13 Recensioni su

ParaNorman

/ 20126.9205 voti

stop motion / 29 Gennaio 2020 in ParaNorman

adoro lo stop-motion, gran bel lavoro anche se tutto sommato rivolto maggiormente a un pubblico teen.

16 Giugno 2014 in ParaNorman

Carino. E uno di quelli che potrei vedere ancora.

mi meraviglio di chi critica questo film / 30 Dicembre 2013 in ParaNorman

i personaggi sono ben caratterizzati, la comicità è potente, originale e molto più satirica dei normali standard di un cartone animato. Questo lungometraggio è uscito dal nulla e ha stupito tutti proprio per questi elementi. Il finale è epico e non C’è una sola sbavatura. Ovvio, non è un cartone per bambini di 8 anni, ma rappresenta un gran balzo avanti nell’ animazione moderna. La scorsa volta l’oscar per il miglior film di animazione lo diedero a The Brave, solo perché film della Pixar, perché senno sarebbe stato uno dei peggiori film dell’ anno. Potete essere liberi di dire quello che volete, ma per ParaNorman è stato il migliore film animato dell’ anno scorso, superiore in tutto e per tutto a The Brave.

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28 Luglio 2013 in ParaNorman

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

É questo un filmetto di animazione credulone e romantico, con due baffi da uomo… no, era un’altra cosa. Che sarebbe stato comunque meglio, nel senso che se lo meritava, andare a vedere al cinema. Mea culpa. Norman è un ragazzino con dei capelli assolutamente bellissimi come li vorrei io, naturalmente sparaflashati per aria, al solito superintroverso ma che ha un sacco di amici. Morti, infatti parla coi morti. Ai vivi sta sul ca**o, quasi a tutti. Invece di morti parla con la nonna, col cane schiacchiato per strada, gli impiccati, ecc. E gli viene affidato, dallo zio mezzo matto del paese (ma non è matto, parla coi morti lui pure), il compito di salvare la cittadina dal risveglio della strega. Il merito della storia sta tutto nel marcato senso del macabro di cui viene fatto uso, travalicando un poco il genere del “film per bambini” → probabilmente a me da piccolo avrebbe fatto un po’ paura, non scordiamo la mia fuga precipitosa dal cinema per… Bianca e Bernie.
Comunque, c’è tanta subcultura horror alla base, Norman ha la stanza a tema zombie e guarda film splatter, è triste e solo e diverso, e anche gli zombie si scopriranno tristi, soli e diversi, con un ribaltamento di un cliché del genere come la casa assediata dai non-morti, qui ovviamente accade l’opposto, umani assediano zombie e bla. Alcune gag, e forse l’intera trama, soffrono di una certa prevedibilità, ma riescono ad essere divertenti lo stesso (lo zombie tergicristallato per me rulez!). Il difetto sta appunto nella conflittualità latente, diamine, non ci sono cattivi, qua uno dopo l’altro son tutti buoni, nemmeno gli umani, conformisti e malvagi e stupidi, pure loro alla fine si redimono, e andare avanti più di tanto senza cattivi è dura :/ Però il messaggio, per quanto banale, il diverso emarginato che alla fine è più normale degli altri, e gli altri lo accetteranno, biasimevole non è, si parla di morte e non è da tutti gli animati films, e pure i titoli di coda son belli.

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Sceneggiatura di pongo / 29 Marzo 2013 in ParaNorman

La realtà è che la storia è un po’ banalotta, e nei primi 40 – 60 minuti non si assiste ad altro che al solito compendio di presupposti – fatti – soluzioni che sembrano tirati fuori dal “manuale delle classiche storielle”, senza particolari guizzi di autonomia o lampi di genio… anzi. Fortunatamente assistiamo ad un finale di grandiosa efficacia nelle scelte grafiche, che ricalcano talvolta un film di paura: le trovate dunque ci sono, e sono talvolta geniali (la strega e la sua stupenda “reazione elettrica” ai suoi stati d’animo, piuttosto che la “battaglia” tra lei e Norman, davvero di grande effetto). Se però tali godibili e senza dubbio studiate soluzioni traspaiono dal genio di una grandissima casa di produzione (Laika Entertainment), altrettanto non possiamo dire della sceneggiatura, che a parte qualche sfumatura in più rispetto al prologo, non emerge per originalità, limitandosi a trasporre una semplice e un po’ banale storia di un ragazzo diverso. Da sottolineare una felice scelta registica: l’inquadratura in primo piano della particolare camminata degli zombie, che diverte, tiene ritmo e ha il sapore di gran pensata.

