The Killer

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The Killer

Film ispirato all'omonima serie a fumetti sceneggiata da Matz e illustrata da Luc Jacamon. Parigi. Mentre aspetta la sua prossima vittima, un killer di professione conduce una noiosa vita quotidiana, scandita da normali attività, e inizia a riflettere sul proprio lavoro. Finalmente, la vittima arriva.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Killer
Attori principali: Michael Fassbender, Tilda Swinton, Charles Parnell, Arliss Howard, Kerry O'Malley, Sophie Charlotte, Emiliano Pernia, Gabriel Polanco, Sala Baker, Endre Hules, Bernard Bygott, Monique Ganderton, Daran Norris, Nikki Dixon, Paloma Palacio Colon, Lía Lockhart, Arturo Duvergé, Génesis Estévez, Leroy Edwards III, Kellan Rhude, Sacha Beaubier, Branden Mitch, Brandon Morales, Kyrstal Ortiz, Erik Hellman, Carlos Rogelio Diaz, Ilyssa Fradin, Julia Rowley, Jack Kesy, Eric Tolzmann, Jirus Tillman, Kev Morris Sr., Brett C. Johnson, Tariq Azikiue, Jérôme Keen, Stéphane Vasseur, François Patissier, Dzianis Chpoutalau, Cécile Coves, Claire Patronikn, Lila Espinasse, Sara Mezouar, Zacharia Mezouar, Marie Bessière, Nino Viard, Antoine Matichard, Anna Cosmao, Alexandra Holzhammer, Mostra tutti

Regia: David Fincher
Sceneggiatura/Autore: Andrew Kevin Walker
Colonna sonora: Trent Reznor, Atticus Ross
Fotografia: Erik Messerschmidt
Costumi: Catharine Fletcher Incaprera, Cate Adams, Lenaig Periot-Boulben
Produttore: Ceán Chaffin, Alexandra Milchan, William Doyle, Peter Mavromates
Produzione: Usa
Genere: Thriller
Durata: 118 minuti

Dove vedere in streaming The Killer

PENSIERI CHE UCCIDONO / 8 Aprile 2024 in The Killer

Avevo sentito parlare abbastanza male di “The Killer” e prima di recuperalo ho tentennato a lungo. Ammetto di aver esitato così tanto anche perché amareggiato dalla consapevolezza di vedere un regista come Fincher ormai in pianta stabile in casa Netflix. Un grande autore rubato al cinema da più di dieci anni da una piattaforma che fa della mediocrità il proprio manifesto. Finalmente ho superato le mie remore e devo dire che il film secondo me è pienamente riuscito.

La storia è quella di un killer professionista infallibile che perderà parte della propria lucidità nel momento in cui commette il suo primo errore. Da qui inizia una vendetta col cardiofrequenzimetro da polso.

Un film dal passo meditativo. Il ritmo è da 70 battiti al minuto con qualche picco dove serve. Questa scansione del tempo, volutamente sotto controllo, ben si sposa con quello che vediamo a schermo e con la natura del protagonista. Essenzialmente il film è un monologo interiore intervallato da qualche scena con fugaci scambi di battute tra due personaggi o poco più. Direi che il rapporto tra monologo e dialogo si ripartisce in un buon 70/30 e onestamente l’ho apprezzato molto. L’interazione del dialogo rende sicuramente più vivace la narrazione ma è il monologo interiore che ci cala nella storia.
Durante le pianificazioni e le missioni Il protagonista è costantemente immerso tra pensieri di circostanza, massime morali e riflessioni varie. I pensieri si dissolvono solamente quando siamo nel pieno delle azioni e siamo pienamente focalizzati su quello che accade. A livello di sceneggiatura l’equilibrio viene brillantemente raggiunto.

