9 Recensioni su

Rock of Ages

/ 20126.1145 voti

1 Ottobre 2014 in Rock of Ages

Buon film musicale, anche se più musical di quanto mi aspettassi. Ma stavolta i toni rock alleviano la mia “sofferenza” nei confronti del cantato invece che del parlato.
Splendida colonna sonora (DefLeppard soprattutto) ma anche un ottimo cast, a iniziare dai due giovani protagonisti: Julianne Hough (nei panni di Sherrie) e Diego Boneta (nei panni di Drew). Anche se a dominare la scena ci pensa la rockstar Tom Cruise; però il duetto migliore è tra Alec Baldwin (Dennis Dupree il proprietario del Bourbon Room) e Russell Brand. Un pò antipatica (più per il ruolo che per sè stessa) Catherine Zeta-Jones la moglie del sindaco tradizionalista.
Ottima anche Malin Akerman nei panni della giornalista, da citare ancora Paul Giamatti (il manager di Stacey Jaxx), Bryan Cranston (il sindaco) e Mary J. Blige oltre a camei di altri rocker.
Per chi ama il rock, un buon film dal ritmo musicale trascinante.

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Una domanda / 19 Agosto 2013 in Rock of Ages

La mia unica domanda è: PERCHE’?
Perché Alec Baldwin si presta a fare certe cose?
Perché Tom Cruise non sembra altri che Axl Rose?
Perché si tratta di un mashup di Coyote Ugly, Almost Famous, Glee, High School Musical e Burlesque???

Ma quale rock? / 15 Luglio 2013 in Rock of Ages

Per un stra-appassionato e cultore di Hard Rock quale sono io (anche se il mio cuore batte più per il rock genuino degli anni 60 e 70) questo film è peggio di due calci nei cogli**i dati di punta. A prescindere che odio l’80% del movimento hair metal anni 80, tutto trucco, effetti e scena ma poca sostanza, ma poi, ragazzi, qui di rock non c’è davvero traccia, se non nella discreta soundtrack, dove effettivamente troviamo qualche gran pezzo degno (Twisted Sister su tutti). Un film estremamente stereotipato attraversato dai più banali luoghi comuni e popolato di personaggi pompati e inutili, su tutti il patetico personaggio di Tom Cruise, mio nonno con lo stomaco dilatato e il vino sul tavolo è più rock di lui! Il classico film che ti fà disamorare del genere musicale più bello del mondo, almeno lo è stato, nei suoi anni d’oro, che non sono e non saranno mai quelli che fanno da sfondo a “Rock of Ages”.
P.S.
Non c’è nemmeno sesso, ma come si fà?! 🙂

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26 Maggio 2013 in Rock of Ages

