6 Recensioni su

A Serbian Film

/ 20115.8120 voti

Sconvolgente! / 29 Giugno 2020 in A Serbian Film

Qualcosa che prego non esista davvero nella realtà… anche se purtroppo non è così!
Sapevo a cosa andavo incontro nel vederlo ma è davvero disturbante!
Cioè, mi sconvolge l’idea in sè, i fatti, non il film (che conserva comunque l’iter di uno “snuff-movie”, una sorta di horror pornografico splatter), con violenza, stupri, pedofilia, necrofilia, porno pesante….. insomma, lo sceneggiatore c’ha qualche problemino, ma pure il regista non scherza!
La parte dello stupro collettivo anche se immaginavo chi fossero “le vittime” mi ha davvero lasciato senza parole….
A parte la moralitá del tema trattato, la pellicola è ben diretta e interpretata!
Non so se vi consiglio la visione, ma abbiate lo stomaco vuoto se siete suscettibili!
7.

Ps: SPOILER!!!!!!
Quando alla fine il protagonista “stupra” l’occhio del secondino….. APPLAUSI!!?

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28 Ottobre 2014 in A Serbian Film

Il primo film che è riuscito a disturbarmi per parecchi giorni a seguire. Crudo, violento, solo per forti di stomaco. Pur amando film crudi, questo non lo rivedrei.
Un voto “medio” solo perchè è riuscito appieno nel suo intento di disturbare.

17 Marzo 2014 in A Serbian Film

Che questo film fosse oltremodo “scorretto” e violento, si sapevo. Non capisco quindi chi si è appellato al buon gusto ed al buon senso. Nessuno vi obbliga a guardare un film del genere e né vi ci si imbatte per caso, sicché.
Tornando al film in questione, l’ho trovato crudo oltre ogni limite. La recitazione mi è piaciuta parecchio e l’aver osato così tanto non può che aver fatto breccia nel mio cuore.
Questo è stato l’unico film ad avermi costretto a prendere una micropausa per andare a vomitare e non sto assolutamente scherzando!
Ottimo da ogni punto di vista.

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Oltre i confini del torture-porn / 10 Giugno 2013 in A Serbian Film

“A serbian film”, opera cinematografica prima del regista Srdjan Spasojevic del 2009, è un film che nel giro di qualche anno ha assunto lo status di culto e, come molte opere disturbanti e “maledette”, ha creato attorno a se un mito mediatico non indifferente. Un po’ la stessa sorte che era toccata, anche se per altri motivi, a “Cannibal Holocaust”, di Ruggero Deodato, uno di quei film pulp-itanti sangue, terrore e violenza che il sottoscritto adora alla follia. Togliendo di mezzo ogni possibile fraintendimento, quindi, vi dico senza giri di parole che “A serbian film” a me è piaciuto. Vi è solo una scena, in tutto il film, che ho trovato inopportuna… LA RECENSIONE CONTINUA NEL LINK SOTTOSTANTE:

http://www.sanguesulmuro.com/2012/05/serbian-film-di-srdjan-spasojevic-oltre.html

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Violenza assorbita / 28 Dicembre 2012 in A Serbian Film

Io invece non ho trovato affatto un uso gratuito della violenza, ma a mio parere è estremamente giustificata. E’ la perfetta metafora della storia di due popolazioni che fino ad un certo periodo vivevano pacificamente assieme, fino al momento in cui è partita una violenza assurda, brutale e senza apparente logica. Questo è quello che traspare dal film, e tutti gli abusi che vengono fatti al protagonista rispecchiano perfettamente gli abusi che sono stati fatti ad una popolazione.
Ma dal film vediamo anche come un indottrinamento perverso crei dei mostri, persone che perdono il lume della ragione senza quasi averne una cognizione di causa.
Il film è volutamente esagerato, così come è stato esageratamente violento un periodo della storia recente di quella ragione. E poi molte volte si comunica più efficacemente con un pugno nello stomaco che con troppa poesia… dipende da cosa vogliamo comunicare!

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Al buon gusto (non) c’è limite? / 28 Agosto 2012 in A Serbian Film

Con questo film il regista Spasojevic punta a scioccare tra porno, violenza e un mix di questi due. Questa la trama in soldoni: Milos, ex attore porno superdotato, vive con la moglie Marija e il figlio Petar. Accetta la proposta del ricco e misterioso Vukmir, produttore di film porno, di girare un ultimo film senza però essere messo a conoscenza della sceneggiatura del film. Una volta sul set, Milos si renderà conto di essere entrato in uno strano giro.

Veniamo alle mie opinioni. A livello tecnico il film avrebbe anche funzionato se fosse stato un cortometraggio, infatti da metà film in poi i dialoghi sono quasi assenti, come a voler enfatizzare ciò che viene mostrato e da amante dei dialoghi brillanti quale sono io, spesso durante la visione mi trovavo a guardare, per la noia, il mobile porta tv piuttosto che lo schermo stesso! Ma non è questo il motivo principale del mio giudizio negativo al film.
Da metà film si sconfina nella violenza gratuita che il regista spiattella in primo piano senza ritegno e il film è un tentativo non molto velato di ricreare uno “snuff”. Un film “snuff” è un video amatoriale che mostra REALI torture e atti di violenza contro persone o animali.
È proprio questa devozione alla violenza gratuita ad avermi disturbato piuttosto che le scene raccapriccianti in sé, le quali su di me non hanno comunque alcun effetto (ma io non faccio testo).
Se volete un bel film con forti scene di violenza (piacciono anche a me) ma sostenuta da sottotesti (politici e sociali) più interessanti da giustificarle, puntate ad altri film degli ultimi tempi come “The Human Centipede: First sequence”, “The Human Centipede: Full sequence” (questi due non sono mai usciti in Italia ma si trovano in giro), “Martyrs”, “Hostel” o “Funny Games”.

“A SERBIAN FILM” ha molte scene sessuali e violente (ben fatte visivamente, *SPOILER*, come il rapporto sessuale con un neonato appena partorito oppure il blowjob della ragazzina a favore del lungo pene, fintissimo, del protagonista), che non ho trovato disturbanti solo perché cosciente e consapevole di assistere ad una finzione scenica. Tolto il sesso e la violenza, il film ha poca sostanza, vuole essere una specie di provocazione del regista nei confronti del governo in Serbia, in cui il governo è chi compie gli atti di violenza mentre il popolo serbo chi le subisce.
Secondo il mio parere questa è una fottuta scusa del regista (e co-autore) per non dire di essere un disturbato mentale e per giunta senza nulla di concreto da dire.

Q. (effetto cinema – film in tv)

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