Recensione su Fronte del porto

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Fronte del porto
Regia:

Marlon Brando show / 28 Settembre 2015 in Fronte del porto

Marlon Brando riempie lo schermo facendo quasi sbiadire il resto di un validissimo cast. Con quelle sue palpebre gonfie e l’arcata sopraccigliare interrotta da una cicatrice, quel sorriso vagamente luciferino, le mani in tasca e la mascella sempre a ruminare gomma, ha impresso a fuoco una interpretazione memorabile. Soggetto e sceneggiatura coincidono e sono opera di Schulberg, autore feticcio di Kazan. Avevo già letto e molto apprezzato il romanzo; scoprii più tardi che si tratta di uno dei rari casi in cui il romanzo è stato scritto dopo il film, sull’onda del grande successo hollywoodiano. Naturalmente non ci si può esimere dal considerare come questo soggetto – tratto da una inchiesta giornalistica – richiamasse fortemente la spinosa questione delle delazioni di Kazan e Schulberg alla commissione anticomunista del senatore McCarthy, come se attraverso il film cercassero in qualche modo un lavacro per le loro soffiate. Al di là di questo, il cinema di Kazan mi sembra oggi tragicamente dimenticato, ed è un vero delitto; Hitchcock, nel celebre libro-intervista di Truffaut, lo considerava addirittura l’unico regista americano degno di attenzione. Esagerato forse, ma non sono tanti ad avere la sua completezza che parte dalla squisita chiarezza narrativa del montato al gusto dell’ inquadratura poetica (arricchita dalla bellissima fotografia di Boris Kaufman).

6 commenti

  1. Peter Lee / 29 Settembre 2015

    Kazan e` stato un grande,peccato quel brutto affare del maccartismo che ne ha oscurato l’immagine.Comunque del film vanno ricordatr anche le maglistrali interpretazioni di Rod Steiger,Lee J.Cobb e Karl Malden

  2. paolodelventosoest / 29 Settembre 2015

    Hai ragione @peterlee il fatto è che Brando mattatore si ruba tutta la scena. Non mi è dispiaciuto nemmeno l’esordio di Eva Marie Saint. La predica sociale di Malden davanti al cadavere del portuale (un ottimo poco conosciuto Pat Henning) è un pezzo d’antologia.

  3. Peter Lee / 29 Settembre 2015

    Naturalmente non ho parlato della magistrale interpretazione di Brando,perche` l’avevi fatto ottimame

  4. Peter Lee / 29 Settembre 2015

    Naturalmente non ho parlato della magistrale interpretazione di Brando,perche` l’avevi fatto ottimamente tu;-)

  5. Stefania / 17 Luglio 2016

    Ogni volta che vedo una bella interpretazione di Brando, mi resta appiccicata addosso per giorni: le sue esagerazioni (compresa l’ostentata ed inscindibile sensualità) erano calcolatissime. Insomma, nelle sue migliori prove, mi sembra sia stato sempre estremamente consapevole di cosa il suo corpo e il suo sguardo potevano esprimere, se ne serviva al meglio come pochi hanno saputo e sanno fare.

  6. Nadja / 2 Settembre 2020

    @stefania concordo. Se Brando era in parte restituisce un’interpretazione che ti entra dentro per giorni. Nessun attore poi è stato come lui, con quell’uso del corpo e dello sguardo

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