L'odio

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L'odio

Nelle banlieue di Parigi si scatena una rivolta in seguito al pestaggio da parte della polizia del sedicenne Abdel. Tra i ragazzi della rivolta ci sono anche Vinz, Said e Hubert.
Lúthien ha scritto questa trama

Titolo Originale: La Haine
Attori principali: Vincent Cassel, Hubert Koundé, Saïd Taghmaoui, Abdel Ahmed Ghili, Solo, Joseph Momo, Héloïse Rauth, Rywka Wajsbrot, Olga Abrego, Laurent Labasse, Choukri Gabteni, Nabil Ben Mhamed, Benoît Magimel, Médard Niang, Arash Mansour, Abdel-Moulah Boujdouni, Mathilde Vitry, Christian Moro, Édouard Montoute, JiBi, Félicité Wouassi, Fatou Thioune, Thang-Long, Cut Killer, Sabrina Houicha, Sandor Weltmann, François Levantal, Julie Mauduech, Karin Viard, Peter Kassovitz, Christophe Rossignon, Vincent Lindon, Mathieu Kassovitz, Anthony Souter, Florent Lavandeira, Teddy Marques, Samir Khelif, Tadek Lokcinski, Virginie Montel, Andrée Damant, Marcel Marondo, Karim Belkhadra, Marc Duret, Eric Pujol, Philippe Nahon, Sébastien Tavel, François Toumarkine, José Dalmat, Zinedine Soualem, Bernie Bonvoisin, Cyril Ancelin, Patrick Médioni, Mostra tutti

Regia: Mathieu Kassovitz
Sceneggiatura/Autore: Mathieu Kassovitz
Colonna sonora: Assassin
Fotografia: Pierre Aïm
Costumi: Virginie Montel
Produttore: Christophe Rossignon
Produzione: Francia
Genere: Drammatico
Durata: 98 minuti

Dove vedere in streaming L'odio

La storia di una società che precipita / 10 Luglio 2023 in L'odio

L’Odio, diretto da Mathieu Kassovitz, è un film potente ed emozionante che offre uno sguardo crudo e realistico sulla violenza e sulle tensioni sociali in una periferia parigina. Vincent Cassel offre una performance straordinaria nel ruolo di Vinz, un giovane che vive nell’oppressione e nella rabbia. Vincitore del Festival di Cannes del 1995, il film trae palese spunto da Taxi Driver di Scorsese.

Cassel cattura perfettamente la complessità del suo personaggio, portando sullo schermo una gamma di emozioni che vanno dalla frustrazione alla disperazione. La sua interpretazione magnetica e intensa ci fa entrare nella mente e nell’anima di Vinz, un uomo diviso tra la voglia di vendetta e la lotta per trovare un senso di giustizia.

L’Odio è un film che mette in luce le dinamiche sociali e le tensioni che possono esistere nelle periferie, offrendo uno sguardo profondo e commovente sulle conseguenze della discriminazione e della violenza. La regia di Kassovitz è potente e incisiva, guidandoci attraverso una serie di eventi che culminano in una situazione esplosiva.

Il film ci invita a riflettere sulle conseguenze della rabbia e dell’odio, e sulle implicazioni che queste emozioni possono avere sulla nostra società. Cassel incarna in modo magistrale la frustrazione e la disillusione di una generazione che si sente abbandonata e ignorata.

L’Odio è un’opera che colpisce nel profondo, lasciando una traccia indelebile nello spettatore. È un richiamo all’emancipazione e alla necessità di superare le barriere sociali per creare un futuro migliore. Con una combinazione di una sceneggiatura potente, interpretazioni straordinarie e una regia audace, il film si afferma come un’opera di grande importanza e rilevanza sociale.

In conclusione, L’Odio con Vincent Cassel è un film straordinario che affronta temi sociali complessi con forza e sincerità. La performance di Cassel è eccezionale e il film ci invita a riflettere sulla violenza, sull’odio e sulla necessità di trovare un terreno comune per costruire una società più inclusiva e giusta. È un’opera che lascia un’impressione duratura e che merita di essere vista e discussa.

