4 Recensioni su

Sils Maria

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Pretenzioso e inutile / 1 Ottobre 2015 in Sils Maria

Ritratto di una narcisista che non riesce ad accettare il trascorrere del tempo. Purtroppo, poche sono più sconfortanti della contemplazione ravvicinata di un(a) narcisista, e così il film si trasforma in un lungo supplizio, non ravvivato dalla tendenza della protagonista a esplodere in risatone poco allegre. Il regista, fortunatamente, non porta alle estreme conseguenze il parallelo tra arte e vita, ovvero tra Sigrid/Helena da una parte e Valentine/Maria dall’altra, limitandosi a suggerire oscuramente un possibile innamoramento dell’attrice nei confronti dell’assistente che, a un certo punto, quasi a riflettere i sentimenti dello spettatore, decide di non poterne più della fastidiosa datrice di lavoro e sparisce completamente dal film.
Nel complesso, il tipico esempio di cinema europeo pretenzioso e inutile. Da evitare.

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25 Aprile 2015 in Sils Maria

Visto in un cineforum. Mi è piaciuto moltissimo. Sils Maria è un film complesso, ricco di rimandi, introspettivo, dalle mille chiavi di lettura…. interessante il tema del doppio, dell’eterno ritorno… (e proprio a Sils Maria è sepolto Nietzsche.) Insomma, ci son tante cose che non son riuscita a cogliere ad una prima visione talmente è sottile ed elaborato. Anche per questo l’ho trovato davvero bello.
Ottime interpretazioni. Eccezionale Juliette Binoche, ed anche (incredibbbile!) Kristen Stewart fa discretamente la sua parte. Se avessi saputo che c’era lei non sarei proprio andata a vedere il film. Invece, niente da dire, anche lei regge il ruolo e non stona. A volte succedono cose inspiegabili.

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Pellicola rovinata. / 11 Marzo 2015 in Sils Maria

Una pellicola che sulla carta poteva essere incredibile, un film che poteva suscitare mille emozioni, a me ne ha portata solo una: noia. Una profondità dei personaggi pari a quella del mio scaldabagno. Kristen Stewart interessante è l’unica che mi sento di salvare in questo film, la Binoche mi ha lasciato perplesso. L’ho trovata di un’espressività discordante con il personaggio e la situazione in se. Una trama poco approfondita nei punti che meritavano più interesse. Lavoro fatto male.

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Se Maria non è più Maria / 8 Marzo 2015 in Sils Maria

ogni volta che un film racconta di attori che interpretano personaggi che sembrano la stessa persona dei propri attori il ricordo va a pellicole inquiete e sovversive come eva contro eva o scarpette rosse. questo nuovo film di Olivier Assays comincia con una morte, la morte non solo del demiurgo di tutti i personaggi in scena ma sopratutto dello spirito delle anime che animano la prima parte della pellicola, costretti in dialoghi formali, circoscritti, esiziali. costretti in luci fatte di ombre, di colori gelidi e di volti impassibili. la seconda parte dà lo stesso stacco che darebbe il vagito di un neonato al respiro amniotico di un embrione. la luce solare delle alpi svizzere illumina il volto degli stessi personaggi tornati alla vita ed a quel sperdersi nel tempo che oppone la deiezione al modo di essere autentico. Il personaggio maria torna alla vita grazie alla morte del suo mentore, grazie al suo dover rimettere in gioco tutte le sue certezze, grazie alla trascendente e travolgente forza vitale delle sue giovani compagne di sventura che fanno comprendere alla protagonista ciò che di più vitale c’è da comprendere per un invidivuo: ciò che non si è. E la nebbia ipnotica che si fa largo tra la valle di Sils Maria ha la stessa inarrestabile lentezza del percorso del suo, come del nostro, io.

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