7 Recensioni su

Re per una notte

/ 19837.6156 voti

“Better to be king for a night than schmuck for a lifetime.” / 23 Dicembre 2021 in Re per una notte

Solo Scorsese poteva rendere la parte più triste, inquietante e tragicomica un monologo in un show televisivo.
Sapevamo poco e nulla di Robert Pupkin, ma in quei pochi minuti davanti al pubblico, l’occasione di una vita, scopriamo cosa significhi essere sul palcoscenico, smettere di essere emarginato.
E se si è conquistato questo privilegio soltanto rapendo l’altro Re della Commedia.
Scorsese dimostra come per la fama si farebbe di tutto. E di come Pupkin, dopotutto, sia innocente.

A tutti coloro che idolatrano Joker, sappiate che nulla è stato inventato.
King of Comedy lo fece già circa 30 anni prima. Non è neanche un caso che De Niro faccia un cameo.

Leggi tutto

Non il miglior Scorsese! / 1 Ottobre 2020 in Re per una notte

Scorsese se la prende con leggerezza e ironizza sul mondo dello spettacolo, con situazioni divertenti e altre un po’ piatte.
De Niro è bravo come solito, uno dei suoi momenti comedy più riusciti, Lewis un po’ più piatto ma credo sia parte del personaggio.
Buonissima regia, ma che non si prende troppo sul serio.
6,5

Il fascino nascosto di Scorsese / 14 Maggio 2020 in Re per una notte

Dopo Fuori Orario il mio film preferito di Martin Scorsese. Filmoni come Mean Streets, Taxi driver, Toro scatenato, Quei bravi ragazzi e Gangs of New York si possono accomodare dietro nella mia classifica.

De Niro strabiliante, tra le sue migliori interpretazioni. A metà film stavo quasi per odiare il suo personaggio, troppo fastidioso e imbarazzante; poi con il procedere dei minuti e con il gran finale (finzione o realtà?) lo ho amato, o meglio ho amato il modo e la maestria di Scorsese nel rappresentarlo in senso metaforico e sotto vari punti di vista.

Molte scene le ho trovate visivamente splendide!
Se poi vogliamo parlare del cameo, citazioni e qualche autoreferenzialità andiamo a nozze.

Leggi tutto

Un film minore di Scorsese che merita di essere rivalutato / 27 Aprile 2019 in Re per una notte

Oltre ad essere stato un flop commerciale, mi sembra che The King of comedy sia anche abbastanza snobbato dalla critica. Certo, Scorsese ha al suo attivo film migliori.
Ma Re per una notte (una volta tanto, l’adattamento italiano del titolo ha senso) è un bel film, con un grande protagonista. Il Rupert Pupkin interpretato (alla grande, ovviamente) da De Niro, è un personaggio tragicomico memorabile: ingabbiato in una vita squallida che non ama, e da cui sfugge sognando ad occhi aperti, vuole disperatamente il successo. E’ interessante riflettere su questo: non vuole semplicemente essere un comico (altrimenti proverebbe a partire dalla gavetta), vuole apparire in televisione, il successo.
A fare da contraltare, è chi il successo l’ha già ottenuto, il Jerry Langford interpretato da Jerry Lewis: la sua recitazione può sembrare monocorde, ed in effetti lo è, ma l’ho trovata efficace. Il suo personaggio è infatti un uomo solo il cui successo è un peso. E’ giusto che sia apatico in confronto all’esuberante Rupert: è proprio il confronto tra i due uno degli elementi di fascino del film.
Meno convincente Marsha (interpretata da Sandra Bernhard), troppo sopra le righe: utile a muovere la trama, ma le sue scene sono piuttosto noiose.
C’è anche un po’ di ironia verso l’FBI, che non fa mai male.
Forse, Scorsese e Zimmermann potevano osare un po’ di più. Ho letto in giro paragoni con Taxi Driver>/i>, e ci sta, come soggetto (naturalmente qui affrontare in chiave grottesca e farsesca), ma non ha la forza di quel film (a mio parere… e, del resto, Taxi Driver è un capolavoro, difficilmente replicabile, tanto più con una commedia).
Ma se anche non è un capolavoro, è un bel film che merita di essere visto e rivalutato.

