Recensione su Carnival of Souls

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Le origini del film horror / 7 Ottobre 2017 in Carnival of Souls

Carnival of Souls venne bollato come b-movie al suo esordio, senza immaginare quale influenza avrebbe potuto avere sulle sul futuro del cinema horror. L’opera low budget di Herk Harvey ha un’atmosfera eterea, con il tono classico da episodio di Ai Confini delle Realtà. È il primo film ad aver introdotto alcune caratteristiche che diverranno l’esoscheletro della cinematografia dell’orrore, riscontrabili tutt’oggi. Romero deve essersi ispirato agli spiriti del film per concepire il primo modello di zombie nel suo Night of the Living Dead, con trucco nero molto pesante intorno gli occhi, viso pallido e occhi spiritati.
L’inseguimento finale, persecutorio, richiama il tormento che affliggerà non solo le vittime dei “morti viventi” di Romero, ma diverrà elemento che contraddistingue le fughe disperate degli innocenti dai loro “demoni” ogni pellicola horror, soprattutto per il dinamismo delle inquadrature, frutto di una cinepresa del cinema indipendente, laddove le idee migliori giungono quando il genio ha delle limitazioni economiche e ristrettezze nei mezzi a disposizione.

Al di là delle (ipotetiche) influenze che Carnival of Souls può aver avuto sui maestri dell’horror, il film soffre comunque di una certa lentezza che non lo rende facilmente digeribile agli spettatori più abituati all’azione. È inoltre un film dal finale prevedibile, data la natura primordiale di un genere che è sostanzialmente stato creato da questa pellicola, ed è un’espediente narrativo ormai usurpato da miriadi di film appartenti alla stessa corrente.
Merita comunque di esser visto da tutti gli amanti dei cult movies, per scoprire le origini del cinema horror.

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