima di essere regista e sceneggiatore, sempre in bilico tra Italia e Francia.

Catherine Deneuve e Marco Ferreri sul set di "Non toccare la donna bianca" (1974)

Catherine Deneuve e Marco Ferreri sul set di “Non toccare la donna bianca” (1974).

La scandalosa filmografia di Marco Ferreri è punteggiata da alcuni dei titoli più atipici (e censurati) della storia del cinema italiano.
Attraverso la narrazione cinematografica, grazie alla messinscena di tragicomiche allegorie per immagini intenzionate a smontare progressivamente le istituzioni su cui si fondava la società italiana (famiglia e matrimonio), Ferreri si è impegnato a descrivere la spaventosità della normalità, svelando le contraddizioni dell’italiano-medio, volte a una più o meno consapevole autodistruzione.
Ferreri ha creato una sorta di filone parallelo a quello della tradizionale commedia all’italiana che, in quegli stessi anni, finiva di codificarsi.

La filmografia di Marco Ferreri: “Il film non deve essere un’operazione rassicurante”

Michel Piccoli, Philippe Noiret, Ugo Tognazzi, Andréa Ferréol e Marco Ferreri

Michel Piccoli, Philippe Noiret, Ugo Tognazzi, Andréa Ferréol e Marco Ferreri.

Nei film di Ferreri, prevalgono alcuni topoi ricorrenti: il forte senso del grottesco macabro, sviluppato anche grazie alla frequentazione e alla collaborazione con lo scrittore spagnolo satirico Rafael Azcona Fernández; l’amore per la rappresentazione della mostruosità fisica e morale; l’incomunicabilità; la specifica caratterizzazione dei personaggi femminili (rappresentati spesso come animali o vittime), in cui taluni hanno scelto di ravvisare una malcelata misoginia; i rapporti e gli equilibri maschio-femmina; la messinscena di ossessioni e frustrazioni alienanti; la celebrazione del godimento fisico portato all’eccesso con deflagranti conseguenze; l’irrazionalità che si impone nella quotidianità.
In sostanza, secondo Ferreri, la realtà è un incubo incerto: “Il film non deve essere un’operazione rassicurante”, dichiarò Ferreri in un’intervista al critico cinematografico Adelio Ferrero.
L’amicizia e l’intesa professionale stretta con Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni e Michel Piccoli ha dato vita ad alcuni tra i più significativi episodi della filmografia di Ferreri: LA DONNA SCIMMIA (1964), UNA STORIA MODERNA – L’APE REGINA (1963), LA GRANDE ABBUFFATA (1973), DILLINGER È MORTO (1969), NON TOCCARE LA DONNA BIANCA (1974).

Ferrari, Marcello Mastroianni e Gérard Dépardieu a Cannes, nel 1978

Ferrari, Marcello Mastroianni e Gérard Dépardieu a Cannes, nel 1978.

Approfittando della notevole presenza scenica di un giovane Gérard Depardieu, Ferreri ha architettato un dittico incentrato sul disfacimento della figura maschile tradizionale: lo compongono L’ULTIMA DONNA (1976) e CIAO MASCHIO (1978), film con cui il regista vinse il Grand Prix della giuria a Cannes.
Nel 1991, il film LA CASA DEL SORRISO è stato premiato con l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. In occasione della Mostra del Cinema di Venezia 2016, la versione restaurata della commedia L’UOMO DAI CINQUE PALLONI (1968), a suo tempo letteralmente cannibalizzata dal suo produttore, Carlo Ponti, ha vinto il primo premio della sezione Venezia Classici.
Significativamente, l’ultimo film di Ferreri è stato un (atipico) documentario sul cinema, NITRATO D’ARGENTO (1996), un’elegia malinconica dedicata principalmente al rito collettivo della fruizione dei film all’interno delle sale cinematografiche.

Dove vedere i film di Marco Ferreri?

Se i film di Marco Ferreri non sono previsti in qualche rassegna al cinema, nella programmazione tv di qualche canale del digitale terrestre o non ne avete una copia dvd o Blu-Ray a portata di mano, potete provare a recuperarli in streaming legale.
All’interno della scheda-artista di Marco Ferreri pubblicata su NientePopcorn.it, cliccate sulle locandine dei film, per aprire le relative schede complete di trame, cast, trailer, voti e commenti degli utenti e una lista di siti di streaming dove vedere ciascun film.
Con un click sul logo del vostro servizio di video on demand preferito, atterrate subito sulla piattaforma selezionata e, previo login al servizio scelto, potete vedere subito in streaming il film di Marco Ferreri che avete scelto.

[Nella foto principale: Ferreri sul set di CIAO MASCHIO].

Lascia un commento