11 Giugno 2014
L’opera prima di Jean Pierre Jeunet (qui insieme a Marc Caro), non mi convince del tutto.
È condita di originalità che però non sfociano mai nella genialità (forse l’unica scena davvero geniale è quella dell’amplesso del macellaio).
È esteticamente interessante ma alla lunga monotona.
È grottesca con gusto (è delicatamente grottesca, mi verrebbe da dire), ma svanito l’effetto idea non resta granchè.
L’antiutopica Parigi del futuro, dove regna la gourmandise, i trogloditi vegetariani che vivono nei sotterranei: idee originali sulla carta ma non altrettanto efficaci in video.
Per fortuna Jeunet si rifarà con Amelie: nel resoconto delle vicende della eterna sognatrice, il peculiare stile che embrionalmente si può assaggiare in questa pellicola troverà il suo perfetto adattamento.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.