Civiltà perduta

Discreto film tratto dal romanzo “Z la città perduta” di David Grann.
Il film ripercorre la storia dell’esploratore Percy Fawcett (Charlie Hunnam), maggiore dell’esercito britannico.
Inizio con un caccia al cervo in cui Percy si distingue e viene scelto dalla Royal Geographical Society per esplorare i territori tra Bolivia e Brasile, la definizione dei loro confini minaccia di far scoppiare una guerra tra i due Paesi. Percy, nonostante abbia una famiglia (composta da moglie, figlio e un altro in arrivo), accetta soprattutto per cercare di riabilitare il nome della famiglia.
A tratti Percy assomiglia al capitano Achab, quasi ossessionato dalla ricerca della città perduta, denominata da lui Z, insieme col fido Costin (Robert Pattinson) trascurando però la famiglia e soprattutto il primogenito Jack.
Parte centrale più noiosa (sarà per stanchezza personale ma ho avuto seri momenti di abbiocco), si risveglia nella parte finale dove stavolta Percy affronta il viaggio insieme al figlio Jack (Tom “Peter Parker” Holland).
Nel resto del cast da citare Sienna Miller nei panni della fedele moglie Nina, Angus MacFadyen è Murray (il biologo che sostiene la loro spedizione per trovare Z), comparsata anche di Franco Nero.

Della serie: esci dal cinema e non sai dire se ti sia piaciuto o no. E’ un film così, indefinito: ha tutti gli ingredienti dell’avventura old style ma le gira attorno, è lungo e lento come il fiume percorso (più volte, e con una certa ripetitività) dagli esploratori, è un po’ Aguirre, un po’ Fitzcarraldo, un po’ qualcosa di nuovo e di strano. Molto buone le interpretazioni di Hunnam e soprattutto della Miller, che generalmente non amo. Alcune inquadrature sono emozionanti, ma tutto è troppo diluito nella ricerca di dialoghi intimisti non perfettamente sceneggiati.