Recensione su I miserabili

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I miserabili
Regia:

Una paranza di bambini / 19 Settembre 2023 in I miserabili

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Del film d’esordio alla regia di Ladj Ly (“estensione” di un precedente cortometraggio che non ho visto), mi ha colpito (positivamente) perlopiù il quarto finale.
Quando suppongo che I miserabili abbia detto tutto quello che ha da dire (con una certa retorica e prevedibilità di temi e messinscena), condannando i metodi della polizia parigina e la ghettizzazione urbana, il film sterza verso la distopia orrorifica: nell’arco narrativo del lungometraggio, corrispondente a poche ore, il ragazzino che, per tutto il film (ergo, tutta la vita), ha subìto la violenza del sistema sociale in cui è stato forzosamente inserito ha perso definitivamente la propria innocenza e, con spietatezza, si pone alla guida di una paranza di bambini.

Insomma, credo che le sequenze finali del film contengano appieno la tesi e il messaggio del lavoro di Ly (Prix de la Jury a Cannes 2019, EFA 2019 come miglior rivelazione, 3 César 2020 – tra cui, miglior film-, candidato francese agli Oscar 2020): raccogli ciò che semini, né più, né meno.
Spargi violenza, educa alla violenza, e otterrai in cambio violenza. Il concetto è semplice. Eppure…

P.s.: di lì a poco, Ly sarebbe tornato sul tema delle banlieu in rivolta come co-sceneggiatore del virtuosistico Athena di Romain Gavras (2022).

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