Recensione su Detective Stone

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DETETQUIPE 84 / 29 Gennaio 2019 in Detective Stone

Detective Stone prende le cose migliori della filmografia di Ridley Scott e le trasforma nelle cose peggiori che il genere possa offrire servendocele a tavola fuori tempo massimo come un abbacchio dopo il caffè. Il filone fantascientifico che aveva caratterizzato la decade precedente stava esaurendo la sua forza rivoluzionaria sparacchiando qua e là gli ultimi colpi a disposizione. “Alien3”, “2013 la fortezza” e “Detective Stone” sono i massimi esponenti del genere fantascientifico dell’annata in questione ed è tutto dire.

Di pregevole in detective Stone c’è la consapevolezza di essere un piccolo film. Una pellicola di stampo derivativo che riconosce i suoi limiti e rimane nel suo piccolo senza strafare.

La storia è talmente semplice che pare un tema libero delle medie e si riesce a seguire con un occhio e un orecchio impegnati a fare altro.
La regia non stupisce ma trabocca amore verso opere ben più riuscite tipo “Alien” “Fuga Da NewYork” “predator” e “Blade Runner” .
Il cast è in parte sprecato con Rutger Hauer che s’ispira chiaramente a Maurizio Vandelli per infondere più carisma possibile al suo detective salutista. L’atmosfera viene creata tramite scenografie tenute assieme col fumo e un padrenostro.

Memorabili tutte le battute pronunciate da chiunque…talmente vuote e prive di sostanza da risultare divertenti. Su tutte ho adorato lo scambio “Ma non eri morto?” “indossavo la canottiera antiproiettile” per giustificare il decesso nella scena precedente.

Voto: 6 per l’impegno

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