L'immortale

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L'immortale

Al termine della terza stagione della serie tv 'Gomorra', la sorte di Ciro Di Marzio sembra segnata. Mentre sta affondando nelle acque scure del Golfo di Napoli, l'Immortale ricorda la sua infanzia e la sua adolescenza. Nel 1980, il piccolo Ciro viene salvato dalle macerie di un palazzo crollato in seguito al terremoto dell'Irpinia. Dieci anni dopo è un orfano che sopravvive come può tra le strade di Napoli. Inizia la sua educazione criminale.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: L'Immortale
Attori principali: Marco D'Amore, Giuseppe Aiello, Salvatore D'Onofrio, Giovanni Vastarella, Marianna Robustelli, Martina Attanasio, Gennaro Di Colandrea, Aleksey Guskov, Nello Mascia, Nunzio Coppola, Salvio Simeoli, Salvatore Esposito, Rocco Giordano, Mostra tutti

Regia: Marco D'Amore
Sceneggiatura/Autore: Maddalena Ravagli, Marco D'Amore, Leonardo Fasoli, Francesco Ghiaccio
Colonna sonora: Mokadelic
Fotografia: Guido Michelotti
Costumi: Veronica Fragola
Produttore: Giovanni Stabilini, Riccardo Tozzi, Marco Chimenz
Produzione: Italia
Genere: Azione, Poliziesco
Durata: 115 minuti

Dove vedere in streaming L'immortale

Gomorra 5 pilota / 28 Settembre 2020 in L'immortale

da una grande serie arriva questa sorta di puntata allungata, che un fan non può non apprezzare.

NO / 20 Settembre 2020 in L'immortale

Classico film apparentemente interessante per poi deludere ogni organismo vivente, la trama infatti sembra abbastanza stuzzicante ma è gravemente veicolata da una scarsissima sceneggiatura. Peccato perché le sequenze ambientate negli anni 80’ non sono per niente male, ma il resto proprio non si può, la prima parte è di una lentezza immane che trasporta lo spettatore in un’atmosfera di ribrezzo quanto incomprensibile, personaggi tutti uguali, dialoghi noiosi e ripetitivi che rovinano di fatto un soggetto potenzialmente sufficiente. Un Marco D’amore che non riesce a dare alcuna profondità al suo “Ciro”, senza un minimo di identità, (come tra l’altro ogni altro personaggio) a differenza della serie. Fotografia e regia monocromatica connotata da una scrittura valida per un 20 minuti di puntata. Film da evitare.

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Mah / 27 Aprile 2020 in L'immortale

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Applausi alle scene del passato ambientate a Napoli, un “mezzo film” a cui darei un 8 per le atmosfere, la recitazione e gli eventi narrati.
Poi però purtroppo c’è un altro mezzo film, ambientato in Lettonia, tra i Russi, i Lettoni e i Napoletani, con una trama da Hollywood-ata scontata pazzesca.
Mi andava bene tutto…ma diventare una sorta di “eroi”, proprio no.
Di Gomorra – La serie, ciò che più apprezzo è il fatto che la Camorra, sebbene ci faccia affezionare ai suoi personaggi poiché sono i protagonisti dello show, ci viene comunque presentata come feccia. Persone meschine, che vivono sul chi va là, nello schifo di relazioni basate solo sulla paura… Poi guardi sto film, e invece cosa c’è? Un senso di Napoli vs Russia, coi russi cattivi e i napoletani buoni… Da intendersi, si capisce lo stesso che fanno schifo pure i protagonisti come persone, ma dei russi e lettoni non c’è umanità, ci vengono presentati solo come malavitosi.. mentre degli italiani, visto che sono protagonisti, sappiamo passato, presente e futuro. In questo modo nello spettatore non c’è anche il punto di vista dell’altro, e così si finisce inevitabilmente per l’immedesimarsi e il “tifare” nei protagonisti, quelli caratterizzati meglio, quelli di cui vediamo svolgersi le vicende.
E quindi poi, quando il russo cattivo muore, Ciro l’immortale, che pure lo sappiamo essere un pezzo di me**a secondo a nessuno, ci pare Ciro il super-eroe… Ciro che da Napoli, scugnizziello che faceva i furtarelli “simpatici”, è finito in Lettonia ad ammazzare il cattivone russo che NON SOLO vende la droga, NON SOLO ammazza gli “amici”/conterranei di Ciro, MA ANCHE vuole fottere i lettoni nella loro stessa terra, perché gli rode il c**o che quelli siano usciti dall’Unione Sovietica.
Bella per te Ciro… sei vivo come personaggio, ma come persona t’hanno snaturato, umanizzato, eroizzato ai limiti dell’indecenza.

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