Recensione su Alfredino - Una storia italiana

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serie tvAlfredino - Una storia italiana

La forza del singolo / 3 Luglio 2021 in Alfredino - Una storia italiana

Quando Alfredino Rampi cadde nel pozzo artesiano, la televisione italiana si precipitò a spolpare il trauma con i denti, fino all’ultima briciola. Temevo che Sky tentasse di riproporre quel tipo di spettacolarizzazione del dolore personale , sbattuto in prima pagina. L’operazione fatta da Sky invece sa essere delicata, l’impostazione è affine a quella data alla miniserie Chernobyl. Da una parte il governo, incapace di proteggere i propri cittadini e dall’altra il popolo. Se in Chernobyl però il popolo russo ne usciva in maniera positiva, come vero eroe della situazione, capace di affrontare unito l’emergenza, quello italiano non dimostra altrettanta tempra. Il popolo italiano si divide tra chi dice la propria opinione, chi giudica, chi si approfitta del dramma e chi se ne nutre. Gli eroi nel nostro caso sono i singoli che spiccano in mezzo a tutti, l’individualismo che ci caratterizza è da una parte forza e dall’altra debolezza. Così abbiamo i giovani che sono inascoltati nonostante l’evidenti capacità, abbiamo il presidente della Repubblica, i vari eroi che rischiano e tentano in tutti i modi di infilarsi nel pozzo, tra cui Angelo che arriva quasi a raggiungerlo, e Franca Rampi, la donna che in altezza supera tutti, che mantiene orgoglio e dignità nonostante le circostanze. Un adattamento molto intelligente e amaro della nostra società che è rimasta immutata, che senza una tragedia, non si sveglia, senza una tragedia, non è in grado di capire che deve in qualche modo cambiare.

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