Recensione su World War Z

/ 20126.1454 voti

22 Luglio 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

C’è un’ israeliana, un italiano e un americano.
No, non è una barzelletta, è World War Z ovvero la Prima guerra mondiale con/di e contro gli zombie. Non è detto che non ve ne sia una seconda.
Torno con piacere in sala a vedere un film sugli zombies dove questi simpatici individui sbavano, sbraitano, corrono, scalano muri alti cento metri, calcandosi in ogni dove neanche fossero donne durante il periodo dei saldi.. e naturalmente attaccano il genere umano quasi portandolo all’estinzione. Insomma non nego che di fronte a questo tipo di zombie mi sono chiesto quanto i film sul tema visti finora sarebbero stati d’aiuto in una situazione del genere. Probabilmente sarei stato lo zombie n°1, la cosa neanche mi dispiace troppo. Il film mi è piaciuto ed ha soddisfatto le mie aspettative anche se una ventina di minuti più corto e qualche cazzatina di meno ci poteva pure stare. Non viene spiegato pienamente il come si è sviluppato il morbo, si parla di un paziente 0 in India, il fatto è che dal giorno alla notte Gerry Lane (Mr Pitt) e famiglia si trovano imbottigliati nel traffico, cosa abbastanza tragica di suo, mentre in città è scoppiata l’apocalisse zombie. Non è corretto parlare di apocalisse zombie poiché i protagonisti ancora non sanno di essere in un film sugli zombie. Dicevo, Pitt bloccato nel traffico.
In questi momenti di stasi e nei momenti seguenti l’attacco, la figlia piccola (rinominata Linus) chiede una coperta. In qualsiasi parte d’Italia il padre avrebbe parcheggiato con molta calma e avrebbe picchiato la bambina fino a far arrivare Studio Aperto per il servizio delle 19:00.
Fra sca*zi e mazzi la famigliola sopravvive alla prima ondata.Il Governo degli U.S.A chiede aiuto al nostro perché bisogna salvare il mondo… E per mondo si intende l’America. Pitt per motivi del tutto personali accetta e si dirige verso la Corea, altri zombie all’attacco “GHhrrrr cervelli ghhhrrr”, in una scena per non far rumore usano delle biciclette.

Biciclette cigolanti.

In Corea non si trovano risposte certe al perché ci sia la minaccia Z. e il nostro si dirige verso Gerusalemme. Gli Israeliani hanno imparato, dal passato, a cogliere i pericoli nell’aria, si fa riferimento all’Olocausto, alla crisi petrolifera degli anni 70, le lotte con la Lega Araba.. elaborano la teoria del decimo uomo e creano un muro alto un centinaio di metri.

Ebrei, costruttori di muri da duemila anni.

Vi è anche una pacificazione con i Palestinesi, a causa di evento catastrofico si sentono fratelli o almeno pseudo-amici (e ciò mi ha fatto riflettere), lo stesso Israeliano facente capo del Mossad non nega come: “Per ognuno che entra c’è uno zombie in meno da ammazzare”.
Non sto a raccontare tutto il film, sappiate che il punto forte del morbo è allo stesso tempo il suo tallone d’Achille. Due scene non le ho ben capite, probabilmente perché sono deficiente. La prima riguarda il delirio in un centro commerciale, troviamo la nostra famigliola con un carrello pieno di roba e, pochi secondi dopo, il carrello con i viveri sparisce.
La seconda invece riguarda lo scoppio di una bomba atomica durante uno dei viaggi in giro per il mondo.
Per quanto riguarda gli attori:
Brad Pitt, negli anni l’ho rivalutato ed ha dato prova di grandi doti recitative cosa che non compare in questo film. Il personaggio è privo di qualsivoglia espressione. oddio due tre ce ne sono ma non fa nulla. Per farvi capire, gli rubano il camper, l’aereo in un’altra scena parte senza di lui, il tutto mentre è nel bel mezzo dell’apocalisse, il massimo dell’espressionismo Pittiano è una smorfia (paragonabile a quella di Seven qualche istante prima di sparare Kevin Spacey) e un: “NOO !” buttato così.
FAVINO.
Pierfrancesco Favino rappresenta l’Italia nel film, uno scienziato che ha visto la moglie tramutarsi in zombie e la stessa uccidere il figlio.
Recita molto meglio dell’Americano, spero che Hollywood e non solo lo noti sempre di più, tanta roba insomma.
Forse una delle critiche grosse va alla durata e allo spazio dato alla fine. Il regista si è accorto di aver consumato le due ore e ha imbastito una fine semplificata ??
A parte questi pareri del tutto personali, è un film che vi consiglio.

Note
..E i parallelismi con “the last of us”, il verso prodotto dagli zombies ricorda quello dei Clickers

DonMax

1 commento

  1. leodefrenza / 22 Luglio 2013

    io aggiungerei un’altra stranezza: come ci è arrivato lo zombie dentro l’aereo? Non credo sia arrivato dalla stiva dei bagagli!!

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