Recensione su Spie sotto copertura

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14 Gennaio 2021

Walter è un ragazzo che lavora presso un’agenzia di spionaggio costruendo i gadget per le spie in missione. Pensa fuori dagli schemi e ha un approccio non convenzionale. I suoi aggeggi non recano danno al prossimo ma ne limitano semplicemente l’azione. Lance Sterling è l’agente segreto più acclamato e famoso del mondo. Si crogiola nella sua fama e negli sguardi ammirati dei suoi colleghi e ha un approccio totalmente opposto al giovane Walter. Le loro strade si incroceranno per una serie di eventi legati all’ultima missione di Lance. Dal loro primo incontro inizia un vero e proprio Buddy Movie di spionaggio. Una parodia del genere non è certo una novità; ne abbiamo viste in tutte le salse. L’incipit può risultare anche stupidino e infantile in quanto la nostra spia, super figura, super figo, super bello e super efficiente verrà trasformato in un piccone dal giovane genio Walter. Eppure questa scelta viene più volte contestualizzata, attraverso il contesto, i personaggi comprimari e le gag, rendendo tutto molto originale.

Sin dalla prima missione di Lance sono stato coinvolto. Citazioni e riferimenti oltre ai film di 007, al Kingpin di casa Marvel e addirittura agli 88 folli di Kill Bill (?). Tempi comici e silenzi azzeccatissimi, rottura della quarta parete non banale, comparse che se devono schiattare schiattano, un villain crudele ma contestualizzato e alcune scende di nudo o riferimenti ad esso non comuni per un film con questo target.

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