Recensione su A Serbian Film

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Oltre i confini del torture-porn / 10 Giugno 2013 in A Serbian Film

“A serbian film”, opera cinematografica prima del regista Srdjan Spasojevic del 2009, è un film che nel giro di qualche anno ha assunto lo status di culto e, come molte opere disturbanti e “maledette”, ha creato attorno a se un mito mediatico non indifferente. Un po’ la stessa sorte che era toccata, anche se per altri motivi, a “Cannibal Holocaust”, di Ruggero Deodato, uno di quei film pulp-itanti sangue, terrore e violenza che il sottoscritto adora alla follia. Togliendo di mezzo ogni possibile fraintendimento, quindi, vi dico senza giri di parole che “A serbian film” a me è piaciuto. Vi è solo una scena, in tutto il film, che ho trovato inopportuna… LA RECENSIONE CONTINUA NEL LINK SOTTOSTANTE:

http://www.sanguesulmuro.com/2012/05/serbian-film-di-srdjan-spasojevic-oltre.html

2 commenti

  1. Twelve Reasons To Die / 10 Giugno 2013

    sì tizzi, ma la violenza pornografica del film di deodato poteva avere un senso nel 1980 (data in attesa di controprova), ma farlo a trent’anni di distanza in epoca in cui in fatto di violenza il mostrabile ha ragggiunto i suoi stessi confini di rappresentazione, mi sembra una cosa solo molto furba e puerile, soprattutto perché non fa altro che rispondere allo stimolo ingenuo dell’idea lanciata dal successo di hostel, che nei paesi ex-urss, ci sia un underground che stuzzichi qualsiasi perversione.
    @tiziano-g-bertoni

    • Tiziano G Bertoni / 11 Giugno 2013

      Sì, diciamo che al di fuori dell’ambito “torture porn” il film non ha un significato artistico e neppure uno sociale… va preso per quel che è, un prodotto di intrattenimento (malato) a mio parere ben fatto…

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