Il marito della parrucchiera

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Il marito della parrucchiera

Antoine è un uomo di mezza età che ha sempre avuto un debole per le parrucchiere, tanto che da ragazzino sognava, una volta adulto, di sposarne una. Il suo desidero si è realizzato quando, dopo un corteggiamento sfrenato, è riuscito a convolare a nozze con la bella e sensuale Mathilde. Dal giorno in cui è diventato suo marito, Antoine è la persona più felice del mondo. Lui ama Mathilde alla follia e lei ricambia il suo amore. Il loro legame sembra essere indissolubile. Completamente appagato dalla sua vita coniugale, Antoine, che a volte si diverte ad esibirsi in danze scatenate accompagnate dalle note di musiche orientali, passa le giornate ad osservare sua moglie mentre taglia i capelli ai clienti.
schizoidman ha scritto questa trama

Titolo Originale: Le Mari de la coiffeuse
Attori principali: Jean Rochefort, Anna Galiena, Roland Bertin, Maurice Chevit, Philippe Clévenot, Jacques Mathou, Claude Aufaure, Albert Delpy, Henry Hocking, Ticky Holgado, Michèle Laroque, Anne-Marie Pisani, Pierre Meyrand, Yveline Ailhaud, Julien Bukowski, Youssef Hamid, Laurence Ragon, Arlette Téphany, Christophe Hémon, Thomas Rochefort, Mostra tutti

Regia: Patrice Leconte
Sceneggiatura/Autore: Patrice Leconte, Claude Klotz
Colonna sonora: Michael Nyman
Fotografia: Eduardo Serra
Costumi: Cécile Magnan
Produttore: Thierry de Ganay, Monique Guerrier
Produzione: Francia
Genere: Drammatico, Commedia, Romantico
Durata: 82 minuti

Dove vedere in streaming Il marito della parrucchiera

7 Gennaio 2014 in Il marito della parrucchiera

Il cinema di Leconte é di una salutare lentezza, affascina con il suo incedere pacato. Fa parte di quel cinema d’autore che si fa apprezzare senza strafare.
Il marito della parrucchiera é una storia drammatica, sensuale e insieme tenera, di una sincera quotidianità. Dai desideri fanciulleschi, quell’erotismo felliniano onirico e genuino, alla matura consapevolezza delle passioni. L’amore puro, nella sua semplicità, nell’incedere del quotidiano, che sfocia nella folle tragedia derivante dalla paura di soffrire.
Bravissimi i due attori protagonisti, la Galiena e Rochefort, che, semplicemente, si lasciano andare e brillano di luce propria.
Una favola passionale dall’inutile esito tragico, come solo un cineasta della (migliore) tradizione francese avrebbe potuto partorirla.

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19 Maggio 2012 in Il marito della parrucchiera

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

(Sei stelline e mezza)

Una metafora onirica sull’amore esasperato, intenso e totalizzante tra due individui.
Per quanto ne abbia apprezzato la fotografia, la scenografia, l’estetica in generale e le interpretazioni (Rochefort ha un viso stupefacente, la Galiena è IL corpo, lontanamente felliniano, materno, morbido, accogliente), al contrario non ne ho amato molto il versante smaccatamente metaforico (si tratta di un mio limite, ne convengo).

Leconte, alter-ego di Antoine (e viceversa), accarezza delicatamente con la macchina da presa la Galiena come (azzardo!) Hitchcock sapeva fare con Ingrid Bergman: ho ravvisato piacevomente lo stesso tipo di adorazione, esaltato da una luce spiovente, dorata, che incede più volte teneramente sui suoi capelli e sulle sue carni. Un vero atto di devozione all’essenza femminina di questa bella attrice.

Però, l’addio improvviso di Mathilde, segnato da uno scarto di ritmo improvviso, mi ha fatto sussultare, mi ha intristita improvvisamente: la paura (ir)razionale della fine della letizia può gettare nell’abisso.

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