Tutta colpa del “Paziente Inglese”. Uscita indenne nel fisico ma agonizzante nello spirito dall’interminabile polpettone di Minghella, mi ero ripromessa che il prossimo film avrebbe grondato disimpegno da ogni fotogramma e, dopo estenuanti ricerche sul mio portatilino ormai fumante ero riuscita a restringere il campo a due alternative: “Xtro”, storia di un’invasione aliena piuttosto weird, e “Tutti a Hollywood con i Muppet” che….beh, si commenta da solo! In ogni caso i miei piani sono andati a farsi benedire quando oggi pomeriggio il mio caro cuginetto ha sfoderato il DiViDi di questa pellicola; dovete sapere che io ho una spiccata passione per il musical e una venerazione per il rock’n’roll in tutte (o quasi) le sue forme e declinazioni, perciò non potevo che incitarlo a ficcare nel lettore il dischetto e raggiungermi sul divano per un’immersione di un’oretta e mezza nella Los Angeles dei tempi d’oro: risultato? Abbiamo passato praticamente tutto il film a giocare a “Indovina per primo la canzone, il gruppo e l’anno” (con anche un breve salto su Wikibibbia per convincerlo che ‘We’re Not Gonna Take It’ è un pezzo degli Who) e a cercare falle nella ricostruzione storica del periodo (‘More than words’ è del 1991, lo sanno pure i muri!), tanto la trama, lo svolgimento e il finale del film erano palesi già dal primo quarto d’ora! Un vero peccato, perché il potenziale per un piccolo cult c’era tutto, ma la sceneggiatura è davvero debolissima e gli attori protagonisti sono imbarazzantemente anonimi rispetto a tutti i comprimari: tra qualche anno, ripensando a questo film ricorderete la stralunata faccia da schiaffi di Russel Brand oppure il plasticoso Mini-me di Christina Aguilera venuta a cercare il suo posto fra le stelle? Insomma, bastava un piccolo sforzo nei casting e un piccolo rischio da parte della produzione, e poteva venirne fuori qualcosa di molto buono: invece c’hanno infilato una uscita da “Ballando con le stelle” e un tizio che fa soap opera in Messico e il risultato è appena sufficiente. Nota finale. Le restrizioni imposte dalla sempre più rompiballe censura made in USA hanno dato il colpo di grazia, velando tutta la pellicola di uno spesso strato di irrealtà e trasformando il Bourbon nel club di rockettari anni ’80 più perbenista della storia del cinema: nessuno fuma sigarette, nessuno consuma droghe, nessuno che vomita in un angolo, tutti che parlano in un linguaggio ‘parolaccia-free’ che perfino mio nonno approverebbe; andiamo, la rockstar interpretata maledettamente bene da Tom Cruise si trascina strafatta e sconvolta per tutto (e dico tutto) il film, e la sostanza più pericolosa che ingerisce è una goccia di whiskey da una bottiglia ormai vuota: ma a chi vogliono darla a bere? Allora vi chiederete, perché una sufficienza? Hai dato 5 a “Barry Lindon”, perché questo film non dovrebbe meritare un posto nel muro adorno di W.C.? Ma perché un posto come il Bourbon si avvicina di molto alla mia personale concezione del paradiso (certo, io probabilmente sarei l’unica con la sigaretta in bocca e ci sarebbe Fassbender seminudo e super-ingrifato dietro il bancone, ma ci siamo quasi) e soprattutto perchè la colonna sonora è EPICA, non conosco altre parole per dirlo se non quelle del caro, vecchio, baffuto Mr. Seger:

Just take those old records off the shelf
I’ll sit and listen to them by myself
Today’s music ain’t got the same soul
I like that old time rock and roll
Don’t try to take me to a Disco
You’ll never even get me out on the floor
In 10 minutes I’ll be late for the door
I like that old time rock and roll
Still like that old time rock and roll
The kind of music just soothes the soul
I reminisce about the days of old
With that old time rock and roll!

PS: non scuotete la testa, un giorno mi deciderò a crescere ma quel giorno, decisamente, non è oggi! 😉

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Rock & Roll / 24 Aprile 2013 in Rock of Ages

Musical, genere che amo. Quelli che amo di più? Quelli che altro non sono che un pretesto per ascoltare ottima musica. Ho amato alla follia Mamma mia, sono impazzito per Grease, ho fatto fuoco e fiamme per Will you Rock you e mi sono commosso per Rent. Ebbene, questo qua non sfigura anzi, un racconto leggero del mondo del Rock che mi ha portato alla mente film anni 80 sul genere. I Kiss, gli Iron, i Van Hallen… e poi diciamocelo, il personaggio di Stacee Jaxx sembra scritto apposta per Tom Cruise: cosa serve di altro per renderlo una prova ben riuscita di musical rock?
Allora su i bicchieri e vai col Rock & Roll!!

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22 Marzo 2013 in Rock of Ages

Ora, mi rendo conto che produrre/dirigere/partecipare ad un musical di hollywood sia la scorciatoia per arrivare ad una nomination all’oscar quasi certa… ma perdio, questa roba è davvero indifendibile.

(e come è possibile che una spazzatura simile abbia una media di 6.5 e The Tree of life di 6.0???)