Visivamente si tratta di un opera elegante nella veste quanto precisa e puntuale nello svolgimento. Il Killer dai mille nomi essenzialmente è l’alter ego di David Fincher. Freddo, ordinato e meticoloso. Padroneggia la propria materia senza paura di sbagliare.
Fassbender perfetto nel ruolo è stoico dall’inizio alla fine. Del suo personaggio non sappiamo niente e anche se lo seguiamo per tutto il tempo non proviamo davvero simpatia per lui. Quello che potrebbe apparire come un difetto di scrittura diventa per me un valore aggiunto. “Nessuna empatia” è una delle frasi mantra ripetute dal Killer e coerentemente con questo si rimane, bene o male, impassibili riguardo all’esito della vicenda.

The Killer è un opera che come valori espressi si pone ben al di sopra della media Netflix. Storia semplice e ottimamente realizzata.

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Un po’ sui generis / 25 Novembre 2023 in The Killer

L’ultimo lavoro di Fincher è la riprova che tecnicamente i suoi film sono quasi imbattibili, sicuramente non è il suo miglior lavoro ma ad avercene di film con questa qualità.
Fotografia eccellente con una gamma cromatica molto vasta, ogni paese ha una sua riconoscibilità e dei colori azzeccatissimi, montaggio lineare, impeccabile soprattutto nel primo atto: la presentazione del Killer, il modus operandi , l’assemblaggio dell’arma, le inquadrature in soggettiva con la musica ecc.
Un film glaciale anche se a tratti grottesco.
Ho trovato alcuni difetti nella narrazione interna, per me, un po’ verbosa(ma comunque per un film noir è più che comprensibile),una certa prevedibilità in alcune scelte narrative e qualche marchetta di troppo sparata proprio in primo piano.

Fassbender riempie lo schermo e polarizza tutta l’attenzione su di se, è granitico, estremamente impressivo, ha una tenuta da lavoro originale che non rispecchia i classici canoni dei sicari visti su schermo;
anche l’apatia e il distaccamento sono particolarmente evidenti, forse il killer più glaciale/professionale visto in un film.

Ho letto e ascoltato molte critiche eccessivamente negative, certo, non il miglior Fincher ma comunque un prodotto di gran lunga al di sopra degli standard Netflix e e soprattutto coraggioso per la scelta dei tempi narrativi, molto poco mainstream e anacronistico direi.
Vedo elogiare certa mondezza che non meriterebbe neanche attenzione e quando esce un film, seppur minore, di un bravo regista lo si affossa cosi.

Comunque, De Gustibus.

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Il killer meticoloso / 14 Novembre 2023 in The Killer

Un film duro, violento – di violenza quasi autentica, non quella spettacolarizzata alla John Wick. Eppure a tratti ironico, divertente, sempre ricco di suspense. E con un grande Michael Fassbender, di ritorno dopo la pausa della pandemia.
Un film pieno di dettagli affascinanti, di oggetti – gadget non particolarmente futuristici, magari acquistati su Amazon – e di procedure meticolose e avvedute, tratte (uno si immagina) da qualche manuale del perfetto killer a cui gli autori hanno avuto accesso chissà come.
Un film che racconta il disfarsi di un’impassibilità a lungo coltivata, espressa in una sorta di mantra che il killer di continuo ripete tra sé anche quando ormai se n’è allontanato irrimediabilmente, accogliendo in sé il desiderio di vendetta e persino una minima empatia (c’è a un certo punto un ultimo desiderio accordato).
Ci sono dei punti oscuri, delle domande che non trovano risposta: perché un personaggio non riceve la stessa punizione degli altri? Forse perché non sembra essere stato del tutto consapevole di ciò cui stava dando il proprio assenso? Ma tra le vittime ce n’è una completamente innocente. Oppure perché il killer non vuole attirare troppa attenzione con un omicidio eclatante?
E infine un’altra domanda cui è difficile dare una risposta. Perché lo spettatore si trova ben presto a parteggiare per il killer, per un assassino a pagamento? Solo perché vediamo la storia dal suo punto di vista? O perché è in fondo uno di noi, uno dei tanti?

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