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carino, ma non troppo! 6.5 / 17 Marzo 2013 in ParaNorman

Una pellicola divertente e alla fine malinconica, che riporta un po a Monster House, ma più divertente e più profondo. Con tatto e sensibilità si parla di diversità e di amicizia, ma anche di streghe e zombie. Non è stato tra i più bei film di animazione che ho visto, ma merita uno sguardo, anche per il gran lavoro svolto per la pellicola, 6.5!

12 Marzo 2013 in ParaNorman

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

ParaNorman è un film di pregevole fattura che unisce l’abilità tecnica dello stop-motion burtoniano (il regista esce da quella scuola) e l’animazione densa di riflessioni morali per “adulti” tipica della Pixar. Quel che colpisce maggiormente in positivo è l’assoluta conoscenza da parte degli autori dell’immaginario e della tradizione horror, alla quale vengono effettuati continui rimandi e citazioni degne di Tarantino. Ma non sono soltanto le citazioni a fare di ParaNorman un film di tutto rispetto, quanto la perfetta rievocazione del simbolismo da zombie movie, ovvero i morti viventi come ritorno del rimosso, riemersione e manifestazione di un peccato originale, un trauma delle origini che era stato represso e ricacciato nell’inconscio collettivo. Tema questo che risulta rappresentativo soprattutto dello zombie movie statunitense, che spesso ha a che vedere con una società nata da un coacervo di contraddizioni che ancora oggi la turbano. Nello specifico del film in questione il peccato originale viene ricondotto direttamente alla nascita della nazione americana, attraverso un caso simbolo in cui i padri fondatori condannarono a morte una bambina accusata di stregoneria (quindi un perfetto esempio di paura del diverso e di sacrificio di un innocente), attirandosi addosso la sua maledizione che li perseguita nelle generazioni a venire. Tocca a Norman, un altro diverso ed emarginato, compiere il percorso terapeutico che porterà alla catarsi e, si badi bene, non alla guarigione (la società rimarrà con i suoi difetti, non esiste un paradiso perduto), ma all’accettazione del passato, a un suo riconoscimento. Una delle scene chiave è quella dei padri pellegrini/zombie che, giunti in città, rimangono inorriditi dal constatare la bruttura della società da essi stessi fondata su, secondo loro, solidi principi: un capovolgimento di prospettiva intelligente ed efficace. Ammirevole anche la variazione sul tema del progressivo avvicinamento tra Norman e gli zombie, che non vengono dipinti soltanto come altro da sè e nemico assoluto, ma per i loro punti in comune con il resto della specie umana. Come in ogni film d’animazione non mancano anche gli inserti comici che consentono di stemperare la tensione intervallandosi con i momenti maggiormente orrorifici. Unica nota dolente, forse, un certo didascalismo moralistico nel finale, dove si parla effettivamente troppo, forse nell’ansia di far capire anche ai più piccoli i contenuti del film. Al cinema come altrove il non detto, l’ambiguo, funziona sempre meglio delle istruzioni per l’uso. Nonostante ciò, ParaNorman si presenta come una pellicola più che riuscita e di grande dignità artistica.

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1 Marzo 2013 in ParaNorman

Grandissima sorpresa e grandissimo rammarico per non averlo visto al cinema. Uno dei film di animazione più belli mai visti. Risate da matti e una trama da vero CorpoFreddo. Una sorta di Walking Dead miscelato con The Sixth Sense d’animazione con un mare di zombies divertentissimi e un bambino che vede morti ovunque. Semplicemente da vedere e da avere originale.

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12 Gennaio 2013 in ParaNorman

Ho trovato la storia piuttosto banale e scontata, niente di nuovo all’orizzonte. A differenza di altri non mi è sembrato che la motivazione sia per motivi di citazioni o “ispirazione a…” quanto proprio per una mancanza di idee narrative. Di tutt’altra opinione, invece, per la parte estetica e di realizzazione. I grafici hanno usato uno stile molto creativo e la realizzazione è stata fatta con una cura maniacale fin nei minimi particolari. Inoltre c’è una grande attenzione per le inquadrature, mai banali o scontate, e tutto questo rende il lungometraggio un piccolo capolavoro.
Se potessi scindere il voto darei massimo 5 per la storia e 9 per l’estetica.