11 Luglio 2012 in Rock of Ages

Tom Cruise per rimorchiare usa sempre la stessa tattica, che tra l’altro è la stessa usata da Tarzan con Jane:quella del “hai uno splendido battito”
Ah e Catherine, qualsiasi cosa tu stia girando adesso molla tutto lì e fila a girare un altro musical. Perchè sono i tuoi film, trust me 😉

27 Giugno 2012 in Rock of Ages

Devo dire che per essere un musical l’ho trovato carino. Il mio standard di riferimento è Moulin Rouge: nessun altro musical di tutti quelli che ho visto ha raggiunto il livello del film di Luhrmann.
Questo Rock of Ages ha il vantaggio di essere imperniato su un genere musicale che apprezzo, il rock. Il periodo storico (i favolosi anni ’80!) è stato ben ricostruito, i costumi e la scenografia sono accurati e sebbene la storia sia un pò banale e occhieggi troppo ai teenager (ma d’altro canto che dire…c’est la vie!), il film scorre via bene. E’ leggero e divertente. Gli interpreti sono sicuramente il punto di forza, a cominciare da quel ganzo di Russel Brand che mi ha fatto morir dal ridere. Non male neppure Alec Baldwin anche se la parentesi gay è messa lì solo per questioni di moda e per tirar su pubblico e, francamente, secondo me non ci stava proprio (all’inizio Baldwin sembra un rocker dei più tosti e alla fine del film lo riducono quasi a far la signora Coriandoli).
Catherine Zeta Jones è semplicemente bellissima e quando balla, anche se è carica oltre misura, appare irresistibile.
Ed eccoci al punto nodale. Tom Cruise. Si sa, viste le mie precedenti recensioni, che non lo sopporto, ma stavolta devo dire che calzava a pennello per la parte. Lo hanno chiamato e gli hanno detto FAI TE STESSO. Voilà! Il ruolo regge. Doveva essere una superstar orgogliosa e stanca e tale è. Certo che a intonazione è messo proprio male…
In conclusione, non è al livello di I love Radio Rock o Quasi Famosi ma si difende.

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Let’s Rock! / 24 Giugno 2012 in Rock of Ages

Musical corale per la regia di Adam Shankman, che ritorna al musical dopo “Hairspray” (2007), la cui immagine di John Travolta grasso e vestito da donna ha accompagnato i miei incubi; il fatto che Shankman oltre a regista sia anche ballerino e coreografo è utile ai fini dei numeri musicali, qui curati e ben fatti, con attori principali e comparse che contribuiscono a creare delle sorte di quadri viventi ancheggianti e rockeggianti che per lo spettatore risultano carini ed entusiasmanti. Sceneggiatura di Justin Theroux, che ha sceneggiato anche il sottovalutato “Tropic Thunder” (2008), è un canovaccio tipicamente da musical, cioè formato da varie tappe che mostrano l’evoluzione dei personaggi, come succede ad esempio nell’ highlander “Grease” (1978) o nel più recente “Mamma mia” (2008), il musical che ha incassato di più della storia del cinema, mica pizza e fichi: i personaggi hanno un carattere basic e lo implementano e lo evolvono con le esperienze fatte all’interno della storia. In questo caso Theroux e gli altri sceneggiatori creano una trama fluida e snella, contribuendo con battute, gag e situazioni surreali a divertire lo spettatore, che si ritrova immerso in un mondo di locali, grande musica e donnine (come minimo) allegre. Come già detto il cast è molto nutrito e vede la presenza di Diego Boneta e Julianne Hough, giovani e freschi protagonisti con esperienze musicali, circondati da uno stuolo di personaggi secondari. Oltre alla divertente coppia Alec Baldwin e Russel Brand, gestori del locale, spiccano un Paul Giamatti viscido e baffuto e una Malin Ackerman sexy e profonda. Menzione d’onore per Catherine Zeta-Jones, il cui ultimo film degno di tale nome è “The Terminal” (2004), nel ruolo della bigotta e scassapalle moglie del sindaco determinata a far chiudere il locale e scacciare la satanica musica rock da Los Angeles, e Tom Cruise, meraviglioso e divertentissimo nei panni del rocker Stacee Jaxx, alcolizzato, drogato, sessuomane, decadente e scimmia-munito (mica male). Essendo un classe ’62 dovrebbe forse iniziare a concentrarsi più su personaggi non eroici e abbatti-palazzi alla “Mission Impossible” ma a piccole caricature, come ha fatto in maniera più che buona in “Magnolia” (1999) “Collateral” (2004) e “Tropic Thunder” (2008). Nel complesso un buon film.

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