Recensione su Sils Maria

/ 20146.768 voti
7

Max

Se Maria non è più Maria / 8 Marzo 2015 in Sils Maria

ogni volta che un film racconta di attori che interpretano personaggi che sembrano la stessa persona dei propri attori il ricordo va a pellicole inquiete e sovversive come eva contro eva o scarpette rosse. questo nuovo film di Olivier Assays comincia con una morte, la morte non solo del demiurgo di tutti i personaggi in scena ma sopratutto dello spirito delle anime che animano la prima parte della pellicola, costretti in dialoghi formali, circoscritti, esiziali. costretti in luci fatte di ombre, di colori gelidi e di volti impassibili. la seconda parte dà lo stesso stacco che darebbe il vagito di un neonato al respiro amniotico di un embrione. la luce solare delle alpi svizzere illumina il volto degli stessi personaggi tornati alla vita ed a quel sperdersi nel tempo che oppone la deiezione al modo di essere autentico. Il personaggio maria torna alla vita grazie alla morte del suo mentore, grazie al suo dover rimettere in gioco tutte le sue certezze, grazie alla trascendente e travolgente forza vitale delle sue giovani compagne di sventura che fanno comprendere alla protagonista ciò che di più vitale c’è da comprendere per un invidivuo: ciò che non si è. E la nebbia ipnotica che si fa largo tra la valle di Sils Maria ha la stessa inarrestabile lentezza del percorso del suo, come del nostro, io.

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