Recensione su La regina degli scacchi

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31 Ottobre 2020

L’ho guardata con gusto. Era da tanto tempo che non avevo questo forte desiderio di iniziare una nuova serie. Si tratta di una miniserie auto-conclusiva (teoricamente): questo ha agevolato la scelta.
Mi limiterò a scrivere alcune cose che non mi sono piaciute o che forse io stesso non ho saputo collegare, con la speranza di essere smentito. Questo premettendo che ho gradito la serie nel suo complesso.

Il rapporto di Beth Harmon con alcuni personaggi non mi ha convinto del tutto sopratutto come hanno chiuso i legami nell’ultimo episodio.

1. Non ci sono tantissime scene in cui Jolene e Beth sembrano legare, al punto di darle i risparmi di una vita per la trasferta di Mosca. All’orfanotrofio la ragazza passa il suo tempo con il custode piuttosto che con la ragazza più grande.

2. Harmon chiede al custode e amico di prestargli 5 dollari per il suo primo torneo di scacchi. Dopo questa richiesta il signor Shaibel scompare dai pensieri della ragazza per poi tornare solo verso la fine. Almeno una lettera di ringraziamento!

3. I ragazzi. Alla fine sono tutti riuniti a New York (?) e la chiamano per dargli una mano. Ma quando sarebbero diventati tutti così affiatati? Ho provato a dare a me stesso una giustificazione: nel mondo degli scacchi tutti si conoscono un po’. Ma vedere Benny ed Harry assieme mi sembra una forzatura.

Altri piccoli dettagli non mi hanno particolarmente convinto. Tuttavia è una serie che si concentra principalmente sulla protagonista. Gli scacchi sono un ottimo contesto che attira appassionati e non. Non c’è bisogno di conoscere le mosse, i gambetti, le aperture e altro. Lei che si fa strada in un mondo prettamente maschile è già avvincente. Il montaggio fa il resto. Dipendenza, passato burrascoso, depressione, ansia, crescita, maturità, sanità mentale sono alcuni temi che vengono presi in considerazione; qualcuno meglio, qualcuno meno.
Un prodotto interessante che tralasciando qualche buco di sceneggiatura vi farà divertite e forse appassionare agli scacchi.

4 commenti

  1. Insomnium / 3 Novembre 2020

    Mi associo praticamente a tutto, forzature e difetti compresi.
    Serie inaspettatamente coinvolgente , pensavo che avrei stoppato dopo 15 min e invece… 🙂
    Un altro difetto che ho personalmente trovato è l’eccessiva lunghezza della puntata 6 e 7 , brodo un pò troppo allungato.
    Anya Taylor superba , aggettivo che abbinerei anche alla fotografia e alla meticolosità della ricostruzione degli arredi ’50-’60

    • PierUnattimo / 3 Novembre 2020

      Vero, la fotografia e la scenografia in generale sono di ottimo livello. Mi associo all’eccessiva lunghezza degli episodi da te menzionati. Avrebbero potuto tagliare dei minuti o addirittura un episodio visto che molti di questi risultano ripetitivi, e non aggiungono granché al rapporto tra i personaggi.

  2. danyakoskova / 19 Novembre 2020

    @Insomnium: consiglio di leggere il romanzo. Lì, almeno spero, troverai tutte le risposte.

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