2 Recensioni su

Una lunga domenica di passioni

/ 20047.4106 voti

17 Dicembre 2013 in Una lunga domenica di passioni

Con questo film direi di aver quasi completato la filmografia di Jeunet che, per me, dimostra d’essere una garanzia.
E’ il periodo della prima guerra mondiale e le trincee chiamano a rapporto tutti gli uomini : che siano padri di famiglia, giovani inconsapevoli o maturi alla sola ricerca della pace.
Per esasperazione e mancanza alcuni di loro decidono di farsi del male, di rendersi incapaci attraverso una mutilazione -con la sola speranza di tornare a casa e riabbracciare l’amata, la famiglia o anche solo l’aria esente dal conflitto.
E’ con questa premessa che si apre la vicenda fatta di ricerche e flashback in una serie di racconti ed intrecci che porteranno, dopo lungo tempo, all’attesa soluzione.
Sono rimasta davvero affascinata dalla co-partecipazione di Audrey Tautou e Marion Cotillard : due prime donne dello schermo francese e, in questo caso, due facce della stessa medaglia.

E’ molto piacevole e, personalmente, adoro la fotografia ed il montaggio nel classico stile di Jeunet.

Leggi tutto

22 Dicembre 2012 in Una lunga domenica di passioni

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Altro film della retrospettiva su Jeunet-regista di Amélie. Il ragazzo persiste nell’essere un magniloquente esagerato visionario mezzo fulminato, affastallando quintali di materiale in un film in cui la trama è pure abbastanza scadente. Riuscisse a mettersi un po’ d’ordine nella testa farebbe tutti filmOni come Amélie (che era un filmone, ok, però ha rotto il cazzo). Mathilde è ovviamente Audrey Tatou, col suo faccino da toporagno simpatico, ragazza con una gamba sbilenca che vive con la famiglia in un faro in riva al mare francese nell’attesa che il suo fidanzato torni dalla, ormai conclusa, world war I. Ma non torna. Allora lei indaga, va qua e là, la campagna e la città, ingaggia un investigatore farlocco. Parte una lunga serie di flashback che corrono paralleli alla storia, che porteranno a capire se è ancora vivo e dove (minchia) è finito il fidanzato Manech. La rappresentazione della guerra di trincea, very WWI, è impressionante ed impressionistica assai, con pezzi di corpi mozzati, fango e soldati che si sparano nelle mani per essere rimandati lontano dal fronte.
Ma l’insieme è logorroico, e si perde in rivoli e contorsioni che sono utili appunto solo a tentare di raffazzonare insieme questa storia che boh, se, vabbè. E se si pensa boh, se, vabbè non è mai bello. Altro non ricordo.

Leggi tutto
inserisci nuova citazione

Non ci sono citazioni.

Non ci sono voti.