Recensione su Black Mirror - 15 milioni di celebrità

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Black Mirror - 15 milioni di celebrità

Dovreste darci voi qualcosa di reale, ma non potete, giusto? Perché ci ucciderebbe…. / 13 Agosto 2017 in Black Mirror - 15 milioni di celebrità

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Credo che 15 milions merits sia il cuore pulsante di Black Mirror, la sintesi perfetta di tutto quello che Black Mirror è e rappresenta.
L’umanità viene presentata come una massa che svolge un lavoro omologato, che sfoga la sua frustrazione attraverso lo schermo nero che appare come un amico, quando è in realtà il contrario. Un umanità priva di qualsiasi sentimento, sterile vuota, incapace di agire, priva di volontà. Un umanità che vive di beni materiali, per lo più inconsistenti e inesistenti, beni virtuali, che neanche sono reali.
Rinchiusa in celle, circondata da schermi, che pedala e pedala in una bicicletta, per andare dove? Per alimentare cosa?.Minuscole celle e minuscoli schermi. Il nostro protagonista è Bing, disilluso e nichilista, che intravede uno spiraglio di realtà nella voce di Abi, una ragazza acqua e sapone, che rappresenta una consolazione che gli verrà brutalmente strappata via. Perché l’unica aspirazione che possono davvero avere questi esseri per così dire umani, è una cella più grande, illusioni più grandi, irrealtà più grandi.
Così Abi si vede costretta a rinunciare a cantare, e a svendersi alla pornografia. E Bing, distrutto, cerca gettandosi fisicamente contro il suo schermo-cella, di spezzare metaforicamente quel sistema. Ma il suo tentativo frutta solo un frammento di vetro. Curioso, che questa umanità non abbia nemmeno una lametta per tagliarsi le vene. Così Bing trasforma in arma proprio quello schermo nero. Ma ciò gli si ritorce contro, perché in Black Mirror, non esiste tragedia, non esiste catarsi o soddisfazione, se lo spettatore ha aspettative, queste verranno deluse nella peggiore maniera.
Bing arriva sul palco di Hot Shot puntandosi il vetro al collo, e fa un discorso disperato ma reale. I giudici cercano di comprare la sua verità, e in quel momento ho sperato addirittura che si suicidasse, piuttosto che vendersi. E’ assurdo dove ti porti, e cosa ti porti a pensare Black Mirror.
15 milioni di celebrità è una splendida metafora della nostra attuale condizione, un episodio che ci far star male e ci fa riflettere sulla nostra assurda adorazione per il successo. L’unica aspirazione che possiamo avere è quella di diventare una parte più consistente del sistema. Perché qualcosa di reale, come sostiene Bing, ci spezzerebbe, ci ucciderebbe, ci risveglierebbe dal nostro torpore. Qualcosa di reale è un lusso che non possiamo più permetterci…

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