Recensione su Stazione Termini

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21 Aprile 2013

Non il migliore De Sica ma nemmeno il peggiore. Purtroppo non si riesce ad equilibrare le sequenze “hollywoodiane” relative alla tormentata storia d’amore dei protagonisti con le sequenze italiane tipiche del neorealismo: le famiglie dei poveri e i piccoli quadretti quasi folkloristici.
Il mélo made in USA non si può mischiare a ladri di biciclette.

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