Recensione su I cannoni di Navarone

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I tempi cambiano / 2 Dicembre 2016 in I cannoni di Navarone

Ho rivisto con grande piacere questo kolossal che per anni fu per me una specie di “corazzatapotiomkin” fantozziana. I tempi cambiano, i gusti pure: quello che un tempo snobbavo come vecchiume da programmazione pomeridiana su Rete4 si è rivelato per quel che è realmente, ovvero un caposaldo del cinema di guerra da gustare fino all’ultimo minuto. Si può aggiungere che l’ottimo artigiano dietro alla macchina da presa, J. Lee Thompson, è tra i registi più dimenticati, tuttavia non si può davvero negare la grandezza del cast; abbiamo il solidissimo Gregory Peck, il tosto e vigoroso Anthony Quinn, il meno prestante e più brillante David Niven nonchè il veterano dei war-movies Anthony Quayle, qui costretto in un ruolo di difficile e perdurante immobilità. Ci sono decine di belle sequenze, su tutte ho trovato particolarmente indovinata quella dell’arrivo dei due sabotatori al cospetto dei gue giganteschi neri cannoni che danno il titolo al film, lucidi e minacciosi come la colonna sonora del grande compositore Dimitri Tiomkin.

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