Recensione su Oppenheimer

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Oppenheimer: l’ambiguo ritratto di un novello Prometeo / 29 Agosto 2023 in Oppenheimer

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Oppenheimer non è solo una lunga cavalcata nelle coscienze collettive, verso un pezzo di storia che ha radicalmente cambiato ( e non in positivo ) il mondo; è anche una sottile monografia del dolore, del rimorso nascosto sotto le rughe di una brama ardente.
Nolan ( come ai tempi con Tenet ) è stato accusato di aver diretto il film con un freddo artificio, come se la natura ambigua del suo protagonista potesse permettere altro.
Il regista britannico non teatrizza l’indole del celebre fisico, né rende retorica la sua figura. Quella di Oppenheimer è una messa in scena forte, perché forti e reboanti sono gli eventi scaturiti da essa.
Quanto conta l’umanità, quando il compito dello scienziato è quello di scoprire?
Se Prometeo ha donato agli umani il progresso per la sopravvivenza, quanto può una bomba atomica assolvere a tale funzione?
Da qui la citazione dello stesso Oppenheimer dal Bhagavad Gita: ”Sono diventato morte, il distruttore di mondi”
Una pellicola che pone, come sempre nei giochi temporali di Nolan, delle barriere tra i livelli di narrazione, e che aiutano il biopic a conservare la sua natura thriller, tanto cara alla filmografia dello stesso.
Voluttuoso nel suo linguaggio, eppure intimamente raffinato e teso, è un film che invita alla riflessione, lasciando nello spettatore non flebili tracce del suo passaggio.

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