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Spietato, Crudo, Vero / 7 Dicembre 2017 in L'odio

Un film molto semplice, minimalista, ma che rende a pieno. Ti colpisce dritto al cuore. 24 ore di pura ansia e ogni ora che passava aumentava l’odio, Perché nella società è lo stesso, ogni minuto, ora, giorno, il tempo scorre e diventa sempre peggio, le monde est á nous e noi lo riempiamo d’odio, e “la haine attire la haine”. Ma si, “fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene” il problema qui però è l’atterraggio che non sarà molto morbido, sarà come un duro asfalto per un uomo che cade da un palazzo di 50 piani, ti sfracellerà, ti farà a pezzi, ti distruggerà perché sei pieno d’odio, siamo tutti pieni d’odio e l’odio genera solo altro odio.

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Estetico / 17 Aprile 2013 in L'odio

Boh, a me è sembrato un film molto ruffiano. Certo vuole dar voce ad una fascia sociale eclissata all’ombra dei palazzi del potere, ed anzi messa spesso a tacere con la museruola, povera, degradata, priva di istruzione, dove vige ancora la legge del più forte. Diciamo che l’idea è buona, la trasposizione cinematografica meno.
Cassell & co. inscenano i ca**oni di turno, il che fa sempre (in maniera facile direi) molto figo, ma ogni singolo dialogo, ogni battuta, ogni gesto viene esasperato, rimpinzato di bestemmie e parolacce (buone per una sana risata, s’intende), va bene che siamo nella Banlieue, ma il troppo storpia. Diverse scene mi hanno dato l’impressione di voler semplicemente far rimanere a bocca aperta lo spettatore, un colpo ad effetto per così dire. D’altro canto alla polizia, aldilà del ruolo dei cattivi complici del sistema, non viene data alcuna possibilità di remissione. Personalmente non accetto nemmeno quell’automatismo per cui un collage di citazioni o un omaggio a De Niro elevino un film a capolavoro.
La vicenda è ispirata ad un fatto realmente accaduto, un ragazzo dello Zaire ucciso dalla polizia parigina; le ultime sequenze sono oggettivamente spiazzanti, ma sorbirsi 90 minuti di pellicola (di questo tipo), il tutto per il colpo di scena finale, credo non faccia di un film mediocre un buon film. Retorico.

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13 Febbraio 2013 in L'odio

La vicenda è quella delle Banlieue parigine. Bella l’idea del bianco e nero, e più interessante nel finale che durante lo svolgimento. Vincent Cassel è nato per fare antipatia, quindi ottimo ruolo,. Non mi ha entusiasmata nè avvilita.

La Haine / 5 Gennaio 2013 in L'odio

È la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani… A ogni piano, mentre cade, l’uomo non smette di ripetere: “Fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene”. Questo per dire che l’importante non è la caduta ma l’atterraggio.

Sobborghi parigini, anni 90.
Partono delle immagini repertorio. Un giovane, Abdel Ichaha, è stato ferito da un poliziotto. E’ in coma. L’odio chiama altro odio.
Ore 6.00.
Questa è la storia di tre amici legati gli uni dagli altri dal nome Abdel Ichaha, loro conoscente. I tre sono:Vinz (Vincent Cassel) un ragazzo di origini ebraiche, assetato di sangue che si è promesso di uccidere un poliziotto qualora Abdel passasse a miglior vita. In questo modo guadagnerebbe il rispetto del quartiere.
E’ un cane sciolto pieno di debolezze(pensiamo alla scena dove imita Robert De Niro in Taxi Driver allo specchio.
Poi abbiamo Saïd (Saïd Taghmaoui), la sua esistenza è a metà fra la legalità e l’illegalità, ossessionato dalla moda, succube di Vinz a volte cerca di imitarlo fallendo miseramente. Infine, abbiamo l’unica persona che cerca di migliorare anche se ricade molto spesso nell’ errore, l’unico che è andato a scuola, che ha capito una regola molto importante:”L’odio genera altro odio”. Stiamo parlando di Hubert (Hubert Koundé) un mite pugile di origini africane che ha fatto qualche anno in marina. E’ il più sveglio fra i tre, il più saggio se permettete e vorrebbe andar lontano. Nel giro di ventiquattro ore la loro vita sarà caratterizzata da eventi sconvolgenti, in periferia prima , a Parigi poi.
Dalle vicende che passeranno capiranno tutto e niente.
Da notare come quando capiranno… sarà troppo tardi.
Suspance, primo piano sul faccione di Said e una voce nella sua testa che dice FIN QUI VA TUTTO BENE.

DonMax

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