ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
Film noto per due motivi. UNO fa schifo al cazzo, ma veramente, e DUE ci sta il figlio bamboccio di Vasco. E delle canzoni a caso, pure di Vasco.
É bruttissimo XD
Kiara, perché il film è pieno di K dappertutto, è ‘na ragazzetta mignottella, che fa i pompini ai prof per sapere prima le domande. La storia è persino incasinata :/ Allora, Kiara si ritrova con nella cantina 200 kg di coca, messi in confezioni di zucchero a velo. Si mette a spacciare la coca con l’aiuto del bidello scemo di scuola e del suo fidanzato vasco-bamboccio. MA! É sulle loro tracce il poliziotto corrotto e cattivissimo a cui quella droga doveva andare, il quale a sua volta prende ordini da un misterioso Mister K. Minchia oh, come nei film ‘mmmerigani!
E il poliziotto e nientemeno che Raz Degan, a fare la parte del mezzo squilibrato psicokiller, infatti a stento sa parlare. Ah no, forse quello non lo fa apposta. Non so, mette delle pause del tutto randomiche nelle frasi.
Nel frattempo ogni tanto partono scene con la sorella di Kiara, che non si capisce se sia scema o autistica o cosa, che è comunque matta e passa il tempo a disegnare uccelli su tele (no, ehm, uccelli, voglio dire, normali uccelli, non uccelli, anzi, aironi) e poi distruggerle urlando, e non parla mai. C’è una prof di inglese, che filma Kiara mentre racconta delle sue “serate gangster” con droga e sesso a manetta (voi non potete capire quanto sia brutto) e che alla fine, hey O_O forse è Mister K! Ma chi, la prof??? Ma perché??? Eh boh! Ci sono le amiche di Kiara, tra cui la cicciona che fa il record dei pompini fatti in macchina consecutivamente fuori dalla disco. E altre due, troppo fighe (una andava da Chiambretti credo, quella che si chiama Andrea Leohrstststtstsktkskta, o qualcosa del genere, che figa *_*) che scopano col bamboccio per lavoro, e mettono tutto online in un sito porno. Ah ma lui ama solo lei.
Che dire. Le scene stupende sono tante. Raz che tortura il bamboccio strappandogli le unghie, per esempio (tiè Vasco, tiè).
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