Recensione su Crudelia

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Un prequel con stile / 12 Novembre 2023 in Crudelia

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Cruella, film Disney 2021 di Craig Gillespie, è il prequel de La carica dei 101.

Nel film, la giovane Estella, interpretata da una magnifica Emma Stone, è affidata alle cure di una donna gentile e sola, povera e modesta.

Ben presto, tragedie si abbatteranno sulle due donne ed Estella si troverà a vivere a Londra da sola, cercando modi illegali per sopravvivere.

Dotata di un innato talento per l’arte, la grafica e la moda, la giovane si imbatte in due ragazzi buoni, umili e costretti ad effettuare piccoli furti per tirare avanti.

Grazie al suo ingegno, Estella diventa la guida del gruppo di truffatori, e scalerà le gerarchie lavorative londinesi distinguendosi per le sue capacità nel campo della moda: reprimendo il dolore per la morte della madre, Estella gioirà dei traguardi raggiunti, ma ben presto nuove verità provenienti dal passato renderanno amaro il suo presente.

La Baronessa, stella della moda inglese e donna estremamente carismatica, assume la protagonista nella sua boutique, riconoscendone il talento ma trattandola in modo quotidianamente umiliante.

Con il tempo, la personalità scissa di Estella emerge e fa breccia nella sua coscienza: da un lato c’è la timida e buona ragazza, dall’altro Crudelia, cinica, malevola e vendicativa.

La scoperta definitiva sulla storia di sua madre trasformerà definitivamente la ragazza nel villain che conosciamo dal film animato.

Il film, caratterizzato da una cura particolare dei dettagli estetici, dei costumi e accompagnato da una colonna sonora estremamente importante, è godibile. Tra i nuovi live action targati Disney, forse è uno dei più riusciti. Emma Stone è un’attrice matura, forte della sua esperienza e capace di esprimere l’emotività di Estella e Crudelia a seconda dei momenti della storia di vita della protagonista.

Le spalle che la accompagnano sono personaggi interessanti, umili antieroi che la accompagnano nella sua stessa trasformazione in antieroe.

Ammiccando nostalgicamente al successo di Maleficent, la Disney attualizza quel format, calandolo nella Londra degli Anni Sessanta, con discreto successo.

I riferimenti alla versione animata sono la ciliegina sulla torta dell’opera, che ruota intorno al significato dell’essere donna, dell’essere donna geniale e dell’essere madre e figlia: temi psicologici e sociali condiscono la storia, che per questo si colora di una complessità che la mette al riparo dal rischio della piattezza.

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