Mah / 27 Aprile 2020 in L'immortale
Applausi alle scene del passato ambientate a Napoli, un “mezzo film” a cui darei un 8 per le atmosfere, la recitazione e gli eventi narrati.
Poi però purtroppo c’è un altro mezzo film, ambientato in Lettonia, tra i Russi, i Lettoni e i Napoletani, con una trama da Hollywood-ata scontata pazzesca.
Mi andava bene tutto…ma diventare una sorta di “eroi”, proprio no.
Di Gomorra – La serie, ciò che più apprezzo è il fatto che la Camorra, sebbene ci faccia affezionare ai suoi personaggi poiché sono i protagonisti dello show, ci viene comunque presentata come feccia. Persone meschine, che vivono sul chi va là, nello schifo di relazioni basate solo sulla paura… Poi guardi sto film, e invece cosa c’è? Un senso di Napoli vs Russia, coi russi cattivi e i napoletani buoni… Da intendersi, si capisce lo stesso che fanno schifo pure i protagonisti come persone, ma dei russi e lettoni non c’è umanità, ci vengono presentati solo come malavitosi.. mentre degli italiani, visto che sono protagonisti, sappiamo passato, presente e futuro. In questo modo nello spettatore non c’è anche il punto di vista dell’altro, e così si finisce inevitabilmente per l’immedesimarsi e il “tifare” nei protagonisti, quelli caratterizzati meglio, quelli di cui vediamo svolgersi le vicende.
E quindi poi, quando il russo cattivo muore, Ciro l’immortale, che pure lo sappiamo essere un pezzo di me**a secondo a nessuno, ci pare Ciro il super-eroe… Ciro che da Napoli, scugnizziello che faceva i furtarelli “simpatici”, è finito in Lettonia ad ammazzare il cattivone russo che NON SOLO vende la droga, NON SOLO ammazza gli “amici”/conterranei di Ciro, MA ANCHE vuole fottere i lettoni nella loro stessa terra, perché gli rode il c**o che quelli siano usciti dall’Unione Sovietica.
Bella per te Ciro… sei vivo come personaggio, ma come persona t’hanno snaturato, umanizzato, eroizzato ai limiti dell’indecenza.
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