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9 Gennaio 2013 in ParaNorman

Delizioso film in stop-motion, realizzato con una cura e una magnificenza incredibili. E’ tutto stupendo, così piccolo e perfetto, dai capelli dei protagonisti alle mini bombolette spray. La storia attinge a piene mani dai classici horror, ma lo fa facendo ridere di cuore, spruzzando qua e là scene paurose fatte come si deve e servendosi di personaggi secondari che sono uno spasso.
Bello bello e bello.

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22 Ottobre 2012 in ParaNorman

Attenzione, vedo i morti!!! E loro mi parlano…
Norman, bambino molto particolare, dialoga con la nonna morta e con tutti i cadaveri del suo paese. Deve risolvere un problema di una bambina anch’essa morta ma dal passato purtroppo drammatico.
Ma diamine, è sempre un’animazione… Non mi ha convinto molto. Non insufficiente ma, essendo un film non adatto per bambini sotto i 12 anni, anche per gli adulti (se così mio posso catalogare… magari NON potessi purtroppo…) alla fine non è niente di che.
Mi ha preso molto poco e convinto ancora meno.
Si può tranquillamente evitare.
La sufficienza è striminzita…

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21 Ottobre 2012 in ParaNorman

Premessa: sostengo con fervore l’assunto per cui i film di animazione non sono necessariamente destinati ai bambini. Perlomeno, non a tutti. Quindi, prego i genitori che amano andare in sala coi loro bambini (ottima abitudine! 😉 ) di non dare per scontato che i cartoni animati siano tutti adatti al loro pargolo, anche se sono iper-colorati e “ci sono i mostri che piacciono a lui”.

ParaNorman è un ottimo prodotto realizzato in stop-motion che ha per protagonisti dei ragazzini, ma non è assolutamente adatto agli under 10: si tratta di un lungometraggio evocativo e complesso, sia dal punto visivo che narrativo, che richiede un animo poco impressionabile ed una serie di conoscenze “base”, sia letterarie che cinematografiche. E, ovviamente, richiede che lo spettatore sia in grado di scindere in maniera elementare finzione e realtà.

Detto questo, ritengo che ParaNorman sia una bella pellicola: divertente, intrigante, interessante, sia per contenuti che per risultati formali.
Mi ha ricordato tantissime cose: solo per citarne alcune, dall’ovvio Il sesto senso di Shyamalan a The Ring, da I Goonies a tutte le serie animate di Scooby Doo, passando per la letteratura gotica americana di Washington Irving, per esempio, ed alcune storie di Elizabeth Gaskell dedicate alle streghe-bambine di tradizione puritana.

Il film, però, non si risolve in uno sterile citazionismo: il tema della diversità e dell’affermazione di sé vengono riletti con sensibilità e tatto. Vi confesso che, mentre Norman affermava sconsolato: “E’ il mio papà. Non dovrebbe avere paura di me”, mi è venuto un groppo in gola.

L’artificio narrativo che prevede il tema del paranormale al centro del racconto cela la paura che troppi bambini hanno quando temono di non essere accettati dalla comunità di cui fanno parte per via di qualche personale peculiarità: la cruenta punizione inflitta alla piccola Agatha e l’isolamento in cui sono confinati Norman e lo strambo zio sono il simbolo della repressione che la società (rappresentata da una cittadina composta da personaggi assai mediocri) infligge ai “diversi”.

Bel commento musicale, originale, mai invasivo, e nota di merito per la scelta di Little Ghost dei White Stripes sui bei titoli di coda.

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momenti piacevoli per grandi e piccini / 14 Ottobre 2012 in ParaNorman

molto carino, un cartone non troppo pretenzioso con effetti speciali non male, personaggi realizzati con l’effetto plastilina e una trama che a tratti diverte e a tratti commuove. come un po’ tutti i film d’animazione d’oggi ci si diverte e si passano un paio d’ore piacevoli, leggere, spensierati. consigliato anche agli amanti di zombie e streghe

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