Leggi tutto

Meglio Re per una notte… / 27 Aprile 2016 in Re per una notte

Martin Scorsese degli anni 80…avevo paura pure solo a pensarci.
Temevo di trovarmi davanti un film dal notevole peso specifico, e invece questo Re per una notte si lascia guardare con serenità e leggerezza.
Il protagonista vuole diventare un comico, uno stand-up comedian per la precisione, e per farlo è disposto a tutto.
I famosi 15 minuti di fama che meritiamo tutti lui è deciso a prenderseli e a farli durare molto, molto di più.
Può sembrare una cosa stupida, e invece questo film datato 1982 propone questo tema in modo così attuale da spingere comunque ad una profonda riflessione.
I tempi sono cambiati, certo, forse non è più il volersi trovare su un palco a far ridere il sogno ricorrente, ma la smania di successo che anima dentro una gran fetta della popolazione odierna, in maniere diverse, è la stessa di 30 anni fa. Per la visibilità ci sono persone disposte a fare quasi tutto, no? E Robert de Niro nei panni del protagonista ci mostra per bene chi sono queste persone: sono i nostri amici, i nostri cugini, i nostri genitori, i nostri vicini…sono le persone “normali”, quelle che si comportano regolarmente, seguendo il corso della normalità. Quelle che però sentono dentro un gran bisogno di mettersi in mostra, un bisogno che li brucia fino al punto da renderli una persona completamente diversa.

Consigliato a: C’è qualche gag ma non è una commediucola, a discapito del titolo. Non è leggerissimo, a meno che non lo si voglia osservare solo in superficie, senza indagare lo spirito umano e la “brama di notorietà” che lo muove anche oggi.

Leggi tutto

Tra crimine e commedia / 29 Maggio 2015 in Re per una notte

Uno Scorsese decisamente minore. L’idea è buona, la realizzazione sconta un eccesso di equidistanza tra la commedia e il crime, un film in definitiva troppo cauto, troppo in equilibrio. De Niro, cofana e baffetti alla Marino Bartoletti, è nei panni di un alienato antieroe metropolitano, che per certi versi può sembrare una versione alternativa del Travis Bickle di Taxi Driver. Un Jerry Lewis atipico, molto serioso e taciturno, in una singolare interpretazione sicuramente interessante, forse un tantino monocorde. Completa il quadro una eccessiva Sandra Bernhard, vera e propria maschera grottesca, ossuta e schizofrenica.

Leggi tutto

30 Maggio 2013 in Re per una notte

Il connubio De Niro – Scorsese ha prodotto molti grandissimi film.
Tra di essi, Re per una notte é sicuramente uno dei film “minori”, ma é comunque sorprendentemente originale. Certo, grosso merito é del soggetto e della sceneggiatura di Paul D. Zimmerman, ma anche dell’interpretazione splendida del De Niro dei tempi migliori (ossia quello del decennio d’oro 1973-1984, in cui il mitico Bob mise in fila, uno dopo l’altro, una serie di interpretazioni capolavoro in film rimasti indimenticabili: Mean Streets, Il padrino – Parte II, Taxi Driver, Novecento, New York, New York, Il cacciatore, Toro scatenato, C’era una volta in America e appunto Re per una notte).
Scorsese non é ai livelli di Mean Streets o di Taxi Driver, e il suo caratteristico stile si fa notare solo nella parte iniziale, dove peraltro riesce così a supplire ad un intreccio che ci mette un pò a decollare, ma che quando lo fa esplode dirompente in un climax emozionale assai riuscito.
Re per una notte esaspera la tesi warholiana del quarto d’ora di celebritá, ed é in un certo qual modo profetico e premonitore di una societá che di lì a qualche decennio si sarebbe trovata in casa tanti piccoli Rupert Pupkin, con episodi similmente dettati dal maniacale desiderio di celebritá, ma non analogamente dotati di lieto fine, bensì criminosi tout-court.
Il finale, volutamente farsesco, ridicolizza lo show-biz e i meccanismi che portano al successo.
Se un redivivo Machiavelli avesse scritto un trattato sulla tv, probabilmente avrebbe scritto il soggetto di Re per una notte.

Leggi tutto
inserisci nuova citazione

Non ci sono citazioni.

Non ci sono voti.