Recensione su La maledizione di Damien

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La maledizione di Damien
Regia:

FRETTA DEL DIAVOLO / 27 Novembre 2020 in La maledizione di Damien

OMEN si sa, è uno dei più grandi film dell’orrore mai girati. Negli anni ’70, assieme ad un pugno di altri titoli, ha contribuito ad alzare l’asticella della qualità legata al genere e mantenendo la loro forza inalterata negli anni.
Però c’è un destino crudele che accomuna questi film. Tutti sono stati sviliti e sfibrati in innumerevoli scialbi sequel. Penso ad Halloween, lo squalo, l’esorcista, Alien e molti altri. Omen non fa eccezione e si porta dietro un tot di seguiti e rifacimenti.

I sequel per loro natura sono meno fascinosi. Per il pubblico c’è meno da scoprire e il mondo nel quale si muovono è già noto. Per tanto ci vuole una sceneggiatura di ferro per farli funzionare e Omen 2 non ce l’ha.
Damien è un adolescente che vive con gli zii paterni e il cugino dopo i fatti del primo film.
Va al college militare e capisce di essere l’Anticristo.
Nel frattempo un fracco di gente muore nei modi più disparati e sempre con lo stesso schema. Ho scoperto il segreto e muoio.
Purtroppo il film non cammina, il motore gira a vuoto e non ha nulla a che spartire col capostipite della saga. Qualche momento lo possiede pure ed esteticamente è in continuità col precedente ma ciò non basta a farne un buon film. Registicamente non è nemmeno da buttare via ma nulla può contro la noia.

Un film affossato dalla fretta di produrre un altro capitolo. Invece di farsi prendere dalla frenesia di battere il ferro finché caldo, un altro paio d’anni di scrittura sarebbero serviti tutti per tirarne fuori qualcosa di decente.

Non bruttissimo, ma brutto.
Voto: 4,5 generoso

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