Cosa c’è là fuori? Solo la sconfinata stupidità umana / 23 Agosto 2020 in Cube - Il Cubo
Quando ero bambina c’era un gioco chiamato cubo di Rubik (presumo esista ancora) con il quale trascorrevo ore a scervellarmi nel tentativi di capirci qualcosa (e data la mia scarsissima propensione verso la matematica i risultati erano alquanto sconfortanti).
Questo film d’esordio di Vincenzo Natali che ho rivisto dopo la bellezza di ventidue anni me lo ha fatto ritornare alla mente, un thriller originale e claustrofobico checon un budget irrisorio ti tiene incollato allo schermo dall ‘inizio alla fine, un cocktail cervellotico di numeri, coordinate cartesiane, enigmi, radici quadrate e trappole micidiali.
Un film a metà tra thriller psicologico, horror e fantascienza con spunti filosofici ed etici (un uomo in prigionia si trasforma talvolta in un essere sanguinario anche nei confronti dei suoi compagni di sventura pur di salvarsi la vita) che per me ancora colpisce, peccato solo per il cast di attori che regala ben poca empatia. Per me un gioiellino questa pellicola.
P.s. Non dare nessuna spiegazione da parte del
regista trovo che sia uno dei suoi punti di forza.
P.P.s io il finale l’ho interpretato come il ritrovamento di una sorta di Paradiso, simboleggiato da un bianco accecante, a contrasto con l’Inferno e il Purgatorio rappresentate dalle varie stanze del cubo(rosse, verdi e blu).
