Cocaine - La vera storia di White Boy Rick

Ciò che mi ha colpito di più nel film White Boy Rick non riguarda gli aspetti tecnici o artistici del film, a parer mio abbastanza anonimo e poco incisivo (fin dalla scelta dell’attore protagonista, l’esordiente e incolore Richie Merritt), quanto per un elemento sociologico davvero impressionante.
Farò la figura della tipa che cade dal pero, ma mi ha turbata la storia dell’FBI e della polizia che assoldano un ragazzino per fare il delinquente, lasciandolo poi a se stesso per motivi “strategici”, senza mai interessarsi a lui -al contrario- come a un soggetto da recuperare, da formare, da reinserire in un tessuto umano più positivo di quello in cui sta crescendo.

Per il resto, calma piatta e star (Matthew McConaughey, Bruce Dern, Piper Laurie – che, quasi, non si nota) un po’ sbiadite e/o lanciate col pilota automatico.

Dentro una vicenda dell’America perdente, o normale forse, si intrecciano le esistenze di una famiglia che ha deciso di rimanere nella città più spopolata degli USA, dove restano solo gli emarginati che cercano di sbarcare il lunario con espedienti che sconfinano nell’illegalità.

Non è un film perfetto, ma racconta molto bene Detroit e il suo presente; e il regista non dimentica di mostrarlo con immagini reali, desolanti eppure abitate da quella umanità.