Mia e il leone bianco

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Mia e il leone bianco

Sudafrica. Ancora bambina, Mia fa amicizia con un cucciolo di leone bianco, Charlie, nato nell'allevamento dei genitori. Mia e Charlie crescono insieme, ma, a un certo punto, la ragazzina scopre che Charlie, ormai un possente leone adulto, potrebbe esserle tolto da un momento all'altro.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Mia et le lion blanc
Attori principali: Daniah De Villiers, Mélanie Laurent, Langley Kirkwood, Ryan Mac Lennan, Lionel Newton, Lillian Dube, Brandon Auret, Elvis the Meerkat, Benjamin Garrad, Andrew Stock, Lebohang Elephant, Jurgen Hellberg, Tessa Jubber, David Clatworthy, Ashleigh Harvey, Craig Wainwright, Sithandiwe Radebe, Francis Rangoajane, Paul Davies, Chris April, Sisekho Velelo, Michelle Coetzee, Chanté Jantjies, Pierre De Villiers, Charne Vorster, Kaelin Wills, Owen Peacock, Ian Roberts, Tumelo Thema, Noko 'Flow' Mabitsela, Mostra tutti

Regia: Gilles de Maistre
Sceneggiatura/Autore: Prune de Maistre, William Davies
Colonna sonora: Armand Amar
Fotografia: Brendan Barnes
Costumi: Fianca Barnard
Produttore: Jacques Perrin, Gilles de Maistre, Stéphane Simon, Nicolas Elghozi, Valentine Perrin
Produzione: Francia
Genere: Azione, Famiglia
Durata: 98 minuti

Dove vedere in streaming Mia e il leone bianco

In viaggio con il leone / 18 Settembre 2020 in Mia e il leone bianco

Altro film su amicizia tra una ragazza e un animale potenzialmente pericoloso.
Mia (Daniah De Villiers) è una ragazza che con la sua famiglia si è trasferita da poco in Sudafrica dove i genitori gestiscono
un allevamento di leoni. Mia si sente un po’ spaesata e sola e quando nell’allevamento nasce Charlie, un raro leone bianco, stringe
con lui un legame affettivo (forse perchè simile a lei, anche lui fatica ad integrarsi con gli altri leoni). Pian piano che Charlie cresce,
aumenta anche il legame tra i due ma Charlie è pur sempre un leone con l’istinto di animale selvatico.
Buon film che punta il dito sulla caccia ai leoni, con gli allevatori che allevano leoni per poi venderli intontiti ad agenzie di
safari che li mettono a disposizione di cacciatore di trofei. Quindi pellicola sia interessante e avvincente nel suo svolgimento, con
la prima parte improntata sul legame tra Mia e Charlie e la seconda come viaggio di formazione (sia per Mia che per Charlie) per cercare di raggiungere un luogo sicuro (per Charlie). Ma anche pellicola dal forte significato di protezione per gli animali.
Nel cast da citare Melanie Laurent nei panni della madre di Mia.

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Of lion and man / 3 Febbraio 2019 in Mia e il leone bianco

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Non sono un’ambientalista invasata né tantomeno un’animalista ipocrita, so bene che uccidere animali per il sostentamento umano o per altri generi di necessità primarie è una cosa naturale che avviene da centinaia di migliaia di anni, ma c’è una categoria di persone che proprio non sopporto, anzi la cui sola esistenza trovo inquietante e preoccupante: coloro che si “divertono” ad uccidere; nessuno mi toglierà mai dalla testa che chiunque si dedichi a queste attività, che sia caccia, pesca o il macabro genere di “game safari” di cui tratta la pellicola, sia una persona profondamente disturbata che andrebbe rinchiusa in un istituto faccia a faccia con un bravo psicologo. Con queste premesse e con all’attivo due viaggi in Sudafrica e due splendide giornate in riserva a stretto contatto con i leoni allo stato brado, era piuttosto ovvio che il film mi sarebbe piaciuto; intendiamoci, il soggetto è il trionfo del già visto, uno spettatore un minimo smaliziato intuisce tutto lo svolgimento del film dopo i primi dieci minuti, ma questa non è una pellicola che si va a vedere per “sapere” come va a finire: si va a vedere per “sperare” come va a finire, per veder crescere insieme la protagonista Daniah De Villiers e il cucciolo Thor esattamente come capita ai personaggi da loro interpretati, per godere di quello che il direttore della fotografia riesce a combinare con la splendida luce sudafricana, per riflettere un pò su quanto sia ancora “disumano” il genere a cui apparteniamo e (almeno nel mio caso) per farsi un pianterello spalla a spalla con la propria nipotina… In definitiva: non si parla di un capolavoro, ma ci sono modi ben peggiori di passare un paio d’ore, e vedere smuoversi qualcosa nella coscienza di una bambina di nove anni vale ben più del prezzo di un paio di biglietti.

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Mia e il leone bianco / 17 Gennaio 2019 in Mia e il leone bianco

Bellissimoo

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