Recensione su Dio esiste e vive a Bruxelles

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Dio Belga / 19 Aprile 2020 in Dio esiste e vive a Bruxelles

Film surreale ma simpatico.
Trama originale: la giovane Ea vive a Bruxelles ed ha un rapporto conflittuale con il padre (Benoit Poelvoorde).
Ok, voi direte, dove è la originalità? Beh, il padre è Dio; non intendo che si crede un Dio ma proprio che è Dio in persona, solo un po’ dispotico ed egoista che governa il destino dell’umanità tramite un computer. Un giorno Ea (la brava Pili Groyne) ne ha abbastanza delle angherie del padre, si introduce nello studio e fa a sapere a tutti la propria data di morte.
Inoltre fugge dalla casa per gettarsi nel mondo sconosciuto con l’obiettivo di trovare un narratore e 6 apostoli per denunciare la meschinità paterna.
Come già detto prima film particolare, surreale ma estremamente simpatico; basta dire che tra gli apostoli troviamo anche
un erotomane e un assassino tanto per non trascurare nessuno. Inoltre come narratore (colui che deve scrivere le vicende sue e degli
apostoli) sceglie il primo che incontra, ovvero un barbone. Alcune immagini un po’ poetiche come i sogni di Aurelie e di Victor, c’è anche Catherine Deneuve che trova consolazione dopo essere stata trascurata dal marito.

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