Recensione su Bohemian Rhapsody

/ 20187.3455 voti

Apoteosi di Freddie Mercury / 18 Febbraio 2019 in Bohemian Rhapsody

Biopic musicale dell’anno (perlomeno, in termini di successi al botteghino, di nomination -Oscar compresi- e di premi ricevuti finora), Bohemian Rhapsody è l’apoteosi estremamente romantica ed empatica di Freddie Mercury, interpretato da un commovente Rami Malek.

Non so quanto il film sia fedele alla biografia di Mercury e dei Queen (stando agli esperti, pare che non lo sia particolarmente, ma per me, in questa sede, non è una cosa molto importante): ascolto la loro musica da quando ne ho memoria, ma non sono esattamente una loro fan (pur cantando -e interpretando: Rami, scansate- le loro canzoni ogni volta che le sento in diffusione o quando, scientemente, le metto in playlist). Però, en passant, sono sicura che Freddie avesse gli occhi scuri e non azzurri/grigi/marmorizzati come si nota bene nel film. Ma va beh, ouh, basta divagare.

Nel complesso, Bohemian Rhapsody è un buon intrattenimento: ci sono musica, emozioni, aneddoti, l’intera esibizione dei Queen al Live Aid dell’85 riprodotta con fedeltà impressionante… Secondo me, però, manca il guizzo cinematografico.
Ora: non so quanto questo sia un film di Bryan Singer o di Dexter Fletcher, subentrato in corsa al momento della defenestrazione di Singer (maggiori dettagli sulla questione: https://www.nientepopcorn.it/notizie/prossimamente-al-cinema/rami-malek-freddie-mercury-bohemian-rhapsody-42091/), o di nessuno dei due (voglio dire: non riesco proprio a pensare che questo sia lo stesso lavoro di uno che ha girato una “cosa” interessante come I soliti sospetti).
Cinematograficamente parlando, Bohemian Rhapsody non mi è parso un film di fattura particolarmente pregevole: ha un buon ritmo (gli eventi si succedono velocemente), la sceneggiatura gira abbastanza bene (anche se i personaggi sono tagliati con l’accetta e sono tutti molto semplificati e stereotipati), ma il film non mi ha colpito per altro che esuli dalla musica dei Queen. E, purtroppo, la sola colonna sonora e il soggetto scelto per me non sono sufficienti per promuovere del tutto il film.

In coda, mi permetto di aggiungere che ho trovato decisamente poco riuscito il personaggio impersonato da un immobile e forzatamente fastidioso Mike Myers (Ray Foster della EMI), truccato al limite del Ciccio Bastardo, a cui viene affidata la battuta volutamente scarsamente preveggente (che, più o meno, dice): “Bohemian Rhapsody non è una canzone per i giovani, nessun ragazzo la ascolterà mai in macchina a tutto volume, muovendo la testa”, con un chiaro e forzato (cioè, pensato per mostrare la pedestre stoltezza del personaggio) riferimento a una famosa scena del film Fusi di testa di cui l’attore, nel ’93, è stato protagonista: https://bit.ly/1xW2sp4).

Lascia un commento