11 Recensioni su

Il padrino

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Un classico! / 8 Novembre 2022 in Il padrino

Il capostipite di tutti i film sulla magia.
Un must.
Un cult.
Stra bellissimo.
Se non l hai ancora visto devi vergognarti! 🙂
10/10.

Capolavoro assoluto / 22 Aprile 2016 in Il padrino

Credo che tutto ormai sia stato detto su questo film, a mio parere semplicemente perfetto, con la parte II che è veramente alla pari. Probabilmente stiamo parlando di uno dei film più belli di sempre (se non IL più bel film di sempre). E’ tutto perfetto, dalla regia, alla storia, al cast sensazionale. Un film lungo che però scorre benissimo e si vorrebbe sempre rivedere. Un vero e proprio capolavoro del cinema che chiunque dovrebbe vedere!

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Un Film / 3 Marzo 2016 in Il padrino

Il padrino è l’espressione piu’ vivace e tangibile della collaborazione.
Mario Puzo e Coppola sono riusciti ad incastonare Un Film nel bel mezzo del nulla.
Hanno generato una modifica nel comportamento sociale di mezzo globo con una sola pellicola, che cambia la coscienza.
La perfezione cinematografica sotto ogni punto di vista, un pilastro insormontabile dal carattere unico e deciso.
Un Film del quale riusciamo a ricordare gli odori, le sensazioni, tutto.
Il Padrino è e sarà sempre un genitore del cinema.

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Riflessioni su Il padrino / 8 Gennaio 2016 in Il padrino

Questo non è un cult, questo è un capolavoro. Ma capolavoro tra i capolavori. Non mi sento nemmeno degno di parlarne. Da vedere? Si, se vi è piaciuto amate il cinema, altrimenti… be… provate con la pesca.

Finalmente visto / 10 Ottobre 2015 in Il padrino

Ero spinto da diversi mesi vederlo, ma solo oggi mi sono spinto alla visione di questo film, trovo che il film sia fatto molto bene e le facce siano così azzeccate che quasi fa paura, ma penso sia sopravalutato e la sua fortuna sia stata solo il periodo in cui diedero’ vita a questa creatura del cinema sempre di altro livello, ma ora possiamo trovare film molto migliori.. ma comunque rimane storico 🙂

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Il Padrino / 28 Giugno 2015 in Il padrino

Ho percepito una velata pesantezza nella prima mezzora del film, che poi si è subito dileguata. Certo, qui parliamo di mafiosi incravattati, la crème de la crème, non di quattro pazzi con una 45 sotto il cappotto. Pellicola forse un pò grezza da parte della regia, ma ricompensata dalle magistrali interpretazioni di tutti gli attori (forse un pò meno da parte di Brando). Rimane pur sempre un pezzo storico questo film. Bellissima l’ascesa al potere di Pacino, con la sua faccia da prendere a schiaffi.

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Una sola parola / 29 Agosto 2014 in Il padrino

Capolavoro…e ho detto tutto

Inattaccabile / 27 Aprile 2013 in Il padrino

È difficile fare un commento negativo su questo primo capitolo della trilogia del Padrino, è un film eccezionale dalla trama molto complessa e ben strutturata. Forse il primo gangster movie che regala la sensazione di essere dei mafiosi,
Al Pacino con la sua faccia di bronzo e Brando con la sua interpretazione unica rendono,questo film,un capolavoro,confermando,la teoria, che il primo è sempre il migliore.
Forse l’unica pecca,sulla quale qualcuno può dire qualcosa, sta nella scenografia ,molto grezza e il ruolo del mafioso abbastanza romanzato.
Voto 10

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31 Marzo 2013 in Il padrino

Ogni volta che guardo il primo episodio de Il padrino, la sensazione ricorrente é che a quello che é considerato il filmone per antonomasia manchi qualcosina per assurgere al rango di capolavoro.
Il gangster movie incontra il neorealismo: memorabili da un lato la scena della testa di cavallo e gli agguati a Don Vito e Sonny; dall’altro lo sposalizio della figlia di Don Vito e il periodo corleonese di Michael, forse la parte più bella dell’intero film.
Il tentativo di psicanalizzazione etica del fenomeno mafioso é discutibile e parecchio romanzato, risultando infine non del tutto credibile.
Grandissimi attori (forse il gelido Al Pacino meglio addirittura di Brando) e una grandissima sceneggiatura.
Per il resto una regia minimalista ma efficace, con Francis Ford Coppola che si riserva il miglior virtuosismo dell’intera pellicola nella splendida scena finale, quando la moglie di Michael assiste alla consacrazione di suo marito quale nuovo Padrino, dalla prospettiva dell’esterno del suo ufficio, con la porta che gli viene inesorabilmente chiusa in faccia: scena capolavoro di un quasi-capolavoro.

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Baciamo le mani….. / 2 Settembre 2012 in Il padrino

Il più fascinoso dei tre. Il ritratto più “spinto”, per certi versi perfino macchiettistico, della mafia sicula trapiantata a “Nuova York”, dei suoi splendori e delle sue miserie, soprattutto del suo charme, fatto di battute ciniche e intramontabili, di trasudante carisma, di sorrisi che bruciano d’inganno.Non un padrino violento e avido,ma un uomo d’onore di classe raffinatezza ed eleganza,che tende piu’ a curare le proprie relazioni sociali e a non mettere mai in secondo piano l’amore per la sua famiglia.
Vincitore di tre premi oscar, mglior film, sceneggiatura non originale e attore protagonista
SUBLIMAMENTE ETERNO.

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25 Marzo 2011 in Il padrino

In confronto agli orrori descritti in’Gomorra’, la mafia del Padrino acquista quasi un contorno romantico. Bravi ragazzi dai cappelli oliati e accento italico, smitragliate in impermeabile, gangster che cucinano la pastasciutta, insomma tutto il classico repertorio! Ma questo è il mafia movie per eccellenza, origine stessa di tutti questi luoghi comuni, non si può fargliene una colpa se in seguito verranno tanto abusati!
Durante il matrimonio (‘sposalizio’) della figlia, Don Vito Corleone accoglie nel suo ufficio privato tutti i questuanti, venuti a chiedere un favore al ‘padrino’; tradizione vuole, che in quella data speciale accontenti ogni supplica che gli viene rivolta . Fin dalle prime scene capiamo di trovarci in un mondo parallelo a quello che conosciamo. Una città-stato indipendente, con proprie leggi, cerimonie, e un preciso codice morale. Un impero privato dove il capofamiglia è monarca illuminato, e sostenuto dal suo seguito di parentado e consiglieri, decide e comanda con raziocinio e lungimiranza.
Il film mostra questo mondo dall’interno, e nel farlo ribalta la prospettiva dello spettatore, che si trova costretto ad abbandonare la sua visione etica per adottare quella dei Corleone. Un clan non composto di pazzi o maniaci, ma uomini d’affari che discutono di omicidi e attività criminose senza enfasi o compiacimento, ma come banali questioni di lavoro.
La banalità del male si potrebbe dire, e questo ci porta a riflettere sul senso di giusto e sbagliato, sul significato di normalità. Fino a che punto l’ambiente in cui siamo cresciuti può influenzare il nostro senso del giudizio? In modo rilevante, se si osserva la parabola di Mike, il secondogenito. Ritornato in seno al nucleo famigliare dopo l’attentato al padre, malgrado le intenzioni iniziali, si ritrova ad essere a tutti gli effetti un Corleone. Non cè nessun episodio epifanico né imposizione, semplicemente Mike ritrova quell’inclinazione che i tanti anni di vita’esterna’ non aveva cancellato.
Non cè ovviamente nessun intento giustificatorio, e infatti la saga dei tre ‘padrino’ si rivela un incontestabile metafora della corruzione autodistruttiva del potere.
Le scene cult si sprecano, e l’esperta cinepresa di Coppola incornicia momenti di cinema straordinario.
Per esempio il tentato omicidio di Don vito, ripreso dall’alto, con quel particolare, così curioso e fuoriposto, delle arance che scivolano lungo la strada. L’arancia ritorna nella scena della sua morte naturale, colto da infarto mentre gioca col nipote nell’orto, durante l’unico momento d’idillio di tutto il film.
E come dimenticare l’omicidio di Sonny, la scazzottata in mezzo al quartiere, il battesimo del figlio di mike incrociato con la strage finale.
Inutile aggiungere qualcosa sulla qualità degli attori; qua si va da Robert Duvall, a Al Pacino, Marlon Brando.. pezzi da novanta! Senza dimenticare tutti gli eccellenti caratteristi comprimari, vere facce mafiose da paura!

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