Recensione su Le streghe di Salem

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Le streghe di Salem
Regia:

La consacrazione di Zombie / 30 Aprile 2013 in Le streghe di Salem

Horror atipico carico di immagini forti, girato in maniera notevole e ricco di citazioni… Miglior opera di Zombie (dopo “La casa del diavolo”) che conferma un ottimo regista!

21 commenti

  1. yorick / 7 Maggio 2013

    Secondo me, invece, è stato fin troppo tipico. L’ultima parte l’ho adorata, probabilmente, se l’avessi guardata a casa mia e non al cinema, mi sarei inginocchiato al dittico Rob Zombie/Velvet Underground, ma la prima parte, IMHO, è stata fin troppo convenzionale.

    • Socrates gone mad / 7 Maggio 2013

      @yorick Io ridimensionerei pure l’ultima parte. Alcune di quelle weirdate sono state realizzate in maniera davvero dilettantistica, con risultati kitsch, e il tutto alla fine si riduce a un cumulo di immagini alla Kubrick/Jodorowsky/Lynch, cioè roba vista 30-40 anni fa. Per quanto riguarda i Velvet, posso capire che riconoscere un loro pezzo in un film sia esaltante, ma a mettere musica figa per impreziosire un filmetto sono capace anch’io.

      • yorick / 7 Maggio 2013

        No, @dovic, carissimo. L’ultima parte realizza tutto quanto è venuto prima, è il “mistico” che LaVey tanto bramava e un mucchio di altre cose. Qualcosa di orgiastico, altro che kitsch. E Kubrick non c’entra nulla, orsù!

        • Socrates gone mad / 7 Maggio 2013

          @yorick La scena a dieci minuti dalla fine, con quella carrellata in avanti in quell’enorme salone dorato, con al centro Sheri seduta sul suo letto e la luna di Méliès dietro, a me hanno ricordato moltissimo le ultime scene di 2001 e anche un po’ Shining. Lo stile è quello, poi magari le tematiche no.

          • yorick / 7 Maggio 2013

            Non diciamo porcate, @dovic: stai mettendo assieme un genio (Rob Zombie) a un mestierante del mdp che a malapena sapeva quel che stava facendo (Stanley Kubrick).

          • Socrates gone mad / 7 Maggio 2013

            Il kitsch si riferiva alle immagini religiose che vengono deformate con degli effetti che sembrano fatti da un bimbominkia inesperto di Photoshop.

          • Socrates gone mad / 7 Maggio 2013

            @yorick Preferirei evitare di discutere di Kubrick con te, sei troppo prevenuto e lo dimostrano questi epiteti azzardati, per usare un eufemismo. Non prenderla male, è solo che sarebbe inutile per entrambi 🙂 Meglio restare focalizzati sul film di Zombie… magari evitando le parole come “genio” che sono già troppo sprecate al giorno d’oggi.

          • yorick / 7 Maggio 2013

            @dovic, dissero così anche di molti artisti, agli inizi. Agli inizi del suo periodo cubista, per esempio, Picasso non venne capito 😉

          • yorick / 7 Maggio 2013

            E comunque, @dovic, questa mania dell’estetizzazione, la trovo piuttosto fastidiosa. Cosa stava rappresentando, lì, Zombie? E soprattutto: poteva rappresentarlo in una maniera esteticamente (e canonicamente) apprezzabile?

          • Socrates gone mad / 7 Maggio 2013

            Ehm, @yorick… stasera non ti riconosco O_o Sei in vena di c*zzate astrofisiche? Picasso?? Davvero mi stai paragonando un fan degli horror movie che fa film più derivativi di Tarantino, pur conoscendo bene la materia, con uno che ha cambiato per sempre il modo di fare e intendere la pittura?

          • yorick / 7 Maggio 2013

            Aspetta, @dovic. Picasso ha cambiato il modo di fare e concepire la pittura? Mah, a me pare che ben pochi l’abbiano seguito, Picasso. E, anzi, se vuoi che sia onesto preferivo il suo periodo blu, il cubismo lo trovo pacchiano e autoreferenziale.

          • Socrates gone mad / 7 Maggio 2013

            Immagino che quello fosse un atto di sfregio tipico di certa anticristianità metallara (si veda anche il black metaller che si ingroppa Sheri). Non dimentichiamo che quello è l’ambiente da cui viene Zombie, ambiente che da quel punto di vista conosco abbastanza bene, e non si può certo dire che brilli per finezza intellettuale. Insomma, i significati allegorici possono anche esserci, ma bisogna stare attenti a non vedere oro in tutto quel che luccica, esagerando con l’attribuzione di significato dove magari non ce n’è.

          • Socrates gone mad / 7 Maggio 2013

            @yorick Beh, poco importa cosa piace a noi. Il cubismo rappresenta un modo totalmente nuovo di rappresentare la realtà in pittura, ovvero un nuovo modo percettivo e digregante che prima non c’era. Altro che gli acquerelli borghesucci degli impressionisti. Non ci sarebbe stato nessun salto verso l’astrattismo senza Picasso. Ma qui si divaga.

          • yorick / 7 Maggio 2013

            Erhm… zio, ti informo che il black metal vanta delle personalità di spicco, per nulla sterotipate nel commerciale o nel politically-correct. Prendi Burzum, @dovic: io non penso che sia una persona stupida, anzi, e sicuramente non è un pagliaccio à la Dimmu Borgir. Burzum è una persona che conosce il folklore a memoria, con delle idee ben precise e un’etica su cui sarebbe interessante stilare una tesi di laurea, e soprattutto è un individuo coerente nella pragmaticizzazione dei propri ideali. Cheppoi, ti ricordo che gli Opeth (tutti musicisti coi controtutti, specie Lindgren, Akerfeldt e Lopez) derivano dal black metal, e musicalmente loro sono delle teste fini.

          • yorick / 7 Maggio 2013

            Sì, @dovic, infatti, ma renditi conto che 3/4 dell’astrattismo è fogna. Togli qualche Kandinskij (Kandinskij, poi, era anche teorico, “L’anima e le forme” ecc, ma vabbé). Della serie, a me Mondrian fa venire sonno :/

          • Socrates gone mad / 7 Maggio 2013

            @yorick Ehm #2 🙂 Mio fratello, che di metal ne sa molto più di me (mortacci sua), ha letto la bibbia di Burzum, Così parlo Varg, e mi ha sottoposto vari passaggi, dai quali si può facilmente dedurre quanto sia debole e contraddittoria la sua analisi, che si basa principalmente su principi pseudonazisti. E lo dico senza nessun giudizio morale. Che poi lui sia uno che conosce ciò di cui parla e non sia un poser alla Dimmu Borgir o un pagliaccione alla Immortal ci sta tutto, altrimenti difficilmente si sarebbe messo a bruciar chiese e pugnalare compagni di band. Il mondo è pieno di fanatici che collezionano cimeli nazisti e che sanno quante volte al giorno andava di corpo Rommel, ma ciò non li rende persone intelligenti. Per quanto riguarda gli Opeth, loro sono un caso a parte, dato che sono sempre stati dei contaminatori che non si sono mai riconosciuti in nessuna scena del metal scandinavo. Akerfeldt è soprattutto un fan del progressive, e poi gli Opeth semmai avevano (ora non più) sonorità death metal, col black c’azzeccano poco. Questi due artisti non sono certo rappresentativi del black metaller medio.
            Dopo questo commento oscenamente off topic mi banneranno 🙂

          • yorick / 7 Maggio 2013

            Beh, oddio, @dovic, i primi due dischi degli Opeth sono di chiara derivazione black metal. Comunque, Burzum lo ascoltavo ormai troppo tempo fa, dovrei recuperare troppe cose per poter sostenere quanto dicevo prima. E soprattutto andremo OT. A ogni modo, hai notato, vero, che Zombie sfot*e a gran voce il black metal, no?

          • Socrates gone mad / 7 Maggio 2013

            @yorick Non saprei, Rob Zombie non lo conosco quasi per niente al di fuori dei suoi film, però potrebbe anche essere, perché quel metallaro col corpse paint che leccava la faccia di Sheri faceva parecchio ridere! 🙂

        • yorick / 7 Maggio 2013

          Naturalmente è “Lo spirituale nell’arte”. Pardon, è che ho passato la mattinata su Lukács

          • yorick / 8 Maggio 2013

            @dovic, tra l’altro, mi hai ricordato che devo ancora comprare il romanzo che Zombie scrisse su questo film. Denghiù 😀

  2. yorick / 8 Maggio 2013

    Tanto per mettere il dito nella piaga, http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/05/il-vescovo-scomunica-le-streghe-di-salem-e-blasfemo-pronto-a-denunciare-lo-stato/584134/

    A quanto pare ha fatto il suo dovere, come pochi film sanno fare. @dovic, gnègné